Tarzetta cupularis (L.) Svrček, Česká Mykol. 35(2): 88 (1981)
Basionimo: Peziza cupularis L., Sp. pl. 2: 1181 (1753)
Sinonimi: Aleuria cupularis (L.) Gillet, Champignons de France, Discom.: 39 (1879)
Geopyxis cupularis (L.) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 8: 72 (1889)
Peziza cupularis L., Sp. pl. 2: 1181 (1753)
Pustularia cupularis (L.) Fuckel, Jb. nassau. Ver. Naturk. 23-24: 328 (1870) [1869-70]
Pustulina cupularis (L.) Eckblad, Nytt Mag. Bot. 15(1-2): 85 (1968)
Posizione sistematica: Pyronemataceae, Pezizales, Pezizomycetidae, Pezizomycetes, Pezizomycotina, Ascomycota, Fungi
Descrizione macro Ascoma a forma di coppa, diametro fino a 15 mm, sessile o con breve stipite appena accennato.
Superficie imeniale liscia, di colore ocra misto a toni grigiastri già allo stadio giovanile.
Superficie esterna da liscia a finemente granulosa, con evidente forforosità marginale sotto forma di basse pustole; colori di fondo ocracei frammisti a tonalità grigiastre; bordo finemente dentellato. Carne cassante, aquosetta, abbastanza fragile, punta con uno spillo non secernente alcun siero. Sapore non rilevante. Odore leggero, non spermatico.
Descrizione micro
Imenio in media 300 µm.
Aschi 295-350 x 11,5-14,0 µm; contenenti otto spore uniseriate, J- all'apice, cilindrici, opercolo laterale, base aporinca.
Parafisi con Ø 1,5-4 µm, ialine, filiformi, brevemente settate, con terminali, in gioventù, di pari spessore o appena allargati all'apice, a maturazione tendenti a diverticolarsi.
Subimenio a textura intricata poco differenziato dall'excipulum sottostante.
Spore (18,74) 20,30-22,93 (24,22) x (10,72) 11,85-13,83 (14,28) µm, in media 21,69 x 13,06 µm, Q. = (1,47) 1,55-1,78 (1,90), Q.m. = 1,66; Vol. (1154) 1481-2260 (2351) µm³, Vol.m = 1948 µm³; ellittiche, lisce, leggermente metacromatiche in blu-Lattico, da immature con due guttule, a maturazione con una sola grossa guttula.
Descrizione degli excipuli: in un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne misurava all'incirca 570 µm, abbiamo riscontrato 2 strati spessi in media: imenio 300 µm, excipulum medullare 210 µm, excipulum ectale 60 µm.
1/ excipulum medullare spesso 190-230 µm, a textura intricata formato da cellule ife filamentose, brevemente settate, con Ø (3,52) 3,72-4,45-6,02(6,33)µm.
2/ excipulum ectale spesso 50-70 µm, a textura angularis, composto da un strato di cellule, 10-26,5 x 9-23 µm, aventi, disposte parallele all'imenio, ialine o appena brunicce.
Osservazioni: T. cupularis, rappresenta una specie di piccola taglia, che nasce, prevalentemente su terra nuda o su residui fogliari, in luoghi umidi.
al genere Tarzetta, vengono ricondotte le specie che possiedono aschi iodio negativi e spore con parete cianofila.
Ad oggi, in Europa, il genere comprende altre 6 specie delle quali riassumiamo brevemente le caratteristiche distintive:
T. catinus (Holmsk.) Korf & J.K. Rogers 1971, apoteci che possono raggiungere, e superare 50 mm di diametro, molto simili a T. cupularis, sia microscopicamente che nell'aspetto, si distinguerebbero per la taglia maggiore.
T. rosea (Rea) Dennis 1978, apoteci che non superano 10 mm di diametro, possiede ascomi di colore rosato e vive su resti carboniosi.
T. gaillardiana (Boud.) Korf & J.K. Rogers 1971, apoteci che non superano i 20 mm di diametro, possiede spore decisamente di taglia superiore a tutte le altre specie 24-28 x 10-13 µm.
T. pusilla Harmaja 1974, apoteci che non superano i 5 mm di diametro e di cui non conosciamo le caratteristiche microscopiche.
T. spurcata (Pers.) Harmaja 1974, simile in tutto e per tutto a T. catinus, si differenzierebbe per alcuni caratteri microscopici quali la misura delle spore e l'aspetto delle parafisi.
T. velata (Quél.) Svrček 1981, di cui on conosciamo le caratteristiche microscopiche, si differenzierebbe per possedere, nei primordi, un vistoso velo araneoso all'apice dell'ascoma.
Nel nostro studio abbiamo ancora una volta notato l'estrema difficoltà di separazione tra T. cupularis e T. catinus in quanto i caratteri microscopici erano, per la maggior parte, sovrapponibili e a seconda dal modo d'interpretarli si poteva adattarli ad entrambe "e non solo", le specie.
Noi abbiamo misurato 200 spore "monoguttulate", da sporata, ed in seguito, altre 50 spore "biguttulate" interne agli aschi, questo per vedere se c'erano delle sostanziali differenza tra le due misurazioni ma in effetti non si sono potute notare che lievi differenze. Di seguito riportiamo le misure delle spore biguttulate, interne agli aschi:
(20,00) 20,64-23,22 (24,36) x (11,98) 12,31-13,96 (14,51) µm, in media 22,03 x 13,16 µm, Q. = (1,56) 1,561-1,8 (1,84), Q.m. = 1,68; Vol (1512) 1736- 2318 (2489) µm³, Vol.m = 2004 µm³.
In letteratura, le spore sono sempre descritte come biguttulate mentre noi, nel migliaio di spore da sporata che abbiamo potuto osservare, abbiamo notato che le spore, o per lo meno il 99% di esse, avevano una sola grossa guttula centrale, quindi, sarebbe da rettificare il dato che vuole il genere Tarzetta possessore di spore biguttulate in quanto esse, una volta raggiunta la maturazione, sono per la quasi totalità monoguttulate.
Altra caratteristiche che vogliamo rimarcare è la differenza degli apici delle parafisi nei diversi stadi di crescita e maturazione degli ascomi; questi, quando immaturi sono per la quasi totalità cilindrici o con appena una lieve tendenza ad allargare, mentre, quando sono maturi, molti rimangono identici mentre altri si diverticolano, altri ancora si biforcano, o tendono a produrre escrescenze a forma di codino di maiale.
In sintesi, noi abbiamo studiato una decina di volte specie appartenenti a questo genere ma, anche questa, come per le altre, i dubbi su una corretta determinazione sono rimasti, al punto che, abbiamo dovuto adattarci al valore "sistematico", del diametro degli ascomi, il che, per uno studio serio non mi sembra il massimo.
Materiali e Metodi: Lo studio è stato compiuto su materiale fresco e secco; quest'ultimo, reidratato in acqua.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per verificare l'eventuale amiloidia degli aschi, il Blu Cotone lattico a freddo, per evidenziare la cianofilia delle spore e ed eventuali ornamentazioni.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 200 unità, ottenute da sporata, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per quanto riguarda la nomenclatura abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati relativi alla raccolta: N. scheda: 4674. Data di ritrovamento: 29/05/2011. Località: Bosco della Cavata – Ceppo. Comune: Rocca Santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza s.l.m.: f. 4. Habitat: A terra tra il muschio, nei pressi di Populus tremula. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento in erbario: 06/06/2011
Bibliografia:
Breitenbach, J. & F. Kränzlin -1981- Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis, R.W.G. -1981- British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda (avec planches).
http://www.indexfungorum.org/Names/Names.asp
Medardi G.: 2006 - A.M.B. Ascomiceti d'Italia p. 199.
Medardi G.: 1999 (I funghi del genere Tarzetta, BGMB 42 (1): 7-13, 1999).
Medardi G.: 1999 (I funghi del genere Tarzetta, BGMB 42 (1): 7-13, 1999).
Tarzetta cupularis |
Tarzetta cupularis |
Aschi di Tarzetta cupularis - Photo di Marino Zugna |
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