domenica 27 febbraio 2022

Phylloporia ribis (Schumach.) Ryvarden

 Phylloporia ribis (Schumach.) Ryvarden

carpoforo determinato macroscopicamente da amici esperti in Aphyllophorales





Peniophora incarnata (Pers. : Fr.) P. Karst. 1889

Peniophora incarnata (Pers. : Fr.) P. Karst. 1889

scheda tratta dal sito Funghi Italiani

Carpoforo
Fungo corticolo, resupinato, prima orbicolare e poi confluente e diffuso, adeso e ben fissato al substrato di crescita sul quale si estende da pochi centimetri a qualche decina. Il carpoforo è costituito da un imenoforo membranoso, liscio ma più spesso lievemente tubercolato, alto più o meno un millimetro. All'inizio si presenta con un colore dominante rosa-arancio frammisto a tinte grigio-bluastre presenti solo in alcuni punti, poi diviene di un colore rosa-arancio o rossastro-arancio più uniforme, talvolta macchiato qua e là di bianco. La consistenza è ceracea e cartilaginosa negli esemplari freschi, mentre diviene secca e un poco screpolata negli esemplari maturi con presenza di una minuta pruina bianca osservabile solo con la lente. Il margine si presenta nei giovani esemplari con piccole fibrille biancastre, talvolta anche giallastre, che scompaiono negli esemplari maturi. Odore e sapore non significativi.

Habitat
Frequente. Cresce tutto l’anno su legno marcescente di latifoglia. Meno frequente su legno di conifera.








Hyphodermella rosae (Bres.) Nakasone

 Hyphodermella rosae (Bres.) Nakasone

crosta su piccolo rametto di probabile Salix, determinazione a cura della Prof.ssa Annarosa Bernicchia.







Hericium alpestre Pers.

 Hericium alpestre Pers.

fungo d'aspetto coralloide su legno di Abies alba

Determinazione a cura della Prof.ssa Annarosa Bernicchia







sabato 26 febbraio 2022

Gloeophyllum sepiarium (Wulfen) P. Karst.

 Gloeophyllum sepiarium (Wulfen) P.Karst.

Descrizione dal sito Monaco Nature Encyclopedia testo di Massimiliano Berretta

Cappello: basidiomi annuali o perenni, sessili o con il margine superiore ripiegato, solitamente concolore alla superficie pileica, di rado resupinati, isolati o fusi lateralmente, irsuti, ispidi, zonati, il colore va dal giallo-brunastro al bruno-rossiccio, i singoli corpi fruttiferi misurano 3-10 cm di lunghezza, 2-3 cm di larghezza, lo spessore non supera il cm.

Imenio
: prevalentemente lamellato, con lamelle sottili ampie 3-6 mm, intere o dentate, radiali, a volte le lamelle sono anastomizzate tra loro formando zone miste, poroidi-lamellate, la frequenza è di 1-2 pori per mm e 15-20 lamelle per cm, misurate al margine; il colore delle lamelle è ocraceo, più chiare del contesto, con bordo ricoperto da una pruina nocciola. 

Gambo
: assente.

Carne
: contesto omogeneo, coriaceo, di colore bruno, lo spessore è di circa 5 mm. Habitat: saprofita di aghifoglia, raramente su latifoglia, fruttifica in punti asciutti, spesso lo si trova su legno lavorato (recinzioni, ammassi di legname).

Commestibilità
: senza alcun valore.

Reazioni
: il contesto diviene nero con il KOH.





Daedaleopsis tricolor (Bull.) Bondartsev & Singer

Daedaleopsis tricolor (Bull.) Bondartsev & Singer

specie lignicola a forma di mensole con colorazioni rossastre







venerdì 25 febbraio 2022

Coprinopsis romagnesiana (Singer) Redhead, Vilgalys & Moncalvo 2001

Coprinopsis romagnesiana 

determinazione micro da parte del Sig. Marino Zugna

la differenza con il suo simile Coprinopsis atramentaria è molto effimera e si basa su piccole differenze macroscopiche per alcuni non tali da giustificare una reale differenza.













giovedì 24 febbraio 2022

Coprinopsis picacea (Bull. : Fr.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo 2001

 Coprinopsis picacea (Bull. : Fr.) Redhead, Vilgalyd & Moncalvo 2001

Determinazione eseguita dal Sig. Marino Zugna

Scheda tratta dal sito Funghi Italiani

Etimologia
Dal latino pica = gazza, simile alle gazze per il colore del cappello bianco e nero.

Cappello
4-10 cm, a differenza degli altri funghi, in questo genere anziché la misura del diametro assume importanza la misura della lunghezza, che in questa specie può arrivare a 15 cm ed oltre. Superficie di colore marrone scuro-fuligginoso, bruno-nerastra, liscia e umida, ricoperta da fini placche biancastre fioccose e fibrose, residui del velo generale, facilmente asportabili e detersili. Percorso da una fine plissettatura radiale più evidente verso il margine, che è l’impronta delle lamelle sulla cuticola essendo il cappello privo di carne.

Imenoforo
Lamelle fitte, appressate e ventricose, libere al gambo, inizialmente bianco-grigiastre e con orlo fioccoso verso il margine, poi via via ingrigenti fino a nerastre, deliquescenti a maturità.

Gambo
5-30 × 1-3 cm, dilatato-bulboso alla base, cilindrico, attenuato verso l’alto, slanciato, bianco e ricoperto in gioventù da una minuta decorazione squamosa zebrata, dovuta alla presenza di piccole fioccosità concolori, fragile e cavo.

Carne
Esigua e quasi inconsistente di colore grigiastro-cenere nel cappello, biancastra e fibrosa nel gambo, facilmente deliquescente in modo particolare quella del cappello, odore non gradevole.

Habitat
In boschi di latifoglie e misti, predilige tratti soggetti a degrado e calpestio, con crescita isolata o in colonie di numerosi esemplari. Ritenuto non frequente nel Nord d’Italia, diventa comune nel Centro e nel Sud, comprese le isole, dalla fine dell’estate fino all'inverno inoltrato.

Commestibilità e Tossicità
Non commestibile; non è da escludere un alto contenuto di coprina, un amminoacido che se ingerito con alcool provoca la sindrome coprinica.

Specie simili
Date le dimensioni, che ne fanno la specie più possente appartenente a questo genere, è difficile la confusione con altre specie. In fase di primordio, quando le placche biancastre sulla cuticola si presentano unite e compatte, è somigliante al Coprinus comatus (O.F. Müll. : Fr.) Pers., facile però effettuare la distinzione, basta provare a rimuovere le decorazioni del cappello, facilmente asportabili in Coprinopsis picacea, avendo consistenza e struttura indipendente dalla cuticola, diversamente non rimovibili in Coprinus comatus poiché squamule formatesi dalla lacerazione della cuticola pileica e facenti parte della stessa.

Osservazioni
In relazione a recenti studi, basati sui dati molecolari, Coprinus picaceus è stato ricombinato nel Genere Coprinopsis e rinominato in Coprinopsis picacea.






mercoledì 23 febbraio 2022

Coprinopsis melanthina (Fr.) Örstadius & E. Larss.

 Coprinopsis malanthina (Fr.) Orstadius & E. Larss.

determinazione a cura dell'amico Daniel Deschuyteneer

Scheda tratta dal sito La Valle del Matauro

Descrizione:
Cappello: 1-6 cm di diametro, convesso poi piano con umbone ottuso, cuticola feltrata, fibrillosa, ricoperta da piccole fioccosità brunastre (resti di velo), color grigio topo, grigio- bruno più scuro al centro e che si schiarisce con l’età.
Imenoforo: lamelle adnate, arrotondate, fitte, inizialmente biancastre, grigiastre poi grigio brunastro, sfumate di rosa.
Gambo:cilindrico, biancastro poi grigiastro, striato nella parte superiore e ricoperto da fioccosità, mentre nella parte inferiore è di colore più scuro e con un manicotto feltroso e cotonoso di colore bianco.
Carne: poco consistente, fragile, sapore dolce e odore quasi nullo o leggermente erbaceo.
Commestibilità: non conosciuta.
Biologia e habitat: cresce su terreno ricco di detriti vegetali in decomposizione o su legno marcescente. Primavera e autunno.









Inocybe CFR obscuroides P.D. Orton

 Inocybe cfr obscuroides P.D. Orton

Raccolta studiata dal Sig.Cagnoli Roberto, ci sono ancora alcuni dubbi ma siamo vicini alla certezza di specie.

Discussione
CFR poiche come si puo notare facilmente dalle fotografia, i toni lilla/violetti all'apice del gambo e/o ai bordi del cappello tipici di questo complesso sono pressoche' assenti.

Pero' non sarebbela prima, ne sara' l'ultima, che le sfumature di colore sulla superficie del gambo non sono visibili; a me e' capitato diverse volte di trovare funghi del compelsso cincinnata con le suddette sfumature appena accennate o addirittura assenti se non nella carne del gambo dopo la sezione dello stesso.

In questo caso purtoppo non abbiamo la sezione del fungo ma sono certo che le sfumature lilla sarebbero state presenti.

Inoltre come ben si nota , questi funghi hanno evidentemente subito intemperie varie e sono molto bagnati, ulteriore fattore che avrebbe potuto influire sulle colorazioni.

Questa raccolta e' pressoche' identica a Inocybe obscuroides,anche nell'ultima presentazione di Bandini, anche nella microscopia ( che allego ) quindi sono abbastanza certo della determinazione, nonostante la premessa che ho fatto.

Ci sarebbe un'altra considerazione da fare : nel 2007 in un bollettino dell'Associazione Micologica romana, Ferrari descrive una Inocybe cincinnata var ambigua, cosi chiamata perche appunto sarebbe totalmente priva delle tonalita' lilla/viola e avrebbe cistidi piu corti; le cose combacerebbero bene con la nostra raccolta.

Tuttavia, questa varieta' dai giorni della pubblicazione a oggi,non e' mai piu stata discussa  in alcun lavoro sul complesso cincinnata( nemmeno nel piu recente dove non viene neppure menzionata), salvo piu trovarla inserita in index fungorum( quando? da chi? perche? ) nell'infinito elenco di sinonimi di Inocybe cincinnata dove peraltro compare ancora erroneamente pure la nostra Inocybe obscuroides.

Non conosco i motivi di tutto cio' ma a prescidere da questo, questa raccolta ha una inequivocabile caratteristica che e' comunque assente in Inocybe cincinnata ; il filo della lamella colorato di marrone scuro, che in quest'ultima e' concolore.

Per tutto cio si determina questa raccolta come Inocybe obscuroides, laciando doverosamente il CFR a titolo prudenziale.