sabato 12 dicembre 2015

Peziza phyllogena Cooke, Mycogr.

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Peziza phyllogena Cooke, Mycogr., Vol. 1. Discom. (London): 148, fig. 251 (1877)

Basionimo:Peziza badioconfusa Korf, Mycologia 46(6): 838 (1954)
Sinonimi: Galactinia badioconfusa (Korf) Svrček & Kubička, Česká Mykol. 17: 68 (1963)
Posizione sistematica: Pezizaceae, Pezizales, Pezizomycetidae, Pezizomycetes, Ascomycota, Fungi

Descrizione macro
Ascomi all’inizio a forma di piccola coppa allungata, quindi quasi espansi, con un largo lobo, diametro negli adulti fino a 25 mm, sessili.
Superficie imeniale liscia, allo stadio giovanile a toni misti giallo-verdastri, tendenti al fulvo-olivaceo al centro, a maturazione tendente al bruno- violaceo smorto, con lieve alone vinaccia.
Superficie esterna da liscia a finemente granulosa, forforosa al margine sottoforma di piccole e basse pustule più scure; colori di fondo all'inizio a tonalità giallo-olivacee, a maturazione le tonalità olivacee vengono sopravanzate da toni bruno-rossastri con alone violaceo; bordo nei giovani, intero e finemente forforoso concolore o leggermente più scuro per le pustule, in vecchiaia, frastagliato e corroso, più scuro. 
Carne di consistenza cassante ma non fragile, in gioventù di colore biancasto con lieve alone liliaceo-violetto, in vecchiaia con netta colorazione rosso-vinaccia soprattutto nella porzione basale dell'apotecio, aquosetta ma se punta con uno spillo non secernente alcun siero. Sapore non rimarchevole. Odore leggero, non spermatico.

Descrizione micro
Spore (18,54) 19,13-20,81 (21,56) x (8,96) 9,25-10,04 (10,53) µm, In media 19,97 x 9,67 µm, Q = 1,951-2,21, Q.m. = 2,07 µm, Vol. = 869-1097 µm³, Vol.m = 979 µm³; da ellittiche a subfusiformi, con gli apici leggermente appiattiti, mediamente verrucose, a verruche isolate o riunite in brevi creste, mai formanti un vero e proprio reticolo; da immature con una o due guttule.
Aschi 268-335 x 12-15 µm, contenenti otto spore uniseriate, J+ all’apice, cilindrici, base pleurorinca.
Parafisi: con Ø 3,5-5 µm, filiformi, brevemente settate, terminali di pari spessore o allargati all'apice fino a 6,5 µm, ialine.

Descrizione degli excipuli: in un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne misurava all’incirca 1350 µm, abbiamo riscontrato 4 strati spessi all'incirca:
1/ subimenio in media 35 µm, formato da un sottile strato di cellule subisodiametriche, misuranti in media 11,5-15,5 x 8,5-15 µm.
2/ excipulum medullare superiore 450 µm, a textura globulosa, orientata prevalentemente in senso perpendicolare all’imenio, composta da cellule subglobose o piriformi con diametro medio 22-65 (72) µm.
3/ excipulum medullare inferiore 340 µm, a textura intricata disposta prevalentemente perpendicolare all’imenio, formata da ife cilindriche con diametro di 13-27 µm.
4/ excipulum ectale 220 µm, passante da una textura globulosa/angularis formata da cellule subisodiametriche, ad una textura angularis formata da cellule allungate, in media 32-55 x 22-35 µm, la parte più esterna è formata da una serie di cellule catenulate con diametro 25-41 µm, di forma subglobosa, disposte a mucchietti a formare la forforosità. Ife terminali sporadiche, cilindriche, una o due volte settate e con apice leggermente clavato, misuranti in media 21-56 x 10-35 µm. 

Osservazioni: P. phyllogena nasce, nella stagione primaverile, prevalentemente su terra nuda o su residui fogliari, in luoghi umidi. Solitamente, quando giunge a maturazione, si presenta di taglia massiccia e con colori bruno-rossastri anche molto carichi, in questo caso, abbiamo constatato una taglia minuscola e seppur mantenuta in vita fino al momento della sua sporulazione spontanea, tra l'altro, abbondantissima, non abbiamo potuto apprezzare nessun aumento di taglia.
Ciò non si può dire invece a proposito dell'aspetto cromatico dell'imenio e dell'intero ascoma in generale.
Infatti, mentre, all'inizio gli apoteci apparivano di un colore ocraceo, soffuso di tonalità giallo-olivastro e la carne, alla sezione radiale, prevalentemente cerosa e di colore biancastro sporco, con solo un lieve alone vagamente bluastro posto nella zona basale (particolari che non facevano presupporre di trovarsi di fronte ad un eventuale P. phyllogena), e nonostante la microscopia fosse consona alla specie ipotizzata, soltanto dopo una settimana dalla raccolta, gli apoteci e soprattutto la carne alla base dell'apotecio assunsero i colori tipici di P. phyllogena.
Questo perchè, macroscopicamente, P. phyllogena possiede la peculiarità di avere la carne che, al taglio, si colora di violetto, soprattutto alla base dell'apotecio, in ogni caso, badiamo che, come questa raccolta ha dimostrato, gli esemplari giovani non sempre presentano questa caratteristica da ciò indurre ad una determinazione non corretta.
Tutto questo, ancora una volta, ci fa riflettere sul fatto della necessità di studiare e descrivere, sempre, esemplari in tutti gli stadi di sviluppo in modo da poter esporre gli eventuali mutamenti morfocromatici e per quanto riguarda l'aspetto microscopico, esemplari giunti a completa maturazione.
Per i colori a tonalità verdastre è simile a Peziza polaripolulata (J. Moravec) K. Hansen, dalla quale si differenzia, microscopicamente, per l'ornamentazione sporale che, in quest'ultima, tende ad ammassarsi ai poli dove forma degli ammassi simili ad una calotta.

Materiali e Metodi: lo studio è stato effettuato su materiale fresco, mentre in alcuni casi ci siamo valsi del supporto di foto macro a forte risoluzione e di uno stereo microscopio Optech trinoculare.
I preparati microscopici sono stati osservati in Melzer relativamente all’amiloidia degli aschi, H2O per rilevare aschi, parafisi, excipuli, eventuali pigmenti e le misure sporali, Blu Cotone Lattico “a freddo”, per rilevare l’ornamentazione sporale. 
Le misure sporali si basano su 50 misurazioni, per le rimanenti tipologie cellulari si sono effettuate 20 misurazioni a tipologia.
Le foto macro sono state effettuate in situ, con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM; le osservazioni e le foto relative alla microscopia, sono state eseguite con la medesima fotocamera e con l’ausilio di un microscopio biologico Optech Biostar B5 con testa trinoculare, supportato da ottiche Plan-APO, Illuminazione alogena 12V-50W a luce riflessa con regolatore di intensità.
Le misure di tutti gli elementi sono state effettuate con il software di calcolo Mycométre.
Le collezioni d’erbario sono conservate in erbario di A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati relativi alla raccolta. N. scheda: 4434. Data di ritrovamento: 30/05/2010. Località: Intermesoli. Comune: Pietracamela (TE). Coordinate geografiche: 42°32'3.50"N 13°32'20.60"E. Altezza slm: 800. Habitat: Bosco di Castanea sativa e Quercus cerris. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.

Bibliografia:
Breitenbach, J. & F. Kränzlin -1981- Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis, R.W.G. -1981- British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda (avec planches).
Donadini, J.-C. -1981- Le genre Peziza dans le Sud-Est de la France, avec clé du genre pour la France. Université de Provence. Marseille, 199 pp. (+ planches).
Dougoud R. 2002 - Contribution à la connaissance de qualques Discomycétes operculés rares ou méconnus. Fungi non Delineati, Pars XVIII - 2002
Grelet L. J. 1979 : Réédition Les discomycètes de France d’aprés la classifications de Boudier
http://www.indexfung...Names/Names.asp
Jamoni P.G., 1997: Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.
Le Gal, M.:1947- Recherches sur les ornementations sporales des Discomycètes operculés. Thèse. Ann. Sc. Nat. Bot. 11 (8) : 73-297.
Medardi G.: 2006 - A.M.B. Ascomiceti d’Italia p. 199.
Lantieri A.: 2005. A.M.B. Rivista di Micologia. p. 78. n. 1 - 2005. Cooke, Mycogr., Vol. 1. Discom. (London): 148, fig. 251 (1877)

Basionimo:Peziza badioconfusa Korf, Mycologia 46(6): 838 (1954)
Sinonimi: Galactinia badioconfusa (Korf) Svrček & Kubička, Česká Mykol. 17: 68 (1963)
Posizione sistematica: Pezizaceae, Pezizales, Pezizomycetidae, Pezizomycetes, Ascomycota, Fungi

Descrizione macro
Ascomi all’inizio a forma di piccola coppa allungata, quindi quasi espansi, con un largo lobo, diametro negli adulti fino a 25 mm, sessili.
Superficie imeniale liscia, allo stadio giovanile a toni misti giallo-verdastri, tendenti al fulvo-olivaceo al centro, a maturazione tendente al bruno- violaceo smorto, con lieve alone vinaccia.
Superficie esterna da liscia a finemente granulosa, forforosa al margine sottoforma di piccole e basse pustule più scure; colori di fondo all'inizio a tonalità giallo-olivacee, a maturazione le tonalità olivacee vengono sopravanzate da toni bruno-rossastri con alone violaceo; bordo nei giovani, intero e finemente forforoso concolore o leggermente più scuro per le pustule, in vecchiaia, frastagliato e corroso, più scuro. 
Carne di consistenza cassante ma non fragile, in gioventù di colore biancasto con lieve alone liliaceo-violetto, in vecchiaia con netta colorazione rosso-vinaccia soprattutto nella porzione basale dell'apotecio, aquosetta ma se punta con uno spillo non secernente alcun siero. Sapore non rimarchevole. Odore leggero, non spermatico.

Descrizione micro
Spore (18,54) 19,13-20,81 (21,56) x (8,96) 9,25-10,04 (10,53) µm, In media 19,97 x 9,67 µm, Q = 1,951-2,21, Q.m. = 2,07 µm, Vol. = 869-1097 µm³, Vol.m = 979 µm³; da ellittiche a subfusiformi, con gli apici leggermente appiattiti, mediamente verrucose, a verruche isolate o riunite in brevi creste, mai formanti un vero e proprio reticolo; da immature con una o due guttule.
Aschi 268-335 x 12-15 µm, contenenti otto spore uniseriate, J+ all’apice, cilindrici, base pleurorinca.
Parafisi: con Ø 3,5-5 µm, filiformi, brevemente settate, terminali di pari spessore o allargati all'apice fino a 6,5 µm, ialine.

Descrizione degli excipuli: in un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne misurava all’incirca 1350 µm, abbiamo riscontrato 4 strati spessi all'incirca:
1/ subimenio in media 35 µm, formato da un sottile strato di cellule subisodiametriche, misuranti in media 11,5-15,5 x 8,5-15 µm.
2/ excipulum medullare superiore 450 µm, a textura globulosa, orientata prevalentemente in senso perpendicolare all’imenio, composta da cellule subglobose o piriformi con diametro medio 22-65 (72) µm.
3/ excipulum medullare inferiore 340 µm, a textura intricata disposta prevalentemente perpendicolare all’imenio, formata da ife cilindriche con diametro di 13-27 µm.
4/ excipulum ectale 220 µm, passante da una textura globulosa/angularis formata da cellule subisodiametriche, ad una textura angularis formata da cellule allungate, in media 32-55 x 22-35 µm, la parte più esterna è formata da una serie di cellule catenulate con diametro 25-41 µm, di forma subglobosa, disposte a mucchietti a formare la forforosità. Ife terminali sporadiche, cilindriche, una o due volte settate e con apice leggermente clavato, misuranti in media 21-56 x 10-35 µm. 

Osservazioni: P. phyllogena nasce, nella stagione primaverile, prevalentemente su terra nuda o su residui fogliari, in luoghi umidi. Solitamente, quando giunge a maturazione, si presenta di taglia massiccia e con colori bruno-rossastri anche molto carichi, in questo caso, abbiamo constatato una taglia minuscola e seppur mantenuta in vita fino al momento della sua sporulazione spontanea, tra l'altro, abbondantissima, non abbiamo potuto apprezzare nessun aumento di taglia.
Ciò non si può dire invece a proposito dell'aspetto cromatico dell'imenio e dell'intero ascoma in generale.
Infatti, mentre, all'inizio gli apoteci apparivano di un colore ocraceo, soffuso di tonalità giallo-olivastro e la carne, alla sezione radiale, prevalentemente cerosa e di colore biancastro sporco, con solo un lieve alone vagamente bluastro posto nella zona basale (particolari che non facevano presupporre di trovarsi di fronte ad un eventuale P. phyllogena), e nonostante la microscopia fosse consona alla specie ipotizzata, soltanto dopo una settimana dalla raccolta, gli apoteci e soprattutto la carne alla base dell'apotecio assunsero i colori tipici di P. phyllogena.
Questo perchè, macroscopicamente, P. phyllogena possiede la peculiarità di avere la carne che, al taglio, si colora di violetto, soprattutto alla base dell'apotecio, in ogni caso, badiamo che, come questa raccolta ha dimostrato, gli esemplari giovani non sempre presentano questa caratteristica da ciò indurre ad una determinazione non corretta.
Tutto questo, ancora una volta, ci fa riflettere sul fatto della necessità di studiare e descrivere, sempre, esemplari in tutti gli stadi di sviluppo in modo da poter esporre gli eventuali mutamenti morfocromatici e per quanto riguarda l'aspetto microscopico, esemplari giunti a completa maturazione.
Per i colori a tonalità verdastre è simile a Peziza polaripolulata (J. Moravec) K. Hansen, dalla quale si differenzia, microscopicamente, per l'ornamentazione sporale che, in quest'ultima, tende ad ammassarsi ai poli dove forma degli ammassi simili ad una calotta.

Materiali e Metodi: lo studio è stato effettuato su materiale fresco, mentre in alcuni casi ci siamo valsi del supporto di foto macro a forte risoluzione e di uno stereo microscopio Optech trinoculare.
I preparati microscopici sono stati osservati in Melzer relativamente all’amiloidia degli aschi, H2O per rilevare aschi, parafisi, excipuli, eventuali pigmenti e le misure sporali, Blu Cotone Lattico “a freddo”, per rilevare l’ornamentazione sporale. 
Le misure sporali si basano su 50 misurazioni, per le rimanenti tipologie cellulari si sono effettuate 20 misurazioni a tipologia.
Le foto macro sono state effettuate in situ, con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D + obiettivo Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM; le osservazioni e le foto relative alla microscopia, sono state eseguite con la medesima fotocamera e con l’ausilio di un microscopio biologico Optech Biostar B5 con testa trinoculare, supportato da ottiche Plan-APO, Illuminazione alogena 12V-50W a luce riflessa con regolatore di intensità.
Le misure di tutti gli elementi sono state effettuate con il software di calcolo Mycométre.
Le collezioni d’erbario sono conservate in erbario di A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati relativi alla raccolta. N. scheda: 4434. Data di ritrovamento: 30/05/2010. Località: Intermesoli. Comune: Pietracamela (TE). Coordinate geografiche: 42°32'3.50"N 13°32'20.60"E. Altezza slm: 800. Habitat: Bosco di Castanea sativa e Quercus cerris. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.

Bibliografia:
Breitenbach, J. & F. Kränzlin -1981- Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis, R.W.G. -1981- British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda (avec planches).
Donadini, J.-C. -1981- Le genre Peziza dans le Sud-Est de la France, avec clé du genre pour la France. Université de Provence. Marseille, 199 pp. (+ planches).
Dougoud R. 2002 - Contribution à la connaissance de qualques Discomycétes operculés rares ou méconnus. Fungi non Delineati, Pars XVIII - 2002
Grelet L. J. 1979 : Réédition Les discomycètes de France d’aprés la classifications de Boudier
http://www.indexfung...Names/Names.asp
Jamoni P.G., 1997: Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.
Le Gal, M.:1947- Recherches sur les ornementations sporales des Discomycètes operculés. Thèse. Ann. Sc. Nat. Bot. 11 (8) : 73-297.
Medardi G.: 2006 - A.M.B. Ascomiceti d’Italia p. 199.
Lantieri A.: 2005. A.M.B. Rivista di Micologia. p. 78. n. 1 - 2005.


Peziza phyllogena

Peziza phyllogena

Peziza phyllogena

Aschi e spore di Peziza phyllogena - Photo di Marino Zugna


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