sabato 27 ottobre 2018

...Stagione 2018 riflessioni...l'invasione dei maleducati...

Ciao,
torno a scrivere due righe su questo blog, visto e consultato da tantissime persone che mi hanno dimostrato molto affetto e anche incoraggiato ad andare avanti.Vorrei riprendere a scrivere e successivamente ad introdurre schede come era ed è l'obiettivo principale della mia attività micologica.

Sono grato ai miei amici che sanno più di me, che mi trasferiscono il loro sapere, nel mio piccolo, a mia volta, cerco di diffondere quello che so in uno scambio reciproco utilissimo a tutti.
L'annata micologica sui nostri ambiti territori si sta concludendo e qualche piccolo resoconto è giusto farlo, ovviamente lo faccio dal mio punto di vista, certo molto opinabile e fragile, ma totalmente mio.
Molte volte mi faccio la domanda: "...ma perché in molti vanno a funghi? perché si va in Montagna?.."...per soddisfare forse un bisogno innato di avere il contatto con la Natura, della necessità forte di assecondare un bisogno di cattura, di fuggire dalla routine quotidiana, il lavoro, lo stress, l'infelicità interiore, dall'apparire più bravi, più bisognosi di likes, ecc.ecc.
Ma quella visione, forse eccessivamente romantica, di Montagna e Bosco come zone franche, non destinati a tutti, dove la selezione naturale delle proprie capacità fisico/mentali che poi sono alla base della loro protezione, dov'è finita?
Non frequento Chiese o Religioni ma in questi habitat è indubbia una Sacralità forte ed evidente, laica ma anche religiosa ed allora non si può pensare che chi li frequenta non abbia quella dose, meglio se esagerata, di principi etici irrinunciabili, di rispetto e protezione dei luoghi.
Ho sempre pensato che l'escursionista, il cercatore, il fungaiolo, con sacrifici e sforzo fisico, indossando gli scarponi ed avviandosi nei boschi o in Montagna fosse sempre provvisto di questi principi.
Ma in realtà è cosi?
Ho pensato che l'incontro lungo il sentiero fosse un modo per salutarsi, scambiarsi informazioni, anche battute, che nei rifugi, nei bar, nei luoghi di avvicinamento ci fosse più frequentazione e condivisione. Insomma ho sempre pensato che chi va in Montagna sia un trasportatore di civiltà.
Quest'anno, dopo tante battaglie per diffondere la bellezza del nostro Territorio, mi devo ricredere, ho visto ed assistito ad una vera invasione da parte di un popolo di arroganti, menefreghisti, incuranti della Legge, colpevolmente lasciati liberi di arrivare dappertutto senza nessun controllo sulle capacità di ognuno di frequentare quei luoghi, calpestando la Legge del mio/nostro Stato come nulla fosse, come cittadino mi sento umiliato.
Io ho fatto molta autocritica, spero che chi poteva e non ha fatto NULLA ne faccia altrettanto e che questo sia un anno di svolta, non mi stancherò di chiederlo mentre continuerò a scrivere sperando di portare sempre un messaggio di Civiltà e Cultura.....

Buona vita a tutti voi

bruno





4 commenti:

  1. Buonasera Bruno,
    purtroppo la natura che tu descrivi può esistere solo se tutelata, come sappiamo anche gli angoli più remoti del pianeta vengono struprati dall'uomo.
    La tecnologia ha cambiato molte cose, tra cui la percezione e la sensibilità.
    Andare a cercar funghi è un'attività bellissima, sia per il contesto in cui si svolge, sia per il prezioso bottino, e poi è relativamente economico, basta questo per comprendere che è una forte attrattiva per moltissime persone.
    Tutto questo fino a 40 anni fa non esisteva, c'erano meno soldi e meno tecnologia, oggi non è più così, per cui l'unico modo per porre rimedio ai fatti che tu citi, l'unico strumento è la tutela dello Stato.
    Ancora purtroppo, questa tutela è assente o fortemente ridotta per dolo o per colpa, e giustamente (come fai tu) si può denunciare.
    La montagna in passato sopportava la pressione antropologica di pochissimi individui che abitavano quei luoghi, oggi il numero di individui è esponenziale e soprattutto non diluito nel tempo, si potrebbe parlare di masse.
    Non devi prendertela se dico una cosa, però i nostri vecchi (ma ancora oggi è così), non parlavano mai di funghi, e come sai non dicevano mai quando questi erano in nascita o quanti ne avevano raccolti, per i posti poi, non ne parliamo proprio.
    Tutto questo dava alla montagna il suo alone di mistero e magia, che oggi abbiamo perso.
    Sui social è un continuo di foto ed immagini di raccolte miracolose con tanto di punti GPS di raccolta, uno stupro totale.
    Tutta gente che della montagna (ma anche della collina), non glie ne frega una mazza, vuole i funghi, tanto è vero che finita la stagione di raccolta questa gente la montagna non la vede nemmeno in fotografia.
    Un caro saluto
    Massimo

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    1. ..ciao Massimo, condivido la tua analisi però non possiamo lasciare che le cose vadano avanti così, Educazione & Controllo, questo credo che sia la nuova sfida...speriamo...grazie del tuo gradito commento..ciao...bruno

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  2. Dottor Bruno, io ti incoraggio a continuare a scrivere, magari parlando di funghi ma senza indicare quando stanno uscendo cosicché sarà anche più gradevole e gratificante imbattersi in qualche giornata fortunata.
    Purtroppo l'incivilta' la troviamo a tutti i livelli ed è figlia di questa società. Lei ha fatto tanto è tanto ancora fara per la montagna e tutti le saremo grati.
    Un saluto enorme e un abbraccio dal fungaiolo che nn riconosce mai i turini hahahahahab

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    1. ...prima o poi imparerai a riconoscerli....hai ragione anche tu, qualche cambiamento nel futuro occorre apportarlo..un caro saluto...ciao...bruno

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