martedì 30 giugno 2015

Nuova sezione " Racconti e foto amici" a voi dedicata

Carissimi amici,

se vi piace raccontare la vostra passeggiata e documentarla con foto questo é uno spazio a voi dedicato.
Inviatemi il racconto e le foto alla seguente email : bruno.deruvo@gmail.com

Cominciamo con questa bella foto di un Boletus aestivalis degli amici Francesco e Vito in escursione al Ceppo il 26.06.

Grazie a tutti

bruno

foto di Francesco e Vito

domenica 28 giugno 2015

Aggiornamento del 28.06.....pausa funghi

Ciao,

oramai giugno volge al termine, un mese micologicamente molto importante nel nostro territorio, normalmente i Cantharellus cibarius dovrebbero essere solo un ricordo mentre i Boletus aestivalis avevano già occupato un posto notevole nei nostri congelatori e nei vasi profumati con il loro secco, era il momento di incontrare solo i Lactarius piperatus e Russula virescens nei nostri boschi a testimonianza che il caldo era oramai troppo per i funghi.
Invece?
Invece adesso siamo in attesa ancora del caldo giusto dopo una settimana di temperature abbondantemente sotto i 10 gradi di notte, possiamo parlare proprio di freddo e con queste temperature i funghi non possono crescere e quei pochi presenti sono tutti mangiucchiati.
Anche i gallucci cominciano a stentare così pure le russule, ed allora non resta che aspettare ancora una settimana, questa che affronteremo sarà quella giusta per le temperature, saranno particolarmente alte tanto da garantire una temperatura notturna sopra i 20 gradi e con i boschi bagnati come sono i funghi dovranno nascere sicuramente.
Quindi non vi rammaricate se avete raccolto poco, tranne qualche solito fortunato, é stato un fine settimana poco fruttuoso....speriamo nel prossimo.

ciao

bruno

p.s.: per favore provate a commentare, un amico mi ha detto che non ci riesce, se non volete scrivere le vostre impressioni della vostra uscita scrivete solo PROVA, CIAO o FUNGHI:
Grazie

Cantharellus cibarius maturi


venerdì 26 giugno 2015

Aggiornamento del 25.06....cominciano i faggi

Ciao a tutti,

abbiamo avuto delle belle piogge, il terreno é ben bagnato manca soltanto il sole che arriverà presto con un periodo di stabilità meteo.
Ora con queste condizioni i funghi dovrebbero nascere bene e numerosi sotto tutti gli habitat, é notizia recente che i primi bei porcini, anche di ottima taglia, stanno nascendo sotto faggio ed allora possiamo salire di quota, scegliere habitat piuttosto assolati ma finalmente frequentare i luoghi più belli per il cercatore di funghi.
Anche sotto cerro si continua a raccogliere bene, certo predominano i Cantharellus cibarius,  splendide Russule ma anche discreti Boletus aestivalis, forse un po' meno di quelli che aspettavamo ma anche qui siamo in attesa che il caldo faccia nascere i neri (Boletus aereus).
Quindi, cari amici, le aspettative sono buone, conserviamo la convinzione che i grandi raccolti non ci interessano più di tanto ciò ci permetterà di passare una bella giornata in montagna immersi nella Natura verde del dopo pioggia e ritorneremo sempre felici e rilassati nelle nostre case.

Buone passeggiate a tutti

bruno

raccolto di due giorni fa sotto habitat misto



mercoledì 24 giugno 2015

Peziza varia (Hedw.: Fr.) Fr.

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia


Peziza varia (Hedw.: Fr.) Fr., Syst. mycol. 2: 61 (1822).

Sinonimi: Aleuria varia (Hedw.) Boud. Icon. Mycol. (Paris) 4: 145 (1905).
Aleuria varia var. terrestris (Bres.) Pat. Bull. soc. Hist. nat. Autun 17: 153 (1904).
Aleuria varia (Hedw.) Boud. Icon. Mycol. (Paris) 4: 145 (1905) var. varia
Galactinia varia (Hedw.) Le Gal, Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 78: 210 (1962).
Geopyxis varia (Hedw.) Rehm, in Winter, Rabenh. Krypt. - Fl. Edn 2 (Leipzig) 1.3(lief. 42): 975 (1894) [1896].
Humaria varia (Hedw.) Sacc. Syll. fung. (Abellini) 8: 142 (1889).
Peziza varia (Hedw.) Alb. & Schwein. Consp. fung. (Leipzig): 311 (1805) f. varia
Peziza varia var. pallens Alb. & Schwein. Consp. fung. (Leipzig): 311 (1805).
Peziza varia (Hedw.) Alb. & Schwein. Consp. fung. (Leipzig): 311 (1805) var. varia
Pustularia varia (Hedw.) Sacc. Syll. fung. (Abellini) 8: 71 (1889).
Peziza micropus Pers. Icon. descr. fung. 2: 30, tab. 8.fig. 3 (1800): Fr., Syst. mycol. 2: 54 (1822).
Peziza cerea Fr., Syst. mycol. 2: 52 (1822): Fr., loc. cit.; non P. cerea Bull. Herb. Fr. : tab. 44 (1780).

Posizione sistematica: Pezizaceae, Pezizales, Pezizomycetidae, Pezizomycetes, Pezizomycotina, Ascomycota, Fungi

Descrizione macroscopica della raccolta
Ascomi all’inizio subsferici, poi a forma di coppa, alle volte grossolanamente lobati, infine quasi
Peziza varia
appiattiti, con breve piede o subsessili.
Superficie imeniale liscia, all’inizio di colore beige, quindi più o meno ocracea, a maturità color nocciola.
Superficie esterna da forforacea a quasi liscia, in gioventù concolore all’imenio, sempre più chiara anche a maturità, bordo intero, crenulato.
Carne “dopo reidratazione”, con strato mediano-basso diversificato.
Odore e sapore non testati.             

Descrizione microscopica della raccolta
Spore (13,9) 14,9 - 15,67 - 16,3 (16,7) x (8,3) 9,0 - 9,59 - 10,0 (10,4) µm, Q = (1,4) 1,5 - 1,49 - 1,7 (1,8) µm, Vol. = (550) 658 - 780 – 847 (906) µm³; ellittiche, lisce; prive di guttule in ogni stadio di vita.
Aschi 221 - 280 x 11 - 14 µm, Vol.m = 20995 µm³; contenenti otto spore uniseriate, J+ all’apice, cilindrici, base pleurorinca.
Parafisi: 2,5 - 4,5 µm, di diametro cilindriche, brevemente settate, non ramificate, terminali leggermente allargati con apice spesso 4,0 - 6,0 µm, spesso ingrossate in basso, finemente granulose,
Spore di Peziza varia - Photo by M.Zugna
ialine.
Imenio spesso all’incirca 280 µm.

Descrizione degli excipuli
In un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne “comprensiva dell’imenio”, misurava all’incirca 1700 µm, abbiamo riscontrato 5 strati così conformati:

1/ subimenio spesso all’incirca 65 µm, a textura prismatica, composto da cellule subisodiametriche 7,1 - 15,1 x 4,1 -    11,9 µm, Vol.m. =489 µm³; ben differenziato dall'excipulum sottostante.
2/ excipulum medullare superiore spesso all’incirca 850 µm, a textura globulosa angularis, composto da cellule 16,3 - 45,5 x 10,0 - 29,5 µm, Vol.m. = 5052 µm³; verso il centro con tendenza a passare ad una textura globulosa con cellule di maggior taglia 26,5 – 102,0 x 22,5 – 97,0 µm, Vol.m. = 136015 µm³.
3/ excipulum medullare medio spesso all’incirca 140 µm, a textura prismatica composto abbondantissime cellule subisodiametriche 6,5 - 12,5 x 6,5 - 13,0 µm. Vol. = 455 µm³, misto a scarse ife filamentose, piuttosto corte, con diametro 6,53 - 6,50 - 14,2 µm, apparentemente formanti una textura intricata.
4/ excipulum medullare inferiore spesso all’incirca 125 µm, a textura globulosa angularis, formato da grosse cellule subglobulose 20,0 - 53,5 x 18,5 – 46,0 µm, Vol.m. = 20571 µm³.
5/ excipulum ectale spesso all’incirca 240 µm, a textura prismatica, composto da cellule subisodiametriche 3,5 - 8,0 x 3,0 - 6,5 µm, Vol. = 51 µm³.
Peli ifoidi 20,5 - 29,5 x 1,5- 2,5 µm, parzialmente incrostati, ialini.

Osservazioni
Nei nostri precedenti lavori su Peziza cerea Sowerby ex Fr., 1822, e Peziza repanda Wahlenb. 1820, abbiamo cercato, in qualche modo, di evidenziarne le differenze sostanziali tra queste due entità e Peziza varia, senza mai trovare una sostanziale differenza, ma solo poche e labili dissomiglianze. Lo stesso discorso vale anche per Peziza micropus Pers. 1800, taxon simile ai due sopra elencati.
Grazie agli studi molecolari di (Hansen et alt. 2002), sulla diversità filogenetica e morfologica delle Peziza dedotto da sequenze ITS, abbiamo avuto modo di chiarire in qualche modo questo gruppo di taxa.
Sostanzialmente, P. cerea e P. micropus, vengono sinonimizzati con P. varia.
Peziza repanda viene rigettato per i seguenti motivi.
 (Excluded: Peziza repanda Pers. Icon. pict. sp. fung. 4: 49 (1808): Fr. Syst. mycol. 2: 51±52 (1822).
Type: No authentic material has been located in the Persoon herbarium in L. A case could be made for selecting the original Persoon plate (loc. cit.: pl. 20, ®g. 2 [bis]) but this would not clarify the status of this name. Persoon described the habitat of P. repanda as` in sylvaticis ad terram'. Fries (loc. cit.) used the name for a species on old trunks, primarily of Fagus, but also included blackened soil [burnt ground] as the substrate. Some authors have followed Persoon in respect to substrate (Dennis 1981, Dissing 2000, Spooner 2001), others Fries (e.g. Seaver 1928), and still others have used the name for a species occurring on soil and only exceptionally on wood (Rifai 1968, Hohmeyer 1986). In all cases the name has been used for a species with smooth spores in the size range given for P. varia. We have not seen material of P. varia on bare soil (without mortar, lime, sawdust, etc.). Since the name lacks a typespecimen and has been used inconsistently it is best treated as of uncertain application).

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su exsiccatum. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O. Il reagente di Melzer è stato utilizzato per l’accertamento dell'amiloidia degli aschi, il Blu Cotone lattico, a caldo, per evidenziare la loro eventuale ornamentazione, il Rosso Congo Ammoniacale 6% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, possibilmente ottenute da spore libere, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per quanto riguarda la nomenclatura abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 5327. Data di ritrovamento: 20/02/2014. Località: Teramo. Comune: TERAMO. Coordinate geografiche: 338; III; TERAMO. Altezza s.l.m.: f. 1. Habitat: Su cartone in decomposizione. Legit: de Bruno de Ruvo. Determinatore: Zugna M. Data inserimento in erbario: 10/06/2015.

Bibliografia
Breitenbach, J. & F. Kränzlin -1981. Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis, R. W. G. -1981. British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda (avec planches).
Donadini, J. C. -1981. Le genre Peziza dans le Sud-Est de la France, avec clé du genre pour la France. Université de Provence. Marseille, 199 pp. (+ planches).
Doveri F., 2004. Funghi fimicoli Italici. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici.
Grelet L. J. 1979. Réédition Les discomycètes de France d’aprés la classifications de Boudier.
Hansen, Karen, Thomas Laessoe, and Donald H. Pfister – 2002. Phylogenetic diversity in the core group of Peziza inferred from ITS sequences and morphology. Mycological Research 106, no. 8:879-902.
http://www.indexfungorum.org/Names/Names.asp
Jamoni P.G., 1997. Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.
Le Gal, M.:1947. Recherches sur les ornementations sporales des Discomycètes operculés. Thèse. Ann. Sc. Nat. Bot. 11 (8) : 73-297.
Medardi G.: 2006. A.M.B. Ascomiceti d’Italia p. 199.
Peziza varia 

Peziza varia 

Peziza varia 

Aschi con melzer di Peziza varia - Photo by M- Zugna




lunedì 22 giugno 2015

Aggiornamento del 21.06.....il faggio comincia

Ciao a tutti,

non é stato mai facile trovare funghi,si arriva sempre secondi.
Cominciamo subito a dire che i terreni sono ben bagnati, é piovuto bene fino a sabato, adesso servirebbe un bel sole che riscaldi bene il sottobosco permanendo una temperatura notturna molto fresca per non dire fredda che, in montagna,  scende al di sotto dei 10 gradi.
Con queste temperature i funghi non crescono o crescono molto lentamente, ciononostante i ritrovamenti sono avvenuti con buon ritmo, proseguono a crescere dei bellissimi Cantharellus cibarius, ottime Russule e porcini che si contano ancora a numero, un buon ritrovamento conta 5-6 pezzi.
La novità é che il faggio comincia a produrre dei boccioli e anche qualche bel pezzo, questo ci permette di salire di quota e frequentare i magnifici habitat che questo stupendo albero ci regala.
In settimana vedremo l'evolversi della situazione ma ritengo che andrà sempre più migliorando con ritrovamenti che si faranno sempre più importanti.
In bocca al lupo a tutti e buone passeggiate

bruno

foto di Igor Monaldi


venerdì 19 giugno 2015

Aggiornamento del 18.06.....ci sono

Ciao,

carissimi amici, i terreni sono bagnati, il sole adesso comincia a picchiare di brutto anche se le temperature sono relativamente basse le aspettative di crescita micologica sono veramente buone.
Ieri ho fato un giretto tra il cerro, castagno e faggio, vi dico solo che ho trovato pochi porcini ma le russule e i gallucci sono veramente di ottima qualità.
Altri amici hanno trovato anche diversi Boletus aestivalis, forse un po' troppo mangiucchiati.
Comunque a breve tutto rinascerà più sano e bello e non ci sarà l'esclusiva dei luoghi perché anche il faggio, con il Boletus pinophilus, sta aprendo le danze.
Andiamo allora nei nostri boschi con molta educazione e con pazienza, se anche i nostri raccolti saranno modesti la nostra gioia di frequentare la Natura dovrà essere al massimo.

Buone passeggiate a tutti

bruno

foto di ieri



mercoledì 17 giugno 2015

Cortinarius largus Fries

Studio micro effettuato dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Cortinarius largus Fries

Famiglia: Cortinariaceae

Descrizione: Cappello: fino a 12 cm di diametro, da giovane emisferico, poi convesso, infine appianato, con margine incurvato per lungo tempo; superficie liscia, finemente vellutata, lillaceo pallido da giovane, quindi ocracea, biancastra al margine. Imenoforo: lamelle piuttosto fitte, adnate al gambo, di colore lilacino pallido nel giovane, quindi bruno-rugginose. Spore: 9,5-11 x 5-6 micron, ellittiche, moderatamente verrucose, giallo-brune. Gambo: da cilindrico a clavato, solido, di colore dapprima lilacino chiaro poi biancastro-ocraceo, con apice che permane comunque con tonalità lilla. Tracce di cortina visibili sul gambo anche a maturità. Carne: spessa, di colore bianco sfumato di lilla, con odore poco avvertibile e sapore insipido. Con idrossido di potassio (KOH) si colora di giallo.

Commestibilità: non commestibile, sospetto.


Habitat: poco comune, cresce sotto latifoglie con preferenza per il faggio. Specie tipicamente autunnale.

Cortinarius largus

Cortinarius largus

Cortinarius largus

Cortinarius largus

Cortinarius largus

Aggiungi didascalia

Spore di Cortinarius largus - Photo by Marino Zugna

Cystoagaricus silvestris (Gillet) Örstadius & E. Larss. (2015)

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Cystoagaricus silvestris (Gillet) Örstadius & E. Larss. (2015)

Basionimo: Hypholoma silvestre Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 568 (1878).
Sinonimi: Agaricus populinus Britzelm., Ber. naturhist. Augsburg 28: 131 (1885)Agaricus populinus Britzelm., Ber. naturhist. Augsburg 28: 131 (1885) f. populinus.
Drosophila silvestris (Gillet) Kühner & Romagn., Fl. Analyt. Champ. Supér. (Paris): 370 (1953).
Hypholoma populinum (Britzelm.) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 5: 1034 (1887).
Hypholoma silvestre Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 568 (1878).
Psathyrella populina (Britzelm.) Kits van Wav., Persoonia, Suppl. 2: 282 (1985).
Psathyrella silvestris (Gillet) Konrad & Maubl. [as 'sylvestre'], Encyclop. Mycol. 14: 127 (1949) [1948].

Inquadramento sistematico
Psathyrellaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
                                                          
Descrizione macroscopica della raccolta rilevata dalle foto
Pileo all’inizio subemisferico, quindi piano-convesso con basso umbone ottuso, infine disteso e leggermente depresso; Igrofano. Di colore beige, nocciola chiaro, più o meno intenso in relazione alla percentuale di umidità assorbita, infine quasi grigiastro. Il rivestimento pileico degli esemplari giovani e formato da abbondanti resti di velo, di colore bruno, sotto forma di fibrille radiali, riunite in ciuffetti appressati, soprattutto nella porzione discale, con la maturazione via via più radi; margine non striato.
Lamelle moderatamente fitte, annesse allo stipite, intercalate da brevi lamellule. Lilla-grigiastre da giovani, violaceo-brunastre negli esemplari maturi; filo lamellare più chiaro, intero o accidentalmente eroso.
Stipite Interamente di colore bianco. Sostanzialmente cilindrico, leggermente svasato all’apice, base cilindrica o appena leggermente allargata, finemente irsuta. Rivestimento finemente pruinoso all’apice, verso il basso ricoperto da fibrille concolori al velo; zona anuliforme non presente.
Carne bianca, fragile e poco consistente. Odore e sapore non rilevato. Sporata non ottenuta.

Descrizione microscopica della raccolta
Spore (6,75) 7,44 - 8,12 - 8,70 (9,37) x (4,11) 4,29 - 4,69 - 5,03 (5,19) µm, Q. = (1,44) 1,59 - 1,74 - 1,87 (2,00), Q.m. =; Vol. = (66,7 )73,95 - 94 - 111,49 (125,2) µm³; polimorfe, in proiezione laterale da reniformi a subfaseoliformi, spesso con leggera depressione suprailifera; in proiezione frontale piuttosto squadrate, da subvoidi a subtriangolari con base tronca. Poro germinativo centrale, largo (0,86) 0,90 - 1,02 - 1,34 (1,42) µm. Parete spessa (0,40) 0,44 - 0,44 - 0,69 (0,75) µm. Appendice ilifera poco visibile. Di colore bruno scuro KOH 2%, bruno chiaro in NH3 6%, con una grossa guttula centrale verdastra e altre più piccole.
Basidi (21,9) 22,6 - 24,4 - 26,0 (26,2) x (7,3) 7,4 - 8,1 - 8,6 (8,8) µm, Q.m. = 3,02; Vol.m = 844,7 µm³, clavati, tetrasporici, molto raramente bisporici.
Paracistidi (12,4) 13,3 - 17,3 - 21,3 (23,3) x (5,1) 5,8 - 7,7 - 9,5 (9,6) µm, Q.m. = 2,25, Vol.m = 581,1 µm³, in maggioranza clavati, più raramente sferopeduncolate, ialine. Filo lamellare, composto da un misto, di paracistidi e cheilocistidi, frammisti o disposte in mazzetti tappezzanti interamente il filo lamellare tanto da renderlo sterile.
Cheilocistidi (34,1) 37,1 - 42,0 - 46,8 (50,2) x (9,6) 10,3 - 11,6 - 12,8 (16,1) µm; apice (3,2) 6,3 - 8,1 - 10,2 (10,7) µm, in maggioranza strettamente utriformi con apice da capitulato a subcapitulato e base più o meno pedicellata; più raramente fusiformi o sublageniformi. A parete sottile. Apice con inclusione oleosa verdastra, in alcuni casi l’apice è risultato ricoperto esternamente da una sostanza mucosa giallo-verdastra.
Pleurocistidi (38,6) 39,3 - 44,8 - 49,4 (49,7) x (9,7) 10,2 - 12,1 -13,7 (14,2) µm, apice (8,5) 8,6 - 9,2 - 10,84 (11,0) µm, di tipologia da strettamente a largamente utriformi con apice da capitulato a subcapitulato e base più o meno pedicellata; parete poco inspessita; ialini, raramente con contenuto interno amorfo leggermente verdastro. Costanti ma poco numerosi.
Trama lamellare formato da ife settate, larghe (3,5) 3,9 - 9,8 - 10,7 (11,1) µm, formata da ife ialine.
Ife del velo (3,3) 5,0 - 5,8 - 9,4 (10,3) µm, ristrette ai setti, contenenti un pigmento vacuolare diluito e citoplasmatico di color brunastro.
Pileipellis formata da alcuni strati di cellule subglobose, larghe (10,1) 17,0 - 24,4 -31,4 (33,1) x (11,1) 13,9 - 18,7 - 23,9 (27,1) µm, Q.m. = 1,34, Vol.m = 4828,1 µm³; ialine. Pileocistidi non osservati.
Caulopellis formata da ife parallele settate, larghe (2,5) 2,8 - 4,3 - 6,3 (8,1) µm, frammiste a cospicue ife tromboplere.
Caulocistidi (25,3) 26,4 - 36,7 - 47,2 (51,2) x (9,6) 11,2 - 15,5 - 19,8 (25,4) µm, Q.m. = 2,46, Vol.m = 4880,5 µm³, da strettamente a largamente clavati, frammisti a rari utriformi fusiformi o sublageniformi, ialini o leggermente pigmentati di brunastro, presenti a gruppetti, osservati ad 1/3° dello stipite.
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti da noi osservati.

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato in NH3 6%, o KOH 2%. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6 % per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale senza tener conto dell'apiculo, prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary. Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx . Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Osservazioni
Cystoagaricus silvestris è un binomio nuovo, istituito dopo il lavoro di Leif Örstadius, Martin Ryberg, Ellen Larsson. 2015. Molecular phylogenetics and taxonomy in Psathyrellaceae (Agaricales) with focus on psathyrelloid species – introduction of three new genera and 18 new species. Mycological Progress. 14:25:1-42.
Nelle chiavi Cystoagaricus silvestris è posto vicino, e spesso confuso, con specie simili ed in alcuni casi con esso sinonimizzato. Le specie che, in qualche modo si avvicinano sono:
Psathyrella panaeoloides (Maire) Svrcek ex Arnolds 1982, possiede basidiomi piuttosto esili con velo evanescente di colore bianco. Microscopicamente, i cheilocistidi principalmente lageniformi.
P. seymourensis A. H. Sm. 1972, possiede basidiomi molto esili, velo evanescente di colore bianco. Microscopicamente, il filo lamellare si presenta con paracistidi abbondantissimi, cheilocistidi principalmente lageniformi, sparsi, privi di depositi mucosi colorati. Pleurocistidi lageniformi.
Cystoagaricus gunneri (Fr.) A. Melzer = (P. hirtosquamulosa (Peck) A.H. Sm.), possiede basidiomi notevolmente più piccoli ed esili, pileo ornato da squamette irte. Spore prive di poro germinativo, di forma notevolmente differente e con medie leggermente inferiori; cheilocistidi di forma principalmente clavata o fusoide.
L’amico Giovanni Zecchin, che ringrazio pubblicamente, nella sua ottima scheda su Psathyrella hirtosquamulosa (Peck) A.H. Sm., (Zecchin 2000), elenca la letteratura principale di Psathyrella populina. Di seguito riportiamo un sunto della sua meticolosa ricerca.
Col binomio Psathyrella silvestris si trova descritta in: Kühner R, Romagnesi H., 1953 - Flore analytique des champignons supérieurs, Paris. Moser M., 1980 - Guida alla determinazione dei funghi. Saturnia, Trento. Romagnesi H., 1982 - Bull. Soc. Mycol. Fr., T.98-1: 61-65. Descritta ed illustrata in: Imler L., 1955 - Bull. Soc. Mycol. Fr., 71: Atlas pl. CVI. Svrcek M., 1969 - Ceska Mycologie, 23, 4: 262-264. Printz P., 1974 - Friesia, X, 4-5 :335-336. Michael E.,Hennig B., Kreisel H.,1985 - Handbuch für Pilzfreunde, G.F.Verlag, Stuttgart, 4, Tav.291, p.450. L'illustrazione in Imler L., 1955 - Bull. Soc. Mycol. Fr., 71: Atlas pl. CVI. (Tav. 2.A), viene inoltre data come riferimento iconografico da tutti coloro che, dopo quella data, hanno descritto o citato la specie.
Col binomio Psathyrella populina, si trova descritta in: Kits Van Waveren E., 1985 - The Dutch, French and Britìsh Species of Psathyrella, Rijksherbarium, Leiden. Fouchier F., 1995 - Le Genre PSATHYRELLA (Fries) Quélet, F.A.M.M., Montpellier, p.45. Descritta ed illustrata in: Bon M., 1987 -The Mushrooms and Toadstoois of Britain and North-Western Europe, Hodder & Stoughton p.269. Baumann P., 1987 - Bollettino Svizzero di Micologia, p. 170-174. Enderle M., 1989 - Beiträge zur Kenntnis der Pilze Mitteleuropas, 5 , p. 64-67; nella quale si trova la trascrizione della diagnosi originale dell'Hypholoma populinum Britzelm. Ortega A.,Piqueras J.,Amate P., 1996 - Setas.Identificacion. Toxicidad. Gastromicologia, Proyecto Sur, p.175,293.
Col binomio Psathyrella casca, viene descritta ed illustrata in: Cetto B.,1971-I funghi dal vero, Vol.3, Saturnia, Trento, fig. 894.

Dati della raccolta e Habitat
N. scheda: 5336. Data di ritrovamento: 17/07/2014. Località: Ceppo-Morricana-Torrente Castellano. Comune: Rocca santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza s.l.m.: f. 4. Habitat: Su cumuli di detriti legnosi. Legit: de Ruvo Bruno. Determinatore: Zugna Marino. Data inserimento in erbario: 13/06/2015.

Bibliografia
ARNOLDS, E. (2003). Fungi non delineati. Pars XXVI. Rare and interesting species of Psathyrella. Alassio.
BAUMANN P., 1987 - Bollettino Svizzero di Micologia, p. 170-174.
BON M., 1987 -The Mushrooms and Toadstoois of Britain and North-Western Europe, Hodder & Stoughton p.269.
CETTO B.,1971-I funghi dal vero, Vol.3, Saturnia, Trento, fig. 894.
COURTECUISSE, R. & DUHEM, B. (1994). Guide des Champignons de France et d.Europe. Lausanne.
ENDERLE M., 1989 - Beiträge zur Kenntnis der Pilze Mitteleuropas, 5 , p. 64-67.
FOUCHIER F., 1995 - Le Genre PSATHYRELLA (Fries) Quélet, F.A.M.M., Montpellier, p.45.
KITS VAN WAVEREN E., 1985 - The Dutch, French and Britìsh Species of Psathyrella, Rijksherbarium, Leiden.
KÜHNER R, ROMAGNESI H., 1953 - Flore analytique des champignons supérieurs, Paris.
IMLER L., 1955 - Bull. Soc. Mycol. Fr., 71: Atlas pl. CVI.
INDEX FUNGORUM: http://www.indexfung...Names/Names.asp
MICHAEL E.,HENNIG B., KREISEL H.,1985 - Handbuch für Pilzfreunde, G.F.Verlag, Stuttgart, 4, Tav.291, p.450.
MELZER A., 2011 – Die Gattung psathyrella in europa http://www.vielepilze.de/tree/tree.html
MOREAU P.A, & PADOVAN F. Due specie lignicole spesso confuse: Psathyrella chondroderma e P. gossypina. Bollettino del gruppo micologico g. Bresadola - nuova serie. Bgmb 46 (2): 5-14; 2003,
MOSER M., 1980 - Guida alla determinazione dei funghi. Saturnia, Trento.
MYCOBANK: http://www.mycobank.....aspx?Page=Home
ORTEGA A., PIQUERAS J., AMATE P., 1996 - Setas.Identificacion. Toxicidad. Gastromicologia, Proyecto Sur, p.175, 293.
PRINTZ P., 1974 - Friesia, X, 4-5 :335-336.
ROMAGNESI H., 1982 - Bull. Soc. Mycol. Fr., T.98-1: 61-65.
SVRCEK M., 1969 - Ceska Mycologie, 23, 4: 262-264.
ZECCHIN G., 2000 – Psathyrella hirtosquamulosa (Peck) A.H. Sm., Società Veneziana di Micologia. Erbario Micologico del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia. Scheda n. 610.


Cystoagaricus silvestris

Cystoagaricus silvestris

Spore di Cystoagaricus silvestris - Photo by Marino Zugna

lunedì 15 giugno 2015

Aggiornamento del 14.06....qualcosa in più

Ciao amici,

siamo oramai arrivati alla metà di giugno, secondo tradizione i raccolti dovevano essere già abbondanti e quasi ci si approssimava al loro calo mentre attualmente, secondo una stagione strana e ritardata, qualcosa in più si comincia a trovare da adesso.
Certo parliamo dei soli gallucci e russule ma qualche bel porcino estivo si vede e non è difficile trovarlo. Il loro habitat rimane ancora il cerro ed il castagno mentre nel faggio timidamente stanno spuntando i primi rossi (Boletus pinophilus). Personalmente ieri ho trovato spinaroli ( Calocybe gambsa ) mentre sabato scorso ho raccolto i primi boleti, molto giovani e sani, credo che in settimana ne nasceranno ancora. L'unica difficoltà che trova il raccoglitore sta nello scegliere il luogo giusto, quello bagnato dalla pioggia dei temporali altrimenti si corre il rischio di far buca. Occorre capire se il luogo può dar qualcosa oppure no e nel caso cambiare immediatamente sapendo che a distanza anche di pochi km la situazione cambia drasticamente.
Siamo in attesa di un cambiamento meteo/climatico, secondo il mio parere se arriveranno le piogge abbondanti anche se accompagnate da un calo drastico delle temperature i funghi se ne troveranno molti di più. Vedremo

Vi lascio con alcune foto di amici.

ciao

bruno

Boletus pinophilus di Tony de Luca

Boletus aestivalis di Calisti Giuseppe

giovedì 11 giugno 2015

Aggiornamento dell' 11.06....qualcosa si trova

Cari amici,

negli ultimi giorni é piovuto in montagna ma é piovuto strano, come si dice "a macchia di leopardo".
Oggi sono riuscito a farmi una passeggiatina nei boschi intorno a Rocca Santa Maria, ho visitato diversi siti e mi é capitato di vedere boschi ben bagnati dove ho trovato dei giovani Cantharellus cibarius, Russula vesca, Russula rubroalba, altre Russule ma nessun boleto, poi cambiando zona e nemmeno tanto lontano ho visto terreni completamente asciutti e nessun fungo ad aspettarmi.
Nei giorni scorsi amici cercatori mi hanno raccontato di pochi ritrovamenti sempre di gallucci e qualche porcino, ma adesso la difficoltà vera é quella di capire le zone che potranno produrre una nascita di miceti.
Io direi che i boschi che vanno da R.S.Maria fino al Ceppo sono stati ben bagnati dalla pioggia e forse bisogna insistere su questi sapendo che il faggio, pare che,  ancora non produca funghi.
Comunque la felicità di trovare anche un solo porcino giustifica le nostre uscite......

Buone passeggiate a tutti

bruno

foto di oggi e a seguire quella di amici che con la loro felicità trasmettono tanta gioia.




lunedì 8 giugno 2015

Aggiornamento del 08.06....rischio secco

Carissimi amici,

eccoci qua a raccontarvi quello che ho saputo dai miei fedeli raccoglitori e cercatori di funghi.
La situazione é presto detta....sotto cerro e castagno qualcosa si muove, ma non vi aspettate raccolti favolosi, solo piccoli assaggi di una stagione che tarda a partire e che, secondo me, é un po' anomala.
Chiusa la parentesi spinaroli (Calocybe gambosa ), con ritrovamenti di vecchi e rovinati soggetti in un' annata per niente favorevole ....ed allora a questo punto, pensavamo che, dopo le piogge e il caldo, cominciassero a partire funghi di bosco ma in maniera decisa, ed invece oramai dopo la prima decade di giugno ancora il Boletus aestivalis si fa vedere sporadicamente.
Russule e gallucci s'intravedono con maggiore facilità ma le quantità e la bellezza dei funghi sono molto ridotte, in più ci si mette la sensazione che il fondo dei boschi stia decisamente seccandosi.
Tutto questo non depone bene, speriamo in qualche temporale pomeridiano e speriamo anche nel faggio, la nostra essenza arborea preferita che comincerà ad essere interessate a breve.
Allora direi che é bene continuare a visitare habitat di latifoglie intorno agli 800-1000 m ma senza crearsi delle grosse aspettative.
I funghi che vi mostro sono di Rina Mariani, sue le foto, una cercatrice eccellente, come vedete le quantità sono giuste per una bella mangiatina del giorno dopo.

Grazie a tutti e buone cose

bruno



venerdì 5 giugno 2015

Aggiornamento del 05.06......bisogna aspettare

Carissimi amici,

ieri piccolo giretto al Ceppo tra i bellissimi faggi oramai nel pieno della loro vitalità.
Il sottobosco é molto bagnato e tutto farebbe pensare che la stagione micologica, prima o poi, possa iniziare, per il momento, però, non ci sono tracce di funghi, di nessun Genere.
Situazione diversa se la quota delle nostre passeggiate scende un po', tra querce e castagni s'incominciano a vedere le prime Russula e Cantharellus cibarius, mentre qualcuno afferma di aver trovato alcuni primordi di Boletus aestivalis. 
Sui prati alti sono presenti dei freschissimi Calocybe gambosa. Insomma bisogna avere pazienza e aspettare che con il caldo di questi giorni finalmente la crescita dei funghi abbia inizio in maniera soddisfacente.

Ciao a tutti

bruno

mercoledì 3 giugno 2015

Aggiornamento del 02.06......qualche spinarolo

Ciao a tutti,

ancora non posso darvi le notizie che volete.
Il primo rosso ancora non esce dai boschi di faggio, negli altri anni nello stesso periodo avevamo già visto tanto ed i primi porcini anche tra i castagni e querce, ma attualmente la stagione appare in netto ritardo. Non che qualche galluccio e Russula non ci sia ma sono veramente sporadici mentre sono tornati a farvi vedere gli spinaroli, solo però a quote alte.
Allora continuiamo a monitorare e aspettiamo con pazienza che il bosco prenderà il suo giusto odore che prometterà la nascita dei funghi...intanto nel pomeriggio piove.....sono ottimista.

ciao

bruno
Prati di Tivo

martedì 2 giugno 2015

Cortinarius rapaceus Fries


Cortinarius rapaceus Fries

Studio micro condotto dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Cresce normalmente gregario, a gruppi anche numerosi, in boschi di latifoglie e di conifere; è specie occasionale, in autunno.

CAPPELLO: con diametro variabile da 5,0 a 15,0 cm, inizialmente emisferico, poi convesso, infine appianato, con il centro leggermente depresso e il margine involuto, liscio, vischioso, dolce, biancastro, argillaceo, chiazzato irregolarmente di giallo-ocra o ruggine e percorso radialmente da fibrille innate ocracee.
IMENIO: lamelle smarginate, piuttosto fitte, sinuose, biancastre, argillacee, poi rossicce.
GAMBO: di altezza compresa tra 4,0 e 8,0 cm con diametro di 2,0-3,0 cm, cilindrico, bruscamente allargato in un bulbo nettamente marginato, molto fibrilloso, sericeo, bianco, macchiato di ocra.
CARNE: soda, biancastra, giallastra nel bulbo, con odore fruttato, talvolta sgradevole e sapore dolce.
MICROSCOPIA: spore da amigdaliformi a citriformi, papillate, delle dimensioni di 9-10 × 6-6,5 µm, ornate da grosse verruche. Epicute gelificata, spessa, costituita da ife gracili, fibbiate, con pigmento parietale.

NOTE
Specie fra le più rappresentative fra gli Scauri Leucophylli (con lamelle biancastre), C. rapaceus è un fungo tozzo, compatto, dal cappello bianco o argillaceo, tipicamente fiammato di ocra aranciato, dal bulbo vigoroso nettamente marginato e dalle spore amigdaliformi-citriformi, spesso papillate, con ornamentazione forte e incrostante. Appartengono allo stesso gruppo C. aleuriosmus, dalle sfumature violette e dal forte odore di farina e C. albidus subsp. europaeus, di taglia molto più grande e con caratteri microscopici differenti.

Cortinarius rapaceus

Cortinarius rapaceus

Cortinarius rapaceus

Spore di Cortinarius rapaceus - Photo by Marino Zugna

lunedì 1 giugno 2015

Aggiornamento del 31.05....ancora in attesa

Ciao a tutti gli amici,

se volete la novità posso dirvi solo che nel pomeriggio di ieri é piovuto abbastanza bene sui nostri monti, per il resto, purtroppo, ancora non si apprezzano nascite di funghi.
La situazione del bosco appare abbastanza buona ma non ho visto nemmeno i primi funghi dello strato superiore del sottobosco, é vero che parlare di miceti é sempre terribilmente difficile e due o tre giorni, a volte, fanno la differenza, ma adesso come adesso non c'è nulla.
Ho trovato solo delle Morchelle, il che vuol dire che siamo ancora indietro nella stagione. Visti anche dei vecchi e fradici spinaroli mentre non ho ricevuto notizie da amici raccoglitori.
Allora aspettiamo ancora un po', c'è poco da fare,...usciranno.

ciao

bruno
Morchella elata