Tubaria romagnesiana Arnolds, Bibliotheca Mycologica 90: 460 (1982)
ringrazio l'amico Enzo Musumeci per aver condotto studio di su questa raccolta, sue le foto micro e l'analisi.
SCHEDA TECNICA – ANALISI
Campione : Erbario 7405-24
Data studio : 18 Aprile 2024
Origine : RISERVA NATURALE BORSACCHIO (Italia)
Leg. Bruno De Ruvo / 24.12.2022. / Photo 155
Diagnosi: TUBARIA ROMAGNESIANA Arnolds
Microscopia di primo intervento :
Spore : 5– 8,5 x 4,5-5 my. Liscie, leggermente colorate, ellittiche, largamente ellittiche, subovaliformi, alcune spore perfino subglobose !, parete poco spessa, apicolo breve,raramente con membrana depressa lateralmente.
Basidi : Trama imenoforale : regolare, ife (8-18 my,) cilindriche-subfisaloidi , suballantoidi a parete spessa, pigmentate e incrostate, pigmento epiparieta disposto a placche in parte molto voluminose !
Cheilocistidi : 28-57 x 5-10 my, poco numerosi sul filo lamelle,non formano palizzata anzi in alcuni preparati sono piuttosto rari,variabili nella forma, subcilindrici,subclaviformi subfusiformi a volte capitulati all'apice o di forma lanceolata.
Pleurocistidi : non osservati
Epicute : Caulocute : con presenza di Caulocistidi (30-60 x 5-7 my.) di variabile struttura, ma prevalentemente cilindroidi con o senza capitulo all'apice.
GAF : presenti
OSSERVAZIONI :
si distingue dalle sue consimili Tubaria hiemalis e Tubaria furfuracea per le spore piu piccole, fino a 8-8,5 my, e Cheilocistidi variabili. Si insedia con particolare freguenza in autunno, tardo autunno-inizio inverno con fruttificazioni di massa ma solamente in areali ristretti , sporadicamente puo' crescere anche direttamente su terreno senza apparente contatto con residui legnosi.
Nessun commento:
Posta un commento