giovedì 3 dicembre 2015

Peziza succosella (Le Gal & Romagn.) M.M. Moser ex Aviz. -Hersh. & Nemlich

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Peziza succosella (Le Gal & Romagn.) M.M. Moser ex Aviz. -Hersh. & Nemlich, Israel J. Bot. 23(3): 156 (1974)

Basionimo: Galactinia succosella Le Gal & Romagnesi Le Gal & Romagn., Revue Mycol., Paris 5: 113 (1940).
Classificazione: Fungi, Ascomycota, Pezizomycotina, Pezizomycetes, Pezizomycetidae, Pezizales, Pezizaceae, Peziza.

Descrizione macroscopica della raccolta
Ascomi 5- 15 mm, di diametro all’inizio sub rotondeggianti, successivamente a forma di coppa, quindi spianati, sessili.
Superficie imeniale liscia, grigio più o meno scuro, bruno-olivaceo, testa di Moro.
Superficie esterna da biancastra a bianco-grigiastra, fino a grigio-chiaro, da finemente a vistosamente forforacea. Margine a lungo rivolto verso l’imenio, intero o accidentalmente fessurato, finemente crenulato, da concolore a leggermente più scuro.
Carne poco consistente e piuttosto aquosetta. Biancastra, alla frattura secernente un latice dapprima bianco, velocemente virante al giallo, poi giallo-verdastro ed infine giallo zolfo, il quale va a macchiare le carni. Lo stesso colore si riscontra molto evidentemente nell’acqua usata per la reidratazione dei reperti essiccati. Sapore e odore (dopo reidratazione), leggermente spermatici.

Descrizione microscopica della raccolta
Spore (14,1) 14,8- 15,12 -16,9 (17,7) x (7,5) 7,9- 8,4 -9,1 (9,4) µm, Q. = (1,6) 1,7- 1,84 -1,9 (2,0); Vol. = (439) 487- 513,6 -713 (796) µm³, ellittiche, in alcuni casi con i poli leggermente appiattiti, cianofile, monoguttulate o molto raramente biguttulate, ornamentate da verruche alte meno di 1 µm, di forma piuttosto regolare, per lo più libere, in alcuni casi riunite a formare brevi creste, mai confluenti in un reticolo.
Aschi 246,4- 288,49 -308,8 x 12,2- 12,68 -14,3 µm, cilindrici, amiloidi, contenenti otto spore uniseriate, con apice leggermente ristretto e base pelurorinca (difficile da osservare e non sempre ben visibile).
Parafisi cilindriche, settate, non forcate, con sommità larga 4,5- 5,5 -7,9 µm, contenen­ti abbondante granulazioni di colore giallo-brunastre.
In un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne (compresi gli aschi), misurava all’incirca 600 µm, abbiamo riscontrato 3 strati così differenziati:
Imenio spesso in media 280 µm, molto scuro, soprattutto, nella porzione sommitale.
Subimenio spesso in media 40 µm, a textura angularis, formato da cellule prismatiche, spesse in media 11,4- 12,95 -16,7 x 7,7- 9,23 -13,3 Vol. m.= 671,9 µm3. Questo insieme, visto in sezione, si dimostra leggermente più scuro dello strato sottostante.
Excipulum medullare superiore spesso in media 90 µm, a textura intricata, formato da ife cilindriche, settate, con diametro 4,5- 6,11 -9,50 µm, disposte perpendicolarmente all’imenio, miste con laticiferi cilindrici e cellule +/- subglobulose, con diametro 8,8- 16,19 -29,7 µm.
Excipulum medullare inferiore spesso in media 150 µm, a textura globulosa con tendenza a globulosa-angularis, composto, in prevalenza, da cellule subglobose con diametro 7,0- 11,1 -21,1 µm, disposte perpendicolarmente all’imenio, frammiste a rare ife connettive più o meno cilindriche, con diametro simile a quelle dello strato soprastante.
Excipulum ectale spesso in media 40 µm, a textura globulosa-angularis, formato da cellule, simili a quelle dello strato superiore e da questo poco differenziato, e da una serie di brevi ife cilindriche esterne, una due volte settate, disposte in palizzata, con elementi terminali leggermente clavati 17,8 -23,79 -33,0 x 6,0- 7,52 -10,5 µm.

Osservazioni
Macroscopicamente, ed in parte anche microscopicamente, il suo sosia è sicuramente Peziza succosa Berk. 1841, dalla quale non sempre risulta facile distinguerla. P. succosella ha la prerogativa di essere specie minuta, con imenio, già negli stadi giovanili, che assume tonalità scure o molto scure.
Nell’ottimo articolo di Garofoli & Baiano (1996), tra le principali differenze di queste due specie, gli AA., segnalano delle parafisi capitulate, e la base dell’asco aporinca.
Nel nostro caso, l’apice delle parafisi era sì allargato, ma non tanto da poterlo definire “capitulato”. Mentre, per quanto riguarda la base degli aschi, dopo minuziosa osservazione abbiamo potuto constatare che questi si sono dimostrati sia aporinchi che pleurorinchi con una maggior percentuale per la prima forma.
Tra le altre Peziza a latice giallo-inverdente, quella che più si avvicina, dal punto di vista microscopico, sia per misure e stratificazioni della carne, che per la struttura dell’excipulum ectale (“a nostro avviso” il più simile a quello di P. succosella), è Peziza berthetiana Donadini (1985) [1984].

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato in H2O. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento dell'amiloidia degli aschi, il Blu Cotone lattico, a caldo, per evidenziare l’ornamentazione delle spore.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte. Per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per quanto riguarda la nomenclatura abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx.
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono state eseguite in habitat, dal signor Bruno de Ruvo, con l’ausilio di una fotocamera Reflex Nikon D3X, obiettivo Nikkor 60 mm Micro. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con un corpo macchina Reflex Canon EOS 50D, posto sul trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 5082. Data di ritrovamento: 30/08/2012. Località: Ceppo-Morricana. Comune: Rocca santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza s.l.m.: f. 4. Habitat: In faggeta, su terreno nudo e sabbioso. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B. Data inserimento in erbario: 24/08/2013.

Bibliografia consultata
Breitenbach J. & F. Kränzlin - 1981: Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis R. W. G. - 1981: British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda.
Donadini J. C. - 1981: Le genre Peziza dans le Sud-Est de la France, avec clé du genre pour la France. Université de Provence. Marseille, 199 pp.
Dougoud R. - 2001: Clé des discomycétes carbonicoles. Documents Mycologiques Tome XXX n° 120 2001.
Franchi, P., Gorreri, L., Marchetti M. & G. Monti - 1992: Funghi e cenosi di aree bruciate. Pisa.149 pp.
Garofoli, D. & G. Baiano - 1996: Il Genere Peziza. 1° contributo: specie a lattice ingiallente. Rivista di Micologia XXXIX (3): p. 233-258.
Grelet L. J. - 1979: Réédition Les discomycètes de France d’aprés la classifications de Boudier.
Jamoni P. G. - 1997: Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.

Le Gal M. -1947: Recherches sur les ornementations sporales des Discomycètes operculés. Thèse. Ann. Sc. Nat. Bot. 11 (8): 73-297.

Peziza succosella 

Peziza succosella 

Peziza succosella 

Peziza succosella 


Aschi e spore di Peziza succosella - Photo di Marino Zugna

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