lunedì 19 gennaio 2015

Peziza badioides Donadini

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Peziza badioides Donadini, Bull. Soc. linn. Provence 31: 20 (1979) [1978]

Posizione sistematica: Pezizaceae, Pezizales, Pezizomycetidae, Pezizomycetes, Ascomycota, Fungi

Peziza badioides
Descrizione macro Ascoma all'inizio a forma di coppa, quindi quasi piatto con un largo lobo, diametro fino a 40 mm, sessile.
Superficie imeniale liscia, di colore fulvastro misto a toni giallo-verdastri già allo stadio giovanile.

Superficie esterna da liscia a finemente granulosa, con evidente forforosità marginale sotto forma di basse pustole; colori di fondo fulvo-nocciola frammisti a tonalità giallo-verdastre, a maturazione le tonalità olivacee si attenuano lasciando apparire toni brunastri; bordo intero, carne di consistenza cassante, punta con uno spillo non secerne alcun siero. Carne cassante, fragile, di colore bianco, sapore non rilevante. Odore leggero, non spermatico. 

Descrizione micro
Imenio 300-330 µm.
Spore (16,79) 17,27-19,96 (20,62) x (8,15) 8,75-9,71 (9,97) µm, In media 18,5 x 9,23 µm, Q = (1,72) 1,84-2,18 (2,29), Q.m. = 2,01 µm, Vol. = (651) 706-922 (964) µm³, Vol.m = 826 µm³; da ellittiche ad appena subfusiformi con gli apici leggermente appiattiti, da mediamente a fortemente verrucose, isolate o riunite in brevi creste, tendenti ad ammassarsi ai poli dove, molto spesso, si formano degli ammassi di verruche a produrre una calotta ben visibile in Blu-Lattico; apparentemente prive di guttule anche da immature.
Spore di Peziza badioides - Photo by Marino Zugna
Aschi 261-334 x 11-14 µm, Vol.m = 24065 µm³; contenenti otto spore uniseriate, J+ all'apice, cilindrici, base pleurorinca.
Parafisi: con Ø 4-6 µm, filiformi, brevemente settate, terminali di pari spessore o appena allargati all'apice, ialine.
Subimenio a textura globulosa formato da cellule appressate, con Ø 15-25 µm, poco differenziato dall'excipulum sottostante.

Descrizione degli excipuli
In un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne misurava all'incirca 1800 µm, abbiamo riscontrato 4 strati spessi in media: imenio 330 µm, subimenio 70 µm, excipulum medullare superiore 600 µm, excipulum medullare inferiore 350 µm, excipulum ectale 450 µm.
1/ excipulum medullare superiore spesso 580-620 µm, a textura globulosa formato da cellule subglobose o più o meno piriformi con Ø (26) 27-59 (71) µm, frammiste a ife filamentose con Ø 7-15 µm.
2/ excipulum medullare medio spesso 340-360 µm, a textura intricata formato da ife filamentose con Ø 7-14 µm, disposte perpendicolarmente all'imenio.
3/ excipulum medullare inferiore spesso 420-460 µm, a textura globuloso-angularis formato da cellule subisodiametriche disposte in pseudoparenchima, con diametro di 16-40 µm.
4/ excipulum ectale spesso 50-70 µm, composto da un strato di ife brevemente settate, aventi per diametro 9-15 µm, disposte perpendicolarmente all'imenio, brunastre.

Osservazioni: si tratta di una specie di taglia media o medio grande, che nasce prevalentemente su terra nuda o su residui fogliari, in luoghi umidi.
Per i colori a tonalità verdastre, P. badioides è molto simile alle pezize del gruppo badia, dalle quali non sempre si differenzia a colpo d'occhio, soprattutto se gli esemplari sono di piccola taglia. Gli è simile anche P. phyllogena la quale, possiede la prerogativa di avere la carne che, al taglio, si colora di violetto, soprattutto alla base dell'apotecio.
Microscopicamente, le spore ornamentate da verruche isolate o solo parzialmente connesse mai a formare un vero e proprio reticolo, e le verruche che si addensano ai poli al punto da formare delle basse calotte, la differenziano senza troppa difficoltà dalle sue consimili.
In quanto alle ornamentazioni sporali ammassantesi ai poli, esse non sempre sono visibili in tutte le spore e molte volte mancano completamente, soprattutto se non trattate con il calore. Noi abbiamo notato che le spore osservate in H2O presentano molto spesso un grossolano e ben visibile addensamento di verruche nella porzione polare, stessa cosa con un trattamento in blu lattico a caldo, mentre, se trattate con blu lattico a freddo queste si notano poco o affatto.
Per quanto riguarda P. polaripapulata (J. Moravec) K. Hansen 1998, specie con spore di forma e ornamentazione simile, la quale però, come si evince dalla lettura della diagnosi originale del Prof. Moravec -Excipulum e cellulis globosis vel inaequaliter illipsoides et e cellulis crasse cylindraceis, septatis, 7-30 µm, latis constans- in (Dougoud 2002), possiede un'excipulum a textura totalmente globulosa, quindi monostratificato, sia sufficiente a separare le due specie in modo inequivoco e possa, finalmente, eliminare le ombre che in passato si addensavano sul taxon di Donadini riconducendolo ad un mero sinonimo posteriore di P. polaripapulata .

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale fresco.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O, ove necessario, si è adoperato Rosso Congo acquoso per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l'accertamento dell'amiloidia degli aschi, il Blu Cotone lattico, a caldo, per evidenziare l'ornamentazione sporale.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo [url="http://mycolim.free.fr/DOC_SML/mycm202/Mycm2.Installe.exe"%5D%5Bsize="2"]http://mycolim.free.fr[/size][/url]. Le misure sporali si riferiscono a 60 unità, ottenute da sporata, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per quanto riguarda la nomenclatura abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e[url="http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx"%5D%5Bsize="2"]http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx[/size][/url] .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati relativi alla raccolta N. scheda: 4670. Data di ritrovamento: 15/05/2011. Località: Intermesoli. Comune: Pietracamela (TE). Coordinate geografiche: 42°32'3.50"N 13°32'20.60"E. Altezza s.l.m.: 800. Habitat: boschetto di nocciolo quercia e faggio, terricola-muscicola. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento in erbario: 30/05/2011

Bibliografia:
Baiano G. & D. Garofoli – 2000 - Un discomicete raccolto in Piemonte (Italia) Peziza polaripapulata (Moravec) Hansen 1998. Mycol. Monten. III (1) : 57-62.
Breitenbach, J. & F. Kränzlin -1981- Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis, R.W.G. -1981- British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda (avec planches).
Donadini, J.-C. -1981- Le genre Peziza dans le Sud-Est de la France, avec clé du genre pour la France. Université de Provence. Marseille, 199 pp. (+ planches).
Dougoud R. 2002 - Contribution à la connaissance de qualques Discomycétes operculés rares ou méconnus. Fungi non Delineati, Pars XVIII - 2002
Grelet L. J. 1979 : Réédition Les discomycètes de France d'aprés la classifications de Boudier
[url="http://www.indexfungorum.org/Names/Names.asp"%5D%5Bsize="2"]http://www.indexfung...Names/Names.asp[/size][/url]
Jamoni P.G., 1997: Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.
Le Gal, M.:1947- Recherches sur les ornementations sporales des Discomycètes operculés. Thèse. Ann. Sc. Nat. Bot. 11 (8) : 73-297.
Medardi G.: 2006 - A.M.B. Ascomiceti d'Italia p. 199.
Lantieri A.: 2005. A.M.B. Rivista di Micologia. p. 78. n. 1 - 2005.


Peziza badioides 

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