domenica 22 febbraio 2015

Coprinopsis pachyderma (Bogart) Redhead

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Coprinopsis pachyderma (Bogart) Redhead, Vilgalys & Moncalvo, in Redhead, Vilgalys, Moncalvo, Johnson & Hopple, Taxon 50(1): 230 (2001)

Basionimo: Coprinus pachydermus Bogart, Mycotaxon 8(1): 274 (1979)
Sinonimi: Coprinus pachydermus Bogart, The Genus Coprinus in Washington and Adjacent Western States [Ph.D. dissertation] (Seattle): 71 (1975).
Coprinus pachydermus Bogart, Mycotaxon 8(1): 274 (1979).

Posizione sistematica: Agaricaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi

Quadro macroscopico della raccolta
La raccolta si riferisce ad un gruppetto di quattro esemplari, in un grado di maturazione ottimale. Basidiomi esili, di piccole dimensioni e di forma tipicamente coprinoide, con carne inconsistente e
Coprinopsis pachyderma

senza odori particolari.
Pileo alto 10-30 mm, largo 10-20 mm, di forma cilindrico ellissoide, velocemente campanulato. Superficie pileica di colore grigio topo in periferia, da grigio-brunastro a bruno nella porzione discale. Finemente plissettato in gran parte della superfice meno che al disco il quale si presenta liscio. Velo, fioccoso, formato da brevi ciuffi filamentosi a formare esili scaglie disposte radialmente, libere in basso; di colore grigiastro, tendenti ad bruno nella porzione discale. abbondantissimo nei giovani esemplari ma presto evanescente e disperso in ciuffi filamentosi sulla superficie pileica.
Lamelle libere allo stipite, ascendenti, diritte, molto fitte, intercalate da lamellule. all'inizio di colore biancastro, presto grigiastre ed infine nere, filo lamellare evidentemente più chiaro.
Stipite 50-70 x 2-3 mm, cilindrico, di colore bianco candido. Ornato da fibrille e squamosità longitudinali, anch'esse bianche, sericeo e tendente all'ocraceo alla base. Carne deliquescente, bianca, scarsa, insapore. Odore non testato.

Quadro microscopico della raccolta
Spore ellissoidali in proiezione laterale, (10,8) 11,2-12,3 (13,2) x (6,0) 6,37-7,0 (7,3) µm, in media 11,78 x 6,71 µm; Q. = (1,5) 1,6-1,8 (1,9), Q.m.= 1,76; Vol. = (216) 241-312 (362,) µm³, Vol.m.= 278 µm³; ovoidi in proiezione frontale, ellissoidi in proiezione laterale, con apice evidentemente tronco e poro germinativo centrale, in qualche caso leggermente eccentrico, con diametro di 1,2-2,2 µm, in media 1,80 µm; base da arrotondata a più o meno conica, apicolo poco visibile, ialino, parete spessa 0,5-0,8 µm, in media 0,72 µm, al microscopio ottico di colore marrone-rossastro, nere nella polvere sporale.
Basidi (19) 21-33 (37) x 8-10 µm, in media 28 x 9 µm; Q.m.= 3,0; Vol.m.= 1279 µm³, tetrasporici, da pedicellato clavati con restringimento mediano a semplicemente clavati. Contornati da 4-5 pseudoparafisi di forma sferopeduncolata.
Cheilocistidi 33-55 x 16-25 µm, in media 44 x 22 µm, Vol.m.= 11964 µm³; polimorfi, da subutriformi a subglobosi, scarsi e poco reidratabili, forse a causa dell'autolisi o ad altro motivo indicato di seguito.
Pleurocistidi 87-116 x 31-41 µm, in media 103 x 38 µm, Vol.m.= 80050 µm³; polimorfi, da subutriformi a largamente utriformi, poco numerosi.
Spore di Coprinopsis pachyderma - Photo by Marino Zugna
Pileipellis disposta in cutis, formata da ife cilindriche, ristrette ai setti, misuranti 42-96 x 15-44 µm.
Pileocistidi assenti.
Velo formato da ife cilindriche, più o meno brevemente catenulate, leggermente ristrette ai setti, con articoli misuranti 56-110 x 12-24 µm, in media 84 x 19 µm, terminali misuranti 30-84 x 6-18 µm, in media 59 x 10 µm, con parete evidentemente spessa 0,8-1,5 µm, da fusiformi a subcilindrici, attenuati all'apice.
Caulopellis disposta in cutis, formata da ife cilindriche, settate, misuranti di diametro 4-12 µm, le più esterne leggermente gelatinizzate.
Caulocistidi non osservati. Abbiamo però notato delle cellule misuranti 43-86 x 13-44 µm, in media 65 x 27µm. Vol.m.= 30796 µm³, molto simili ai cheilocistidi, il che, potrebbe far supporre che, nelle prime fasi di sviluppo, una buona parte dei cheilocistidi distaccandosi dall'imenio, rimangano appiccicati alle ife corticali dello stipite e forse per questo motivo, nonostante il filo lamellare discolore, indichi la presenza di cheilocistidi, poi, in realtà non ci si trovino che pochi esemplari.
Giunti a fibbia presenti.

Materiali e metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato con KOH 5%, NH4OH 6%, H2O, secondo necessità.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale prelevate da altre zone, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary).
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all'Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Habitat e Raccolte studiate
N. scheda: 4824. Data di ritrovamento: 22/09/2011. Località: Ceppo - Torrente Castellano. Comune: Rocca santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza slm: f. 4. Habitat: In faggeta, tra i cumuli di foglie morte di faggio. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B. Data inserimento in erbario: 03/05/2012

Osservazioni
Per la conformazione del velo composto da ife filamentose, più o meno catenulate, facilmente detersili, i basidiomi di piccola o molto piccola taglia, i colori pileici e velari principalmente grigiastri o bruno-grigiastri, C .pachyderma trova posto nella Sottosezione Lanatuli J. Lange, assieme ad una quindicina di altre specie a lui più o meno simili. Microscopicamente, C .pachyderma possiede almeno due caratteristiche che lo contraddistinguono e lo separano dalle altre entità viciniore della stessa Sottosezione. In primis, la differente conformazione del velo (inde nomen), la dove, nella raccolta da noi esaminata, abbiamo riscontrato ife con pareti spesse in media 1 µm, e fino a 1,5 µm, al contrario, nelle altre specie della Sottosezione Lanatuli, dove, lo spessore della parete ifale arriva a malapena a 0,5 µm. La seconda caratteristica la si riscontra nella forma delle spore, le quali, possiedono un apice evidentemente tronco "alle volte leggermente eccentrico", mentre, nelle altre specie della Sottosezione le spore possiedono un apice arrotondato o subconico e sempre centrale. Queste le caratteristiche distintive principali che hanno convinto l'Autore alla creazione del taxon, caratteristiche che noi, nell'indagine microscopica, abbiamo riscontrato senza troppa difficoltà. In quanto alla sua rarità, questo dovrebbe essere il primo ritrovamento per il suolo italiano ed il secondo in Europa. Ci viene da pensare su quante volte C. lagopus (la specie che più si avvicina macroscopicamente "ma non la sola"), sia stato indagato a fondo e quante altre invece, sia stato determinato senza tener conto della possibilità che possa essere la specie da noi indagata in questa occasione, la quale, tra l'altro, non figurava nelle principali opere micologiche europee prima degli anni 90.

Bibliografia
Bogart – 1979: The Genus Coprinus in Western North America, part II: Section Lanatuli. MYCOTAXON Vol. VIII, N° 1, pp. 243-291.
F. Kränzlin -1995: Champignons de Suisse; Tome 4. Lucerne.
Index Fungorum: <http://www.indexfungorum.org/Names/Names.asp>
Noordell. M.E., Kuyper Th. W. & E. C. Vellinga - 2005 - Flora Agaricina Neerlandica, vol. 6
Orton P.D. - 1972: Notes on British Agarics : IV, Notes From The Royal Botanie Garden, Edinburgh 32-135-150
Orton P.D. & R. Walting - 1979: British Fungus Flora 2, Coprinacee Part 1 : Coprinus, Edinburgh.

Uljé' C. B. & M. E., Noordeloos - 1997. Studies in Coprinus IV. Persoonia 16: 265-333.

Coprinopsis pachyderma

Coprinopsis pachyderma

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