giovedì 26 febbraio 2015

Pholiota highlandensis (Peck) A.H. Sm. & Hesler

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia


Pholiota highlandensis (Peck) A.H. Sm. & Hesler, The North American species of Pholiota: 287 (1968)

Basionimo: Flammula highlandensis Peck, Ann. Rep. N.Y. St. Mus. 50: 138 (1898) [1897]
Sinonimi: Agaricus carbonarius Fr., Observ. mycol. (Havniae) 2: 33 (1818)
Agaricus highlandensis Peck, Ann. Rep. N.Y. St. Mus. 24: 67 (1872) [1871]
Chalymmota carbonaria (Fr.) P. Karst., Bidr. Känn. Finl. Nat. Folk 32: xxvii (1879)
Dryophila carbonaria (Fr.) Quél., Enchir. fung. (Paris): 70 (1886)
Flammula carbonaria (Fr.) P. Kumm., Führ. Pilzk. (Zwickau): 82 (1871)
Flammula carbonaria var. gigantea J.E. Lange, Fl. Agaric. Danic. 5(Taxon. Consp.): lV, 102 (1940)
Flammula gigantea (J.E. Lange) M.M. Moser, Sydowia 3(1-6): 372 (1949)
Flammula highlandensis Peck, Ann. Rep. N.Y. St. Mus. 50: 138 (1898) [1897]
Gymnopilus carbonarius (Fr.) Murrill, Mycologia 4(5): 256 (1912)
Gymnopilus highlandensis (Peck) Murrill, N. Amer. Fl. (New York) 10(2) (1917)
Inocybe carbonaria (Fr.) Roze, Bull. Soc. bot. Fr. 23: 113 (1876)
Naucoria highlandensis (Peck) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 5: 845 (1887)
Pholiota carbonaria (Fr.) Singer, Lilloa 22: 517 (1951) [1949]
Pholiota highlandensis (Peck) Quadr. & Lunghini, Quad. Accad. Naz. Lincei 264: 111 (1990)
Pholiota highlandensis (Peck) Singer, in Singer & Digilio, Lilloa 25: 343 (1952) [1951]
Pholiota highlandensis f. persicina (P.D. Orton) Holec, Libri Botanici 20: 118 (2001)
Pholiota persicina P.D. Orton, Trans. Br. mycol. Soc. 91(4): 567 (1988)  

Posizione sistematica: Strophariaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi

Descrizione macroscopica della raccolta Pileo 8-30 mm, all'inizio emisferico quindi convesso, infine
Pholiota highlandensis

disteso, con o senza basso umbone ottuso, margine intero, non striato, spesso con residui velari nella porzione periferica soprastante, altre volte nudo. Cuticola di un vistoso ocra-giallastro, rossastro-laterizio al disco. Igrofana, viscida, glutinosa con l'umidità, liscia con fibrille radiali più scure, alle volte, più o meno decorata da squamette appressate concolori, tendenti a scurire in vecchiaia.
Lamelle largamente adnate, decorrenti per un dentino, non molto fitte, inframezzate da lamellule di diversa lunghezza, all'inizio rosate, poi giallognolo sporco, infine bruno-rossastre; filo lamellare finemente crenulato, concolore o leggermente più chiaro delle facce.
Stipite 30-40 x 2-4 mm, cilindrico, appena leggermente svasato in alto, base dello stesso spessore o leggermente attenuata; con una zona anuliforme poco accennata, finemente pruinoso all'apice, lanoso-squamuloso, fibrilloso squamoso nella porzione sottostante; biancastro all'apice, ocra-giallognolo in basso, con squamule brunastre nella parte sottostante la zona anuliforme, non annerente negli exsiccata.
Carne di consistenza fibrosa, giallastra nel pileo, brunastra nella parte bassa dello stipite. Odore non verificato, sapore amaro. Sporata non ottenuta.

Descrizione microscopica della raccolta
Spore (6,1) 6,7-7,5 (7,8) x (3,7) 3,9-4,3 (4,6) µm, in media 7,15 x 4,14 µm, Q. = (1,4) 1,6-1,8 (1,9), Q.m = 1,73; Vol. = (52) 55-74 (86); Vol.m = 64³, ellissoidali in proiezione laterale, ovoidi in proiezione frontale, a parete spessa < 0,5 µm, ocra-giallastre in KOH, poro germinativo largo < 0,5 µm.
Basidi 16-21 x 5-6 µm, in media 18,5 x 5,5 µm, Q.m. = 3,2, Vol.m = 340 µm³; clavati, spesso con costrizione mediana, tetrasporici, più raramente bisporici.
Cheiloleptocistidi (20,0) 24,4-37,3 (44,0) x (6,6) 6,8-9,6 (10,2) µm, in media 31,1 x 7,9 µm, Q.m. = 3,9, Vol.m = 1070 µm³, per la quasi totalità fusiformi o strettamente fusiformi, raramente sublageniformi o otriformi, saltuariamente con apice ricoperto da un cappuccio mucoso ialino, internamente con contenuto rifrangente, ialino o giallastro, parete sottile, tappezzanti il filo lamellare al punto da renderlo sterile. Cheilocrisocistidi non osservati.
Spore di Pholiota highlandensis - Photo by Marino Zugna
Pleuroleptocistidi (58,5) 58,6-69,9 (72,6) x (7,8) 7,9-9,6 (10,0) µm, in media 64,0 x 8,8 µm, Q.m. = 7,2, Vol.m = 2628 µm³, in maggioranza lageniformi , più raramente strettamente fusiformi, saltuariamente con apice ricoperto da un cappuccio mucoso ialino, internamente con contenuto rifrangente ialino o giallastro, parete sottile, abbastanza numerosi, per 3/4 sporgenti dall'imenio. Pleurocrisocistidi non osservati.
Pileipellis formata da una suprapellis disposta in ixocutis, composta da ife con diametro (1,8) 1,9-4,7 (5,0) µm, cilindriche, settate, flessuose, gelatinizzate, ialine.
Subpellis formata da ife parallele, brevemente settate, con diametro (7) 9-12 (13) µm, contenenti un pigmento citoplasmatico giallastro ed epiparietale fortemente incrostate ocra-brunastro. Derma formato da ife settate, cilindriche, non incrostate, quelle superficiali con pigmento citoplasmatico giallognolo, ialine quelle in profondità. Pileocistidi assenti. Ife trombopleurogene non osservate.
Stipitipellis tipo cutis, composta da ife parallele, cilindriche, settate, misuranti 2,5-6 µm, pigmentate di giallo e finemente incrostate. Ife trombopleurogene abbondantemente presenti.
Caulocistidi (21,8) 26,2-73,7 (91,9) x (5,0) 5,5-9,2 (10,6) µm, in media 45,5 x 7,2 µm, Q.m. = 6,4, Vol.m = 1334 µm³, in maggioranza subcilindrici, più raramente lageniformi , saltuariamente strettamente fusiformi con apice più o meno rostrato, internamente vuoti o a contenuto rifrangente ialino o giallastro e parete sottile, frammisti a ciuffetti di lunghe ife riunite a formare folti mazzetti, abbastanza numerosi, all'apice dello stipite e fino al primo quarto.
Giunti a fibbia abbondantemente presenti nei tessuti da noi osservati.

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto materiale secco, reidratato con KOH 5%, NH4OH 6%, secondo necessità.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale, prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all'Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati di raccolta e Habitat N. scheda: 4837. Data di ritrovamento: 22/04/2012. Località: Castagneto di Senarica. Comune: Crognaleto (TE). Coordinate geografiche: 42°32'47.66"N 13°29'16.96"E. Altezza slm: 800. Habitat: Bosco di Castanea sativa, su Funaria hygrometrica e resti carboniosi. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento in erbario : 19/05/2012

Osservazioni
La presenza di cheiloleptocistidi e pleuroleptocistidi e la concomitante assenza di crisocistidi e le spore con poro germinativo piccolo ma visibile, collocano P. higlandensis nel Genere Pholiota, Sottogenere Flammuloides A. H. Smith & Hesl., Sezione Spumosae A. H. Smith & Hesl. Jacobsson 1991, assieme ad altre tre specie (non tenendo conto delle varietà e forme delle stesse), delle quali diamo un breve sunto delle principali differenze.
Pholiota spumosa (Fr.) Singer 1951, non vive nel bruciato specie boreale, cresce su legno morto e manufatti, possiede cheilocistidi lunghi fino a 80 µm.
Pholiota mixta (Fr.) Kuyper & Tjall.-Beuk. 1986, non vive nel bruciato ma su resti legnosi e cortecce, possiede cheilocistidi lunghi fino a 80 µm.
Pholiota brunnescens A.H. Sm. & Hesler 1968, essendo stata ritrovata sul bruciato è sicuramente la specie che più si avvicina; ritrovata solo una volta, su segatura bruciata nel Regno Unito (Noordeloos - 2011), si differenzia, solo per la presenza di caulocistidi (Olec J.-2001), particolarità che P. highlandensis non dovrebbe possedere. Fatto sta' che, nella nostra indagine, abbiamo riscontrato numerosissimi caulocistidi nella porzione supranulare dello stipite.

Bibliografia
Index Fungorum: http://www.indexfung...Names/Names.asp
M. E. NOORDELOOS - 1999: Flora Agaricina Neerlandica, vol. 4
M. E. Noordeloos - 2011: Fungi Europaei, Volume 13: Strophariaceae s.l. Edizioni Candusso
Olec J. – 2001: Libri Botanici N° 20, The Genus Pholiota in central and western Europe.

Pholiota highlandensis

Pholiota highlandensis

Pholiota highlandensis

Pholiota highlandensis


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