lunedì 21 marzo 2016

Ricominciamo....passeggiata del 20.03

Carissimi amici,

piano piano il torpore del letargo invernale sta andando via, la primavera con i suoi primi segnali di ripresa della Natura ci conferma che sia arrivata ed allora anche noi, pian pianino, riprendiamo le nostre passeggiate per muoverci un po' e ritrovare la nostra forma migliore.
Ricomincio, con cadenza settimanale, ad aggiornarvi sulla situazione micologica delle nostre zone, come il nome del blog dice, mi muovo e racconto ciò che vedo o so del territorio teramano.
Sabato ho effettuato un'uscita a quote molto basse e la mia ricerca é stata premiata da un ritrovamento di bellissimi pioppini (Cyclocybe aegerita), poco o nient'altro in giro.
Siamo in attesa dei primi marzuoli (Hygrophorus marzuolus) ma la neve di questi ultimi giorni ci allungano i tempi, sono sicuro che abreve vedremo le prime Verpe e Morchelle, intanto rimettiamoci gli scarponi e proviamo ad andare a cercali lungo i fossi, sotto olmo e frassino.
Con l'augurio che sia una stagione piena di soddisfazioni per tutti vi saluto e vi invito a partecipare con le vostre foto e racconti che potete inviarmi a bruno.deruvo@gmail.com.

ciao


bruno
Cyclocybe aegerita)

domenica 13 marzo 2016

Trametes hirsuta (Wulfen) Lloyd

Trametes hirsuta (Wulfen) Lloyd

determiunazione eseguita dagli amici del Forum Aphyllophorales di Natura Mediterraneo

da Funghi Italiani:

Fungo annuale, a mensola, a pori piccoli, regolari, rotondi o rotondo-angolosi; con mensola più spessa (fino a 15-20 mm) del più comune Trametes versicolor. Caratteristica è la sua superficie sterile: da tomentosa a decisamente irsuta (con peluzzi più o meno rigidi), zonata e solcata, con colori generalmente sul crema-grigiastro, ma anche dal bruno al verdastro. Orlo lobato-ondulato, vellutato. Superficie poroide bianco-crema, ingrigente con l'età. Come il Trametes versicolor predilige legno guasto di latifoglia (più raro su conifere).

Trametes hirsuta

Trametes hirsuta

Trametes hirsuta

Trametes hirsuta

mercoledì 9 marzo 2016

Corsi di Rinnovo Tesserino Regionale Raccolta Funghi

Comunicato dell'AMENA:


Carissimi amici é da un po' che non ci sentiamo, la Primavera é oramai alle porte ed un certo fermento comincia a prenderci.
Fra poco é ora di rispolverare il cesto e rimettere gli scarponi....i funghi ci attendono, abbiamo tutto già pronto....il tesserino é a posto?
Guardate la data di rilascio del vostro tesserino e contate 5 anni, se li avete superati dovete fare un corso di aggiornamento di 5 ore e con l'attestato di frequenza vi recherete in Provincia per farvi apporre il timbro di rinnovo per ulteriori altri 5 anni, questo anche se avete superato i 65 anni.
Per venire incontro a tutti i possessori di Tesserino scaduto organizzeremo CORSI di SOLO RINNOVO in diverse località...adesso prendete la notizia come un'anteprima, presto avrete i dettagli.

Buonissime cose a tutti voi


AMENA

giovedì 25 febbraio 2016

Phlebia rufa (Pers.) M.P. Christ. 1960

Determinazione a cura degli amici del Forum Studies in Aphyllophorales

successivi ritrovamenti determinati dal Sig. Ubaldo Marulli, sue le foto micro

Phlebia rufa (Pers.) M.P. Christ. 1960

Phlebia rufa 

Phlebia rufa 

Phlebia rufa 

Phlebia rufa 

Phlebia rufa 













mercoledì 24 febbraio 2016

Stereum hirsutum (Willd.) Pers.

Scheda redatta da Il Mondo dei Funghi - Determinazione a cura del Sig. Marco Facchini

Stereum hirsutum (Willd.) Pers.

Etimologia

Stereum = duro, saldo, rigido (aggettivo latino derivato dal greco stereòn)

hirsutum = irsuto, ricoperto da peli (dall’aggettivo latino hirsutus).



Sistematica

Regno : Fungi, Divisione : Amastigomycota, Subdivisione: Basidiomycota, Classe: Homobasidiomyce-tes, Sottoclasse: Aphyllophoromycetideae, Ordine: Corticiales, Famiglia: Stereaceae, Genere: Ste-reum, Specie: hirsutum.


Commestibilità

Non commestibile perchè duro e coriaceo.



Descrizione

E’ una specie lignicola comune e ubiquitaria, presente tutto l’anno sulla corteccia di rami o tronchi di varie latifoglie dove forma ampie colonie di carpofori resupinati o irregolarmente reflessi.

Al principio i basidiocarpi si presentano sotto forma di una crosta increspata aderente al substrato, poi essi si distendono formando mensole sovrapposte, semicircolari, a mo’ di piccoli ventagli, di consistenza coriacea e sporgenti per circa 3 centimetri. La superficie superiore del carpoforo appare ricoperta da una marcata villosità ed è concentricamente zonata con colori variabili grigiastri, brunastri con sfumature aranciate, con il margine di solito giallo. L’orlo è irregolarmente lobato.

La superficie imeniale sottostante è liscia, più o meno ondulata, giallo-arancione tendente a divenire bruna con l’età.

Carne, suberosa, elastica, giallo-brunastra, immutabile. Odore e sapore quasi nulli.

Basidiospore cilindriche, debolmente amiloidi, liscie, ialine ma bianche in massa; misurano 5,5 / 7,5 x  2,5 / 3,5 μm.

Si può trovare durante tutto l’anno su legno marcescente o cariato (ceppaie, tronchi morti, rami caduti al suolo) di latifoglie, soprattutto di leccio (Qurcus ilex).


Possibilità di scambio

Non è agevole orientarsi tra le 8 specie europee del genere Stereum: esse differiscono per le diverse dimensioni dei carpofori, per la villosità del cappello, per le variabilità cromatiche delle superfici pileiche e per il maggiore o minore viraggio al rosso non appena vengono toccati. Tra gli altri ricordiamo S. insignitum, S. gausapatum, S. subtomentosus S. sanguinolentum, S. rugosum.

Confondere uno Stereum con un Coriolus (altro genere lignicolo con carpofori mensoliformi) dovrebbe essere improbabile ricordando che le specie ascritte al genere Coriolus hanno la superficie imeniale costituita da pori.


Stereum hirsutum

Stereum hirsutum

Stereum hirsutum

Spore di Stereum hirsutum - Photo by M.Facchini

Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.

Scheda tratta da AMINT Tutto Funghi - Determinazione a cura del Sig. Marco Facchini

Ganoderma applanatum (Pers.) Pat.

Tassonomia
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Polyporales
Famiglia Ganodermataceae
Genere Ganoderma

Sinonimi
Fomes applanatus (Pers.) Gillet (1878)
Ganoderma leucophaeum (Mont.) Pat. (1889)
Polyporus applanatus (Pers.) Wallr. (1833)

Etimologia
Dal greco gános = lucentezza e dérma = pelle, con la pelle lucente.
Dal latino applanatus = spianato.

Cappello
10-60 × 5-30 cm, a forma di mensola, appiattito, superficie superiore quasi sempre irregolare, con zonature concentriche e nodosità, rivestito da una crosta spessa circa 1 cm, rugosa, dura ma cedevole se premuta, di colore brunastro, grigiastro-bruno, marrone, fino a tonalità grigio-scure o nerastre; viene ricoperto all’atto della sporulazione da uno strato abbondante di basidiospore di colore brunastro; il margine è ottuso, ispessito, ondulato, biancastro, che scurisce con l’età ma mantenendo tonalità più chiare rispetto al resto del cappello;

Imenoforo
I tubuli sono disposti su più strati con uno spessore di circa 1 cm, uno per ogni anno di età del basidioma, di colore brunastro, bruno-ruggine; pori rotondeggianti, del diametro di 0,2 mm, biancastri, brunastri alla manipolazione, frequentemente deformati da galle cilindriche o coniche-ottuse provocate dalle larve del dittero Agathomya wancowitzii.

Carne
Dura, suberosa, coriacea, di colore variabile da bruno-ocra a bruno-rossastro, odore e sapore nulli o comunque poco significativi.

Habitat
Parassita o saprotrofo, cresce tutto l’anno nelle zone a clima temperato in Italia e in Europa, predilige le zone a clima mite delle aree mediterranee ma si adatta facilmente all’ambiente urbano; si sviluppa alla base, a un metro o meno di altezza degli alberi viventi, su ceppaie o su tronchi caduti di latifoglie tra le quali: Leccio, Faggio, Platano, Sughera, Frassino, Carpino, Pioppo e più raramente su aghifoglie (Pino domestico).

Commestibilità e Tossicità
Non commestibile, per la consistenza della carne legnosa e coriacea.

Somiglianze e Varietà
Di problematica determinazione, può essere facilmente confuso con Ganoderma adspersum e Ganoderma resinaceum: più di uno dei caratteri distintivi indicati dagli autori per queste specie, sono riscontrabili in tutte e tre le specie, oppure, sono di difficile interpretazione; l’unico carattere che garantisce una sicura determinazione è la lunghezza delle spore.

Osservazioni
Sicuramente è uno dei Polyporales più diffusi, fa parte della Famiglia delle Ganodermataceae; le zonature o i solchi nella superficie pileica, indicano che la sua crescita avviene in diversi anni: ogni anno il diametro del cappello aumenta, un nuovo solco si aggiunge a quelli già esistenti e uno strato di tubuli si sovrappone agli altri. Danneggia gravemente gli alberi che attacca, minando la loro resistenza meccanica e la loro stabilità con la carie bianca e il marciume radicale.

La zona dei pori (imenoforo) se graffiata o incisa imbrunisce mettendo in risalto sul fondo biancastro le linee tracciate. Viene utilizzato in Giappone e in Cina come medicinale.

Ganoderma applanatum

Ganoderma applanatum

Ganoderma applanatum

Ganoderma applanatum


Spore di Ganoderma applanatum - photo by M.Facchini

lunedì 11 gennaio 2016

Conocybe macrospora (G.F. Atk.) Hauskn.

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia


Conocybe macrospora (G.F. Atk.) Hauskn.

Basionimo: Galerula macrospora G.F. Atk., Proc. Am. phil. Soc. 57: 371 (1918)
Sinonimi: Conocybe ochracea f. macrospora (G.F. Atk.) Kühner ex Watling, Notes R. bot. Gdn Edinb. 31: 170 (1971).
Conocybe pubescens var. macrospora (G.F. Atk.) E. Ludw., Pilzkompendium (Eching) 2([2]): 135 (2007).
Conocybe rubiginosa Watling, Notes R. bot. Gdn Edinb. 38(2): 353 (1980).
Conocybe tenera f. bispora J.E. Sass, Am. J. Bot. 16: 692 (1929).
Galerula macrospora G.F. Atk., Proc. Am. phil. Soc. 57: 371 (1918)

Sistematica: Bolbitiaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi.

Descrizione macroscopica della raccolta
Pileo largo fino 15 mm, alto fino 13 mm, da subemisferico a paraboloide, privo di umbone, mai completamente disteso, da ocra a camoscio, poco igrofano, un po’ traslucido a tempo umido, feltrato con il secco, margine non striato.
Lamelle adnate, ventricose, piuttosto rade, intercalate da lamellule (1 L = 1-3 l). All'inizio ocracee quindi rugginose, filo lamellare finemente crenulato, concolore.
Stipite 25-40 x 1,5-2 mm, cilindrico, da bianco a biancastro, bruniccio in vecchiaia; longitudinalmente striato, finemente pubescente, base di pari spessore o appena leggermente allargata.
Carne esigua, da biancastra, a bruniccia; odore e sapore non testati.
Sporata in massa non ottenuta.
                                                                                                                              
Descrizione microscopica della raccolta
Spore (12,09)15,10 - 16,36 - 17,44 (20,88) x (7,23) 8,62 - 9,3 - 9,90 (10,96) µm, Q. = (1,52) 1,65 - 1,72 - 1,87 (1,93); Vol. = (331,3) 591,1 - 759,90 - 886,9 (1278,4) µm3, da ellissoidi a subamigdaliformi in proiezione laterale, largamente ellittiche in proiezione frontale, apparentemente lisce al microscopio ottico, parete spessa 0,7 - 0,86 - 1,0 µm, poro germinativo centrale con diametro 1,1 - 1,44 - 1,8 µm, apiculo evidente. Al microscopio ottico di colore marrone-rugginoso con KOH 2%.
Basidi 19,1 - 23,72 - 29,0x 9,9 - 10,9 - 12,3 µm, Q.m. = 2,03; Vol. m. = 1499 µm3, clavati, in maggioranza bisporici, con una buona percentuale di tetrasporici, più scarsi quelli monosporici, sormontanti una cellula subisodiametrica e contornati da cellule clavate.
Cheilocistidi 18,8 - 24,72 - 28,4 x 7,2 - 9,96 - 13,7 µm; bulbillo 3,2 - 3,63 - 4,7 µm, collo 2,2 - 3,23 - 3,8 x 1,0 - 1,53 -2,1 µm; lecitiformi, sormontanti una cellula subisodiametrica, solo raramente peduncolata.
Pileipellis di tipo imeniderma, formata da cellule sferopeduncolate 23,8 - 28,78 - 38,3 x 11,7 - 13,43 - 15,8 µm, Q.m. = 2,18; Vol. m. = 2914 µm3, ialine.
Peli pileici 2,0 - 3,2 - 3,7 µm, capilliformi, molto lunghi e sinuosi, scarsi. Lecitiformi non osservati.
Caulopellis di tipo cutis, composta da ife cilindriche, con diametro 5,7 - 7,70 - 15,5 µm, ialine, settate.
Caulocistidi tipo Mixtae. Lecitiformi 21,2 - 26,40 29,2 x 7,2 - 10,49 11,6 µm, bulbillo 3,5 - 3,83 - 4,6 µm collo 3,1 - 3,98 - 10,0 x 1,03- 1,61 - 2,38 µm, non molto numerosi, osservati fino al primo terzo dello stipite.
Peli caulinari 56,3 - 56,57 - 116,9 x 1,9 - 2,75 - 4,2 µm, capilliformi, lunghi e sinuosi, ialini, da scarsi ad abbondanti a zone.
Giunti a fibbia presenti, non abbondanti.
Reazioni chimiche: NH4OH negativo.

Osservazioni
C. macrospora possiede una caulopellis di tipo cute, accompagnata da cistidi di tipologie differenti (di tipo misto), formata da una quantità, anche se minima, di cistidi lecitiformi, estesi almeno fino ad un quarto della lunghezza dello stipite, frammisti ad altri, di tipologia più o meno fusiforme o subcilindrica, ed a peli più o meno lunghi estesi per quasi la totalità della lunghezza stipitale. Seguendo la sistematica adottata del dottor Hausknecht nella sua monografia (Hausknecht A. 2009), essa viene posta nella Sezione Mixtae, Sottosezione Pubescens, assieme ad altre quattro specie europee che andremo brevemente ad elencare, cercando di sottolineare i principali caratteri distintivi.
Conocybe pubescens (Gillet) Kühner 1935, spore in media 12,5-19,5 x 7,0-11,5 µm, basidi tetrasporici.
C. subpubescens P.D. Orton 1960, spore in media 10,9-14,1 x 6,3-7,9 µm, basidi tetrasporici.
C. pulchella (Velen.) Hauskn. & Svrček 1999, spore in media 12,4-15,2 x 6,9-9,1 µm, basidi tetrasporici.
C. merdaria Arnolds & Hauskn. 2003, spore in media 12,8-15,1 x 6,8-8,6 µm, basidi bisporici, raramente mono o tetrasporici.
Nella medesima sezione trovano posto altri cinque taxa extraeuropei che elenchiamo di seguito.
Le cinque specie extraeuropee sono: Conocybe mixta Singer 1952 e C. reticulatorugosa Singer 1952, dal South America. Conocybe curta (G.F. Atk.) Watling 1981, C. bulbifera (Kauffman) Romagn.1944, e C. cryptocystis (G.F. Atk.) Singer 1954 dal Nord America. Quest’ultima è sinonimizzata con Conocybe pubescens (Gillet) Kühner 1935.

Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 5900. Data di ritrovamento: 13/12/2015. Località: Teramo. Comune: TERAMO. Coordinate geografiche: 338; III; TERAMO. Altezza s.l.m.: f. 1. Habitat: Vaso di piante con terriccio. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B. Data inserimento in erbario: 01/01/2016

Materiali e metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato e osservato in KOH 2%, ove necessario si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6 % per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale senza tener conto dell’apiculo o, nel caso di spore inequilaterali, anche in proiezione frontale, ottenute da sporata o prelevate da altre zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Le misure sottolineate si riferiscono alle medie. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998. Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfungorum.org e http://www.mycobank.org.
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Bibliografia consultata
Bon M. 1992: D. Myc. TOME XXI, Cle monografique des speces GALERO – NAUCURIOIDES.
Breitenbach J. & F. Kränzlin 1995: Champignons de Suisse Tome 4.
Hausknecht A. 2009: Fungi Europaei. Conocybe & Pholiotina. Edizioni Candusso 2009.
Hausknecht A., Krisai-Greilhuber  & Voglmayr H. 2004: Type studies in North American species of Bolbitiaceae belonging to the genera Conocybe and Pholiotina. Österr. Z. Pilzk. 13, 2004.
Hausknecht A., Contu M. 2003: The Genus Galerella. A world-wide survey. Osten. Z. Pilzk. 12, 2003.
Index Fungorum: http://www.indexfung...Names/Names.asp.
Meusers M.: 1996: Clè de Espécies européennes des genres Conocybe et Pholiotina.
Noordeloos, M.E., Kuyper, Th.W., & Vellinga, E.C. (eds) 2005. Flora Agaricina Neerlandica 6. Coprinaceae, Bolbiticeae. Rotterdam: Balkema. 227 pp.

Bibliografia citata
Vellinga EC. 1988. Glossary. In C Bas, Th W Kuyper, ME Noordeloos, EC Vellinga (eds.). Flora Agaricina Neerlandica 1: 54-64. A.A. Balkema. Rotterdam.
Dal Web
http://www.indexfungorum.org
http://www.mycobank.org.
http://mycolim.free.fr

Forum di Micologia del Gruppo di Muggia e del Carso:
Conocybe macrospora http://goo.gl/fWWM8S
Conocybe pubescens http://goo.gl/IlBKjC
Conocybe subpubescens http://goo.gl/fC4r8u    

Conocybe macrospora

Conocybe macrospora

Conocybe macrospora

Conocybe macrospora

Spore di Conocybe macrospora - Photo by Marino Zugna