domenica 15 marzo 2015

Russula farinipes Romell

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Russula farinipes Romell, in Britzelmayr, Mém. Soc. Linn. Normandie 9: 239 (1893) (Marlioz): 289 (1996)

Sistematica: Russulaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi.

Descrizione macroscopica della raccolta
Pileo diametro 35-60 mm, abbastanza carnoso, all’inizio subgloboso poi convesso infine espanso con
Russula farinipes

porzione discale depressa, margine involuto, acuto, da striato a scanalato; cuticola non separabile, liscia e brillante con l’umido, con l’età opaca e screpolata-screziata; di colore da beige a ocraceo più o meno intenso, anche con toni giallo-arancione pallido, in età macchiata di bruniccio.
Lamelle adnate, diritte, brevemente decorrenti all’inserzione, mediamente fitte, piuttosto spesse, all’inizio di colore biancastre, poi crema più o meno carico, intercalate da rare lamellule, in gioventù gementi delle goccioline acquose, filo lamellare da intero a finemente crenulato in gioventù concolore con l’età leggermente più scuro.
Stipite 30-50 x 10-20 mm, cilindrico, con apice di pari spessore o leggermente svasato all’inserzione lamellare e base da leggermente allargata lievemente ristretta. Pruinoso, di colore bianco macchiato di ocra verso il basso. Sodo, presto farcito e midolloso.
Carne completamente bianca, lievemente ingiallente per vetustà nel midollo stipitale.
Sapore nel fresco non sgradevole (fide Legit), da exsiccatum piccante.
Odore nel fresco non sgradevole (fide Legit); da exsiccatum intenso di pesce (stoccafisso).
Reazioni macrochimiche non testate.
Sporata bianca.

Descrizione microscopica
Spore (6,3) 6,8-7,7 (8,6) x (4,7) 5,4-6,1 (7,3) µm, in media 7,31 x 5,87 µm, Q. = 1,1-1,3; Q.m = 1,25; Vol. = (76) 110-155 (233); Vol.m = 133 µm³; obovoidi, ornamentazione formata da verruche isolate, alte fino a 0,5 µm. Plaga ilare ampia, non amiloide.
Basidi 37-50 x 9-10 µm, Vol.m.= 2004 µm3, tetrasporici, clavati.
Spore di Russula farinipes - Photo by M.Zugna
Cistidi imeniali numerosissimi, 57-106 x 8,5-11,5 µm, Vol.m.= 2175 µm3, fusiformi, la maggior parte con corta papilla apicale, insensibili con SBA.
Pileipellis formata da peli cilindrici, con diametro 2,3-3,6 µm, ai setti, nodulosi, in qualche caso moderatamente coralloidi, con apice di pari spessore o appena attenuato, con diametro.
Pileocistidi numerosissimi, lunghi fino a 180 µm, e oltre, larghi 6,0-9,7 µm, privi di setti, fusiformi, apice con una o due strozzature e piccola papilla terminale, insensibili o appena leggermente ingrigenti a granuli con SBA.
Caulocistidi numerosissimi, larghi 5,3-10,5 µm, a contenuto rifrangente giallo se osservati in KOH, unicellulari, fusiformi, simili ai cistidi imeniali, insensibili con SBA.

Materiali e Metodi
La descrizione macroscopica è stata eseguita foto digitali relative alla raccolta. Lo studio microscopico è stato effettuato su materiale secco, reidratato con KOH 5%, H2O, secondo necessità.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O, oppure, per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari, Rosso Congo Ammoniacale 6%. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento di amiloidia delle spore e la loro ornamentazione. La Sulfobenzaldeide (SBA), per testare la reattività di cistidi imeniali, dermatocistidi e caulocistidi.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale, prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tener conto di eventuali ornamentazioni, le quali, salvo specifiche, si sono misurate a parte. Per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure dei cistidi sono comprensive dell’eventuale papilla.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all’Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione.
Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex Canon EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Habitat e raccolte
N. scheda: 5001, Data di ritrovamento: 09/09/2012, Località: Bosco c/o Prato Rotondo, Comune: TERAMO, Coordinate geografiche: 42°29'41.83"N 13°32'13.91"E, Altezza slm: 1460, Habitat: Bosco di Fagus sylvatica, in radura aperta. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento in erbario: 19/02/2013

Osservazioni
R. farinipes si colloca nel Sottogenere Ingratula Romagn., Sezione Ingratae (Quél.) Maire, Sottosezione Farinipedes Singer, assieme alla molto simile Russula pallescens P. Karst. 1889, conosciuta unicamente per la Fennoscandia, la quale si differenzierebbe per i pileocistidi non così voluminosi, le spore in parte subzebrate e l’habitat di conifera.
Nel corso del nostro studio ci è sembrato molto singolare il fatto che gli exsiccata avevano assunto una rigidità molto intensa, si potrebbe dire “pietrificato-vetrosa”, tanto da fare fatica a incidere le lamelle o altre parti dei basidiomi.
Rimarchiamo inoltre l’abbondantissima presenza di pileocistidi, cheilo e pleurocistidi, inoltre, esaminando la caulopellis, abbiamo osservato, su tutta la superfice, la presenza di altrettanto abbondanti caulocistidi.
Nel I° volume della sua monumentale Bibliografia, il dott. Sarnari, descrivendo la conformazione della superfice del gambo e della pruinosità, a pag. 37-38, scrive testualmente «il gambo fioccoso è appannaggio delle russole con ife incrostate più lunghe e voluminose» (Sarnari 1998)
Certo è che la nostra specie non presenta ife incrostate però, la presenza di tali e tanto abbondanti caulocistidi può sicuramente contribuire a rendere la superfice del gambo farinosa, giustificando così l’epiteto nomenclatoriale del taxon.
A tal riguardo non sappiamo come considerare questo carattere, in quanto non conosciamo ulteriori studi in merito a russole caulocistidiate e se, questa presenza, potrebbe o meno essere considerata come un eventuale carattere sistematico.


Bibliografia
BON M. (1988) - Clé monographique des russules d’Europe, Doc. myc Tome XVIII - N° 70-71.
CETTO, B. (1989-1993) - I funghi dal vero, I-VII. Saturnia, Trento.
Cesalena Z. (1991) – Il genere Russula. Gruppo Micologico Bresadola - Vigevano
Galli R. (1996) - Le russule Ed EN – EDINATURA.
Index Fungorum: http://www.indexfung...Names/Names.asp
KRäNZLIN F., 2005- Champignons de Suisse. Tome 6. Russulaceae. Luzern, 340 pp.
Romagnesi H. (1967) - Les Russules d’Europe et d’Afrique de Nord. Bordas, Paris.
Sarnari M. (1998) - Monografia illustrata del Genere Russula in Europa, Tomo primo.
Sarnari M. (2005) - Monografia illustrata del Genere Russula in Europa, Tomo secondo.

Russula farinipes

Russula farinipes

Russula farinipes


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