lunedì 29 dicembre 2014

Gymnopus aquosus (Bull.) Antonin & Noordeloos

Cappello: 2-6 cm di diametro, convesso poi piano con leggera depressione al centro. Cuticola igrofana, liscia, lucida a tempo umido, color crema, ocra chiaro più carico al centro, tende a schiarire con l’età. Margine sottile, striato.
Lamelle: adnate, fitte, dentellate, con lamellule, color bianco-crema.
Spore:5,5-6 x 3 -3,5 micron, ellissoidali, lisce, a forma di lacrima, bianco crema, non amiloidi.
Gambo: cilindraceo, liscio, fibroso, cavo, base allargata e bulbosa, color ocra. Alla base presenta rizomorfe evidenti di color rosa, rosa-aranciato, salmone.
Carne: biancastra, molle, acquosa, odore gradevole fungino, sapore mite.


Gymnopus aquosus 

Gymnopus aquosus 

Cortinarius vernus H. Lindstr. & Melot

Scheda redatta dall'amico Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Cortinarius vernus H. Lindstr. & Melot, (1994) 

Posizione sistematica: Cortinariaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
Cortinarius vernus
Pileo Ø 25-35 mm, all'inizio subemisferico, poi convesso, infine appianato, con umbone ottuso persistente; rivestimento pileico liscio, igrofano, margine non striato, con il tempo eroso. Colori prevalentemente marrone scuro, testa di moro con lievi riflessi violacei nella porzione discale, tendente a schiarire su toni marrone-grigiastro nella fascia marginale.
Lamelle da smarginate a leggermente decorrenti, mediamente spesse, alquanto rade, ventricose, inframezzate da 2-4 (6) lamellule di colore ocraceo, quindi bruno cannella, infine rugginose. Filo lamellare sterile, da concolore a leggermente più chiaro, intero.
Stipite: 30-45 x 5-10 mm, cilindrico, diritto, fortemente fibrilloso, ricoperto da abbondanti resti velari grigiastri, base di pari spessore, corteccia di colore brunastro-violetta.
Carne esigua, aquosetta, brunastra con toni leggermente violacei. Sapore e odore non particolari.

Quadro microscopico della raccolta
Spore (6,31) 7,01-8,19 (8,96) x (4,57 ) 5,01-5,77 (6,24) µm, in media 7,56 x 5,37 µm, Q. = (1,24) 1,31-1,51 (1,68), Q.m. = 1,41, Vol. = (72,6) 91,75-137 (171) µm³, Vol.m = 115 µm³, in da pruniformi a subellissoidi, con apice arrotondato e plaga suprailare liscia,; ornamentazione formata da grosse verruche mediamente dense. 
Basidi 29 -39 x 7,0-9,5 µm, in media 34,6x 7,8 µm, Q.m. = 1,47, Vol.m = 367 µm³, clavati, tetrasporici, occasionalmente bisporici.
Subimenio formato da ife cilindriche, con diametro 2,5-4,5 µm.
Trama lamellare parallela, formata da ife cilindriche, settate, con diametro di 3,5-11,5 µm, ialine con pigmento membranario parietale giallo-brunastro, da mediamente a fortemente incrostante. 
Cortinarius vernus - Photo di Marino Zugna
Cheilocistidi 15,2-38,4 x 7,9-13,6 µm, in media 7,5 x 5,3 µm, Q.m. = 1,4, Vol.m = 115 µm³, ialini, clavati, alle volte con un setto, sormontanti una cellula basale a formare uno stretto collarino, disposti lungo tutto il filo lamellare. Pleurocistidi non osservati. Filo lamellare sterile.
Pileipellis formata da una cutis, formata da ife cilindriche, settate, con diametro di 4,0-14,5 µm, in media 6,7 µm, con pigmento membranario brunastro e parietale incrostazione. Subpellis formata da ife ampie, ristrette ai setti, con diametro di 26-50 x 10-20 µm, con pigmento membranario brunastro. Caulopellis non investigata.
Giunti a fibbia abbondantemente presenti in tutti i tessuti del basidioma.

Osservazioni 
Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una specie piuttosto discussa e dibattuta. Gli specialisti sui generis, tutt'ora, non sempre si trovano d'accordo nello stabilire le sostanziali differenze tra C. castaneus e C. castaneus var. erythrinus, le quali si limiterebbero alle tonalità violacee, presenti nel primo, assenti nel secondo.
Da qui sarebbe sorta la necessità di elevare di rango specifico C. castaneus var. erythrinus, rinominandola con il nuovo epiteto C. vernus. Noi ne prendiamo atto e rimandiamo la questione a chi si ritiene "cortinariologo".

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O. 
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale, senza tener conto dell'apiculo, ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. 
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary. 
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso. 

Dati relativi alla raccolta: N. scheda: 4683. Data di ritrovamento: 08/06/2011. Località: Ceppo. Comune: Rocca santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza s.l.m.: f. 4. Habitat: faggeta coniferata. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B. Data inserimento in erbario: 12/06/2011 

Bibliografia consultata
AA.VV. – 2009: Grupo Ibero-Insular de Cortinariologos. Fungi non Delineati XXVI. Ed. Candusso-Alassio.
Bidaud A., X. Carteret, G. Eyssartier, P. Moënne-Loccoz & P. Reumaux - 2003: Atlas des Cortinaires. Pars XII. 
Bidaud A., X. Carteret, G. Eyssartier, P.Moënne-Loccoz & P.Reumaux - 2003: Atlas des Cortinaires. Pars XII (2). 
Bidaud A., X. Carteret, G. Eyssartier, P.Moënne-Loccoz & P.Reumaux - 2003: Atlas des Cortinaires. Pars XII (3). 
Brandrud T.E., H.Lindström, H.Marklund, J.MeIot & S.Muskos - 1994-98: Cortinarius Flora Photographica, 4 Partie. Matfors.

Consiglio G, Antonini D. & Antonini M., 2007 - Parte quinta. Il Genere Cortinarius in Italia. A.M.B,. Fondazione Centro Studi Micologici. Trento.
Cortinarius vernus

Inocybe petiginosa (Fr.) Gillet

Bellissima scheda redatta dall'amico Marino Zugna del Forum AMB di Muggia, sua la foto micro.


Inocybe petiginosa (Fr.) Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 521 (1876)

Basionimo: Agaricus petiginosus Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 259 (1821)
Sinonimi: Agaricus petiginosus Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 259 (1821)
Astrosporina petiginosa (Fr.) Rea, Brit. basidiomyc. (Cambridge): 213 (1922)
Hebeloma petiginosum (Fr.) P. Kumm., Führ. Pilzk. (Zwickau): 80 (1871)
Inocybe petiginosa (Fr.) Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 521 (1876)

Sistematica: Inocybaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi 

Descrizione macroscopica della raccolta in differenti stadi di maturazione, formata da una decina di basidiomi di taglia molto piccola e con odore spermatico poco percettibile. 
Inocybe petiginosa 
Pileo Ø 10-15 mm, all'inizio emisferico quindi convesso, infine piano-convesso con ampio e basso umbone ottuso, margine intero, non striato. Cuticola asciutta, non igrofana con l'umido, in alcuni esemplari areolata, di colore ocraceo-brunastro nella porzione discale, beige-grigiastro con toni chiari verso il margine, inizialmente rivestito dal velo, da radialmente fibrilloso a feltrato, di colore bianco-grigiastro, evanescente al disco, persistente nella porzione marginale.
Lamelle da adnate a smarginate, ventricose, sottili, mediamente fitte, inframezzate da 2-3 lamellule di diversa lunghezza, all'inizio ocraceo-grigiastre, con tonalità giallastre, negli adulti macchiate di ruggine per le spore, filo finemente crenulato, leggermente più chiaro delle facce.
Stipite 20-30 x 2-3 mm, cilindrico, diritto o leggermente svasato nella porzione apicale, in alcuni casi contorto, base di pare spessore o solo leggermente allargata. Liscio, finemente pruinoso su tutta la superfice, di colore ocraceo, ocra-incarnato su buona parte della superfice, leggermente più chiaro nella porzione basale. 
Carne scarsa, acquosetta, ocracea nel pileo, ocra-incarnata nello stipite. Odore leggermente spermatico. Sapore simile.

Descrizione microscopica della raccolta
Spore (5,99) 7,04-8,70 (9,28) x (4,60) 5,07-6,47 (6,86) µm, in media 7,83 x 5,79 µm, Q. = 1,24-1,49 ; Q.m = 1,36; Vol. = 96-175; Vol.m = 139 µm³; fortemente gibbose, di colore ocra giallastro in H2O.
Basidi 20,5-27,0 x 6,5-8,8 µm, clavati, tetrasporici.
Trama lamellare con ife tromboplere fortemente pigmentate di giallo brunastro.
Inocybe petiginosa - Photo by Marino Zugna
Cheilocistidi 45,8-71,6 x 12,8-21,0 µm, in media 61,23 x 14,94 µm,; Q.m = 4,16; Vol.m = 7285 µm³; strettamente fusiformi, metuloidi, parete spessa 3,0-4,5 µm, fortemente colorata di giallo in KOH 5%, più o meno muricati, inframezzati da cheiloparacistidi di forma clavata, misuranti 12,3-17,7 x 7,2-9,9 µm, in media 15,8 x 8,5 µm,; Q.m = 1,85; Vol.m = 609 µm³; ialini, completamente tappezzanti il filo lamellare, filo lamellare sterile. 
Pleurocistidi, anch'essi fortemente metuloidi e fortemente colorati di giallo con KOH 5%, simili ai cheilocistidi per forma e misure.
Pileipellis di tipo cutis, formata da un sottile strato di ife cilindriche, spesse 3-5 µm. 
Subpellis formata da una serie di cellule sub rettangolari, misuranti di diametro15-20 µm, pigmentate di giallo brunastro e con parete leggermente incrostata. Pileocistidi non osservati. 
Stipitipellis formata da ife parallele, cilindriche, ialine, misuranti 3,5-5,8µm,. 
Caulocistidi 57,8-94,9 x 12,9-19,1 µm, in media 77,5 x 15,0 µm, Q.m = 5,19; Vol.m = 9390 µm³, da strettamente fusiformi a strettamente lageniformi, metuloidi, parete spessa 2,3-3,5 µm, poco reattivi al KOH 5%, mediamente muricati, inframezzati da cauloparacistidi, simili a quelli del filo lamellare per forme e misure, disposti a mazzetti su buona parte dello stipite.
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti osservati. 

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Ammoniacale 6 % per evidenziare l'eventuale reazione dei cistidi.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale o, nel caso di spore inequilaterali anche in proiezione frontale, ottenute da sporata scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. 
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary). 
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all'Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati di raccolta e Habitat: N. scheda: 4684. Data di ritrovamento: 08/06/2011. Località: Ceppo. Comune: Rocca santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza s.l.m.: f. 4. Habitat: In bosco di Fagus sylvatica, su tappeto muscoso. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B. Data inserimento: 12/06/2011

Osservazioni
Per la sua taglia minuscola I. petiginosa è da ritenersi poco confondibile con altri appartenenti al genere, tra le poche specie che si potrebbero confondere citiamo I. jacobi Kühner, che possiede spore di taglia maggiore. I. rufoalba (Pat. & Doass.) Sacc., la quale si differenzierebbe per colori pileici con toni più laterizi, è oggi considerata un sinonimo di I. jacobi.

Bibliografia
Bon M. - 1998: Clé monographique du genre Inocybe (Fr.) Fr. (3ème partie: sous-genre Clypeus Britz.= Genre Astrosporina (Schroet.) . Doc. Mycol. 28 (111).
Bresadola G. - 1927- 33: Iconographia Mycologica. Milano.
Cetto B. - 1993:I Funghi dal vero vol. 7°. Arti grafiche Saturnia. Trento.
Courtecuisse R. - 1994: Les Champignons de France. Eclectis.
Index Fungorum: http://www.indexfung...Names/Names.asp
Kühner R. & H. Romagnesi - 1953: Flore Analytique des Champignons Supérieurs. Masson. Paris 
Kühner R. - 1955: Compléments a la " Flore Analitique", VI. Inocybes goniosporés et Inocybes acystidiés. Espèces nouvelles ou critiques. B.S.M.F. 71 (3) :169-201.
Moser M. - 1980: Guida alla determinazione dei funghi. Vol. I. Trento.

Stangl J. - 1991: Guida alla determinazione dei funghi. Vol. III: Inocybe. Trento.

Inocybe petiginosa

Inocybe petiginosa

sabato 27 dicembre 2014

Galerina marginata (Batsch) Kühner

Scheda tratta dal sito dell'A.M.B.

Galerina marginata (Batsch) Kühner

Galerina marginata
Attenzione a questo fungo perché trattasi di soggetto capace di causare una Sindrome pari a quella della Amanita phalloides anche se l'esiguità del carpoforo rende ciò difficile.

CAPPELLO fino a 25-65 mm, poco carnoso, da emisferico a convesso, infine piano, talora con basso umbone ottuso; orlo acuto, a lungo incurvato verso il basso, alla fine disteso, regolare, striato per trasparenza; superficie liscia ed un po’ untuosa a tempo umido, di colore ambra, bruno rossastro, tendente a decolorare al brunastro ocraceo a partire dal centro per progressiva disidratazione.
LAMELLE adnate o appena decorrenti, non molto fitte, con parecchie lamellule, di colore dal bruno-ocra al bruno rossastro e con tagliente biancastro finemente fioccoso.
GAMBO 30-70 × 3-10 mm, esile, cilindrico, eguale, flessuoso o incurvato; con un piccolo anello membranoso, aderente, ocraceo, imbrunente nella faccia superiore per la caduta delle spore, poco consistente, evanescente; superficie liscia, finemente fibrillosa al di sopra dell’anello, concolore al cappello o più chiara, ocra brunastro pallido, più scuro in basso, sovente con evanescenti resti di velo.
CARNE tenera e fragile nel cappello, fibrosa e fragile nel gambo, di colore ocraceo; con odore di farina talora poco avvertibile, sapore decisamente farinoso (dopo l’assaggio, sputare energicamente).
 
Galerina marginata
MICROSCOPIA: spore ellissoidali o debolmente amigdaliformi, verrucose, giallo-brunastre al MS, 8,4-10,2 × 5,6-6 µm. Sporata bruno ruggine.
HABITAT: a gruppi di numerosi individui su ceppaie o residui legnosi specialmente di conifere; specie igrofila abbastanza comune.
NOTE - È talora confondibile con la commestibile Kuehneromyces mutabilis, pure lignicola, che presenta però un gambo brunastro squamuloso al di sotto di un anello calzante ed ha carne con odore gradevole non farinoso. G. marginata è un fungo velenoso mortale che produce sintomi simili a quelli di Amanita phalloides. Altre specie simili di Galerina sono pure mortali; G. autumnalis ha un cappello più vischioso e G. praticola, più esile, cresce in prati umidi.


Galerina marginata

Galerina marginata

Galerina marginata

Galerina marginata

Galerina marginata

Galerina marginata





venerdì 26 dicembre 2014

Cantharellus friesii Welw. & Curr.

Cantharellus friesii
Piccolissimo fungo dai lineamenti caratteristici simili al noto Cantharellus cibarius, pseudolamelle a pieghe con molte anastomosi, colori più decisi rispetto al simile galluccio, tonalità che vanno dal giallo/arancio a colori salmonati. Pari commestibilità ma la nostra indicazione sarebbe di tutela e non di raccolta infatti si ritiene che trattasi di fungo di discreta rarità.




Cantharellus friesii

Cantharellus friesii

Cantharellus friesii

Cantharellus friesii

Cantharellus friesii....due quadratini= 1 cm

Russula foetens (Pers.) Pers

Russula foetens (Pers.) Pers., Observ. mycol. (Lipsiae) 1: 102 (1796).

Typus: Lectotipo (obbligatorio ma non designato) tav. 292 of Bulliard 1788, Herb. France, ("Ag. piperatus").

Sinonimi: Agaricus incrassatus Sowerby, Col. fig. Engl. Fung. Mushr. (London) 3: pl. 415 (1809).
Agaricus bulliardii J.F. Gmel., Systema Naturae, Edn 13 2(2): 1413 (1792)
Agaricus fastidiosus Pers., Ann. Bot. (Usteri) 15: 9 (1795) (fide Persoon).
Agaricus foetens (Pers.) Pers. Observ. mycol. (Lipsiae) 1: 102 (1796)

Posizione sistematica: Russulaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota.

Diagnosi Latina (Persoon, C.H. 1796, Observationes mycologicae 1: 102

Russula foetens: gregaria, pileo lato depresso, sordide flavescente: margine fornicato, striis tuberculatis rugoso, lamellis basi venis connexis, stipiteque brevi pallescentibus.
Agaricus piperatus. Bull. herb. de la Franc. pl. 292
Agaricus fastidiosus, in Usteri N. Bot. Annalen St. IX. pag. 9. Hab. haud rarus in faginetis aestate, & autumni initio, locis graminosis; praecedente [Russula ochroleuca] dimidio major, colore opacus, nonnunquam parum ad lateritium vergit, margine tenuis, pellucidus, grosse striatus, sapore acris & odore plumam adustam propemodum adaequat.

Quadro macroscopico della raccolta

Russula foetens
La raccolta fa riferimento a cinque esemplari in differenti stadi di maturazione. Basidiomi di dimensioni medio-grandi, carne di consistenza gessosa, odore forte e particolare.
Pileo diametro 40-120 mm, all'inizio subgloboso, poi convesso, infine disteso con depressione più o meno accentuata al disco e con il margine ottuso, intero o accidentalmente fessurato, quindi scanalato tubercolato. Cuticola separabile fino a un terzo del raggio, già da subito molto viscosa e spesso con grumi mucosi con l'umidità; lucida con il tempo secco. All'inizio intera, a maturazione striata da fibrille radiali, in vecchiaia finemente screpolata. Inizialmente di colore biancastro, macchiata di crema-ocraceo più o meno carico, spesso chiazzata di brunastro-rugginoso o completamente di questo colore, o bruno-nerastro, con l'avanzare della maturazione.
Lamelle da sub libere ad arrotondate all'inserzione, ventricose, all'inizio mediamente fitte, moderatamente spesse, raramente bifide, intercalate da scarse lamellule, intervenate ai seni, piuttosto fragili, inizialmente biancastre con lieve riflesso ocraceo, poi ocracee, in vecchiaia, macchiate di bruno-rugginoso; filo lamellare intero, all'inizio ocraceo, quindi rugginoso a zone.
Stipite 30-90 x 20-40 mm, tarchiato, cilindrico, di uguale spessore o appena leggermente svasato all'apice e rastremato alla base; pruinoso in alto, finemente ruguloso; fondamentalmente di colore bianco, presto macchiato di ocraceo rugginoso a zone e verso la base; già dall'inizio lacunoso, quindi cavernoso; corteccia non molto spessa. 
Carne all'inizio dura e compatta, quindi fragile, inizialmente di colore bianco via via più o meno chiazzata di ocraceo rugginoso.
Odore sul fresco subito di varechina "in exsiccatum", intenso e fragrante, come di caramella mou.
Sapore "in exsiccatum", amaro e leggermente acre.
Sporata (non ottenuta), crema verso IIc, secondo (Romagnesi 1967).
Reazioni macrochimiche: Guaiaco = lentamente verde. KOH = negativo.
Reazioni microchimiche: dopo il passaggio in Sulfovanillina, le ife oleifere ed i laticiferi della pileipellis si sono dimostrati ingrigenti ed i cistidi imeniali annerenti; mentre, i peli della pileipellis i pileocistidi così come i basidi, si sono dimostrati insensibili. 

Quadro microscopico della raccolta

Russula foetens - Photo by Marino Zugna






Spore (8,31) 8,81-10,30 (11,92) x (6,37) 6,71-8,14 (9,28) µm, in media 9,55 x 7,4 µm; Q. = (1,16) 1,23-1,37 (1,45), Q.m. = 1,29; Vol. = (176) 213-348 (525) µm³, Vol.m. = 277 µm³; da obovoidi a subellissoidi in proiezione laterale, subglobose in proiezione frontale, ornate da aculei lunghi 0,92-1,48 µm, frammisti a basse verruche perlopiù libere, o solo raramente riunite in brevi creste allineate e da altrettanto rare e basse connessioni zebranti; plaga ilare non amiloide o appena segnata ai bordi.
Basidi 66,2-83,4 x 10,6-15,1 µm, in media 74,9 x 12,7 µm, Q.m. = 5,9; Vol.m = 6499 µm³, strettamente clavato-peduncolati, tetrasporici, bisporici non osservati; insensibili in SV.
Cistidi imeniali (misure con appendice) 72-120 x 7,4-15 µm, in media 98,7 x 11,1 µm, Q.m. = 9,0; Vol.m. = 6675 µm³, strettamente fusiformi, in quantità numerosissima, la maggior parte con corta appendice apicale multiforme; annerenti in SV. Pleurocistidi altrettanto numerosi, simili per forme e misure; annerenti in SV.
Pileipellis formata da peli subcilindrici, flessuosi, 1-2 volte settati, con terminale largo 2,2-3,5 µm, in media 2,9 µm, e lungo fino a 51 µm, apice solitamente da attenuato a subclavato; insensibili in SV.
Pileocistidi unicellulari, solitamente fusiformi e molto spesso con mucrone apicale, al ventre larghi 5,0-9,6 µm, in media 7,3 µm, da poco numerosi a scarsi; insensibili in SV.

Osservazioni
Macroscopicamente, R. foetens, si riconosce per la taglia medio-grande; la cuticola, specialmente negli esemplari giovani, ricoperta da glutine; il margine scanalato e tubercolato; la carne molto acre, non ingiallente e insensibile al KOH, l'odore sgradevole, principalmente di varechina; le spore ad aculei isolati molto voluminosi e con connessioni zebranti assai rare. Adottando sistematicamente (Sarnari 1998), per la peculiarità delle sue caratteristiche anatomiche, R. foetens si colloca nel sottogenere Ingratula Romagn., sezione Ingratae (Quélet) Maire, sottosez. Foetentinae (Melzer & Zvara) Singer, serie Foetens Sarnari; assieme ad un nutrito numero di specie, delle quali le più prossime vengono sinteticamente descritte di seguito. La specie che più si avvicina alla nostra è sicuramente R. subfoetens W. G. Smith 1873, la quale possiede la carne ingiallente con KOH; ad verruche coniche, poco voluminose, isolate o allineate in linee zebranti e rare connessioni.
R. putida Sarnari 1998, è specie che preferisce l'habitat mediterraneo, si distingue per la statura inferiore; il portamento slanciato; l'assenza di glutine sulla cuticola; le spore crestato reticolate.
R. inamoena Sarnari 1994, anch'essa legata all'habitat mediterraneo, simile a R. subfoetens, si riconosce per la reazione nulla della carne al KOH; le spore crestato reticolate. Alla stessa serie apparterrebbero anche R. grata Britzelmayer, e R. josserandii Bertault , due specie di incerta interpretazione. Altre specie, appartenenti alla serie Laurocerasi ed in qualche modo confondibili sono: R. laurocerasi Melzer, possiede odore di mandorle amare e spore ornamentate da creste alate. R. illota Romagnesi, possiede odore di mandorle amare con effluvi di varechina e spore crestato reticolate. R. fragrantissima Romagnesi, possiede un forte odore di marzapane e spore crestato reticolate.

Materiali e Metodi 
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato con KOH 5%. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario si è adoperato Rosso Congo
Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Sulfovanillina = (SV) per testare la reazione di pileocistidi e cistidi imeniali. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l'accertamento di amiloidia delle spore e la loro eventuale ornamentazione. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale e, nel caso di spore inequilaterali anche in proiezione frontale, ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tener conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all'Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx . Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in habitat e/o, se necessario, in studio, con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati relativi alla raccolta N. scheda: 4701. Data di ritrovamento: 24/07/2011. Località: Rio Arno, zona centrale elettrica. Comune: Pietracamela. Coordinate geografiche: 42°30'33.73"N 13°32'28.47"E. Altezza slm: f. 4. Habitat: Bosco di Fagus sylvatica. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento in erbario: 13/08/2011 

Bibliografia consultata 
BON M. (1988) - Clé monographique des russules d'Europe, Doc. myc Tome XVIII - N° 70-71. 
CETTO, B. (1989-1993) - I funghi dal vero, I-VII. Saturnia, Trento. 
Cesalena Z. (1991) – Il genere Russula. Gruppo Micologico Bresadola - Vigevano 
COURTECUISSE, R. & DUHEM, B. (1994) - Champignos de France et d'Europe. Lousanne. 
Galli R. (1996) - Le russule Ed EN – EDINATURA. 
Kränzlin F., 2005- Champignons de Suisse. Tome 6. Russulaceae. Luzern, 340 pp. 
Romagnesi H. (1967) - Les Russules d'Europe et d'Afrique de Nord. Bordas, Paris. 
Sarnari M. (1998) - Monografia illustrata del Genere Russula in Europa, Tomo primo. 

Sarnari M. (2005) - Monografia illustrata del Genere Russula in Europa, Tomo secondo.

Russula foetens

Russula foetens

Russula foetens

Russula foetens



Steccherinum ochraceum (.. Pers ex JF Gmel) Gray



Steccherinum ochraceum
Basidioma resupinato di colore ocra pallido fino a colori decisamente più gialli, facilmente confondibili con altre specie appartenenti allo stesso Genere provvisto di aculei tondeggianti.
La possibilità di determinarlo mi é stata concessa dall'amico Marco Facchini del Forum Studies Aphyllophorales.
Ritrovamento effettuato a Pietracamela il 13.10.2013 su legno morto di latifoglia.




Steccherinum ochraceum

Steccherinum ochraceum

Tomentella terrestris (. Berk & Broome) MJ Larsen

Tomentella terrestris - Photo by Marco Facchini

Basidioma aderente al substrato di legno morto, colore marrone, vellutato.
Studiato dall'amico Marco Facchini del Forum Studies in Aphyllophorales, sua la foto spettacolare micro.
Ritrovamento effettuato a San Biagio di Rocca Santa Maria il 05.08.2014 su ramo a terra di Quercus cerris




Tomentella terrestris

Tomentella terrestris

Tomentella terrestris

giovedì 25 dicembre 2014

Antrodia albida (Fr.) Donk

Spore di Antrodia albida - Photo by Marco Facchini
Formazione fungina resupinata biancastra in maturità giallastra trovata al Ceppo di Rocca Santa Maria il 25 Agosto 2014 su legno di latifoglia nel mio caso Fagus sylvatica, campione inviato agli amici del Forum Studies in Aphyllophorales e studiato sia dalla Prof.ssa Annarosa Bernicchia che dall'amico Marco Facchini, sua la foto micro.


Antrodia albida 

Antrodia albida

Antrodia albida

mercoledì 24 dicembre 2014

Cari amici....Buon Natale

Ciao,

é arrivato anche il Natale targato 2014, basterebbero delle fredde e sintetiche frasi di auguri, tipo:...." Buon Natale e Buone Feste a Tutti".....ma non mi va di essere così standard.
Mi piace pensare che chi legge queste pagine abbia quel qualcosa in più che possa farlo emozionare sempre, la linfa vitale che fa soffrire e gioire di ogni momento della propria vita ed allora a tutte queste persone voglio veramente Augurare, con tutto il mio cuore, di vivere questo periodo in completo relax mentale e fisico insieme ai propri cari, un momento di gioia e felicità, riprenderemo presto a lottare ma per il momento mettiamoci in pausa.
Grazie a tutti voi e sinceramente
           
                                                   Buon Natale
il mio presepe....ciao Bruno

giovedì 18 dicembre 2014

Polyporus varius (Pers.) Fr. 1821

Polyporus varius
Quando desolatamente camminerete nei boschi di latifoglie in cerca disperata di qualche forma fungina ma tutto appare invano é proprio questo il momento per apprezzare un funghetto che ci sarà sicuramente, un fungo che vegeterà su rametti a terra in decomposizione. Raccoglietelo, guardatelo bene e vedrete una caratteristica particolare, la parte ultima del gambo (base) é nerastra mentre i pori sono piccoli e stretti, bene, allora siete in presenza di un Polyporus varius.
Il cappello vi apparirà liscio e asciutto, spesso fibrilloso, di colore crema-ocraceo schiarendosi con l'età.
il gambo é sodo e duro, eccentrico, laterale, cilindrico, biancastro mentre, come abbiamo detto, verso la base annerente.
Di carne ce n'è poca o niente, molto coriacea ed elastica, sapore dolciastro e odore acidulo.
Habitat di latifoglie.
Non commestibile.
Differisce dal comune Polyporus arcurialis perché questi ha pori decisamente più larghi mentre il Polyporus ciliatus pur avendo pori stretti e piccoli ha gambo prettamente tigrato e cuticola finemente squamulosa.
Polyporus varius

Polyporus varius


Polyporus varius

Polyporus varius

sabato 13 dicembre 2014

Oggi, passeggiata a Tortoreto

Carissimi amici,

Lactarius vinosus 
il freddo si é fatto sentire negli ultimi giorni e spesso la mattina s'intravedono le prime vere brinate, ovviamente i funghi in queste condizioni non possono nascere ed allora bisogna portarsi verso siti un pochettino più caldi, verso il mare. Infatti mi sono recato a Tortoreto sotto la pineta che mi è apparsa però piuttosto secca. Ho intravisto diversi funghi tra Xerocomus, Russula, Tricholoma, Clitocybe, Melanoleuca, Lactarius, ecc....Mi sono, però, soffermato a fotografare un Lactarius vinosus e un Xerocomus collinitus.Molto probabilmente sarà sempre più difficile trovar funghi adesso si comincerà a dare la caccia a pochissimi funghi invernali fra i quali la Flammulina velutipes.

Buonissime cose a tutti voi.

bruno

Lactarius vinosus

Xerocomus collinitus

Xerocomus collinitus