sabato 17 gennaio 2015

Lepiota griseovirens Maire

Scheda redatta dall'amico Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Lepiota griseovirens Maire, Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 44: 37 (1928)

Sinonimi: Lepiota poliochloodes Vellinga & Huijser, Persoonia 15(2): 229 (1993)
Posizione sistematica: Agaricaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

Descrizione macroscopica della raccolta
Lepiota griseovirens
Pileo largo fino a 30 mm, inizialmente subemisferico, quindi piano-convesso con basso umbone
ottuso, margine appendicolato per resti di velo, cuticola asciutta, fortemente fibrillosa, dissociata in squamette bruno-rossastre, bruno-verdastre, bruno-giallastre, lascianti trasparire la carne bianca sottostante, disco brunastro con sfumature verdastre.
Lamelle libere al gambo, leggermente ventricose, mediamente fitte, intercalate da 3-5 lamellule, inizialmente bianche, poi bianco-crema, filo intero, fioccoso, concolore.
Stipite 40-50 x 3-5 mm, cilindrico, di colore bianco, virante all'arancio sporco al tocco, fibrilloso, ricoperto in buona parte da un velo araneoso piuttosto evanescente, base leggermente allargata, ricoperta da ife bambagiose e da corti rizoidi miceliari di colore bianco.
Carne poco consistente, bianca, al tocco macchiantesi di arancio nella corteccia stipitale, nell'exsiccatum leggermente imbrunente. Odore e sapore non testati.

Descrizione microscopica 
Spore (7,24) 8-9,84 (10,72) x (2,64) 3,08-3,68 (4,07) µm, in media 8,89 x 3,41 µm, Q. = (2,03) 2,30-
Spore di Lepiota griseovirens - Photo by Marino Zugna
2,99 (3,26); Q.m = 2,62; Vol. = (31) 41-67 (83); Vol.m = 54 µm³; speronate, a base tronca e bassa depressione sopra apicolare in proiezione laterale, da strettamente ellissoidi a subfusiformi in proiezione frontale, destrinoidi, cianofile e congofile.
Basidi 20,5-26,5 x 6,5-8 µm, Q.m = 3,31; Vol.m = 655 µm³; claviformi, tetrasporici, ialini.
Cheilocistidi 15-24 x 7,5-11 µm, in media 20 x 9 µm, Q.m = 2,18; Vol.m = 915 µm³, da claviformi a subcilindrici , tappezzanti il filo lamellare. Pleurocistidi non osservati.
Pileipellis di tipo tricoderma, formata da lunghe ife settate, subcilindriche, con terminali da subcilindrici a subfusiformi, misuranti (46) 73-167 (187) x (7,5) 8,5-14,5 (18,5) µm, in media 111 x 12 µm, Q.m = 1,25; Vol.m = 1239 µm³,. Pigmento membranario giallo-brunastro presente nella zona discale. 
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti del basidioma. 

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato in KOH 5% o in H2O secondo necessità.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario rosso Congo amm. 6% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. 
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre, gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale, senza tener conto dell'apiculo, ottenute da sporata o prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari sono state eseguite un minimo di 20 misurazioni a tipologia. 
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary. 
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in habitat e/o, se necessario, in studio, con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con il corpo macchina della medesima fotocamera, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati di raccolta ed Habitat: N. scheda: 4598. Data di ritrovamento: 03/10/2010. Località: Pietracamela. Comune: Teramo. Coordinate geografiche: 42°31'22.97"N 13°33'12.21"E. Altezza s.l.m.: f. 3. Habitat: Bosco di latifoglie, a terra tra i residui vegetali. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento in erbario: 30/01/2011

Osservazioni
L. griseovirens, in senso lato, si riconosce abbastanza agevolmente per i colori tendenti all'olivastro. Tra le Lepiota di piccola taglia a sfumature verdi, macroscopicamente, quella più simile è Lepiota grangei (Eyre) J.E. Lange 1935, che però dimostra un quadro microscopico ben differenziato dalle spore più grandi (7,5) 8,0-13,0 (14,5) x 3,5-4,5 (5) µm, e dalla pileipellis con terminali subclaviformi (30) 50-300 (400) x (6,5) 8-20 (24) µm, con pigmento parietale e intracellulare bruno-aranciato- olivastro, solubile in KOH, visibile in H2O (Vellinga 2001).
Meno semplice è districarsi all'interno del gruppetto al quale gravita L. griseovirens, il quale, oltre alla nostra, assomma altre tre specie molto vicine, sia macro che microscopicamente (da alcuni AA., non sempre considerate come buone specie), esse sono: L. pseudofelina J.E. Lange 1940; Lepiota poliochloodes Vellinga & Huijser, 1993; L. obscura (Locq. ex Bon) Bon, 1993. = L. griseovirens var. obscura Locq. ex Bon, 1976.
Purtroppo, la mancanza di un Typus e una diagnosi originale priva di descrizione e misure della struttura pileica, ha provocato e "a mio avviso", provoca tutt'ora, molte incertezze nella reale misura da attribuire alla pileipellis.
Dopo lo studio della raccolta in oggetto e la consultazione di bibliografia sui generis, prendendo atto della moltitudine di pareri discordanti da parte dei differenti Autori, specialisti nel genere, che, nel tempo, hanno studiato la suddetta specie, mi limito a riportare le misure da me riscontrate e lascio agli altri eventuali ipotesi determinative.

Bibliografia
Bon M. - 1993: Flora Mycologique d'Europe 3, Les Lepiote.
Breitenbach J. & F. KränzIin - 1995: Champignons de Suisse, tome 4
Candusso M. & G. Lanzoni - 1990: Lepiota s.l..
Consiglio G. - 1995: Lepiota griseovirens Maire, 1928: in Società Veneziana di Micologia. Erbario Micologico del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia, scheda n° 724.
Lanzoni G. & Candusso M. - 1983: Alcune "Lepiote" del litorale toscano. BGMB, XXVI n. 3-4. p. 100-118; 1983.
Lanzoni G. -1986: Raccolte interessanti del 1984. BGMB, XXIX n. 1-2. p. 81-90; 1986.
Vellinga E.- 2001. Flora Agaricina Neerlandica 5. Agaricaceae. Rotterdam: Balkema. 169 pp.

Lepiota griseovirens

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