martedì 22 dicembre 2015

E' il momento degli auguri...

Carissimi amici,

Natale é arrivato, tra poco cominceremo le nostre Sante Feste e festeggeremo il Nuovo Anno.
Oramai le nostre uscite alla ricerca dei funghi sono solo ricordi, la stagione non é stata delle migliori ma siamo già pronti per iniziarne una nuova con la migliore grinta.
Vi ringrazio tutti per aver seguito i vari aggiornamenti sulla situazione micologica teramana, certo non tutti erano contenti ma noi tiriamo per la nostra strada fatta di educazione ed informazione, elementi che da soli fanno del cercatore anche un naturalista rispettoso.
Presto riprenderemo con i marzuoli e gli spinaroli ma per il momento godiamo della tranquillità e dell'affetto delle nostre famiglie, riposiamoci, mangiamo bene ed in allegria anche don due funghi porcini da scongelare.
Non mi dilungo ancora ed allora, cari amici, Buone Feste e Tantissimi Auguri di un Felice e Sereno 2016.

ciao

bruno


sabato 19 dicembre 2015

Peziza arvernensis Boud.

Scheda tratta dal sito dell'AMINT - Tutto Funghi

Peziza arvernensis Boud.

Tassonomia
Ordine Pezizales
Famiglia Pezizaceae

Foto e Descrizioni 
Ritrovamento effettuato in una giardino cittadino, sotto cedro, dove si presenta fedelmente da almeno tre anni. Il diametro degli ascomi andava dai 3 agli 8 cm. Coppette a volte ripiegate verso l'interno, tendono ad aprirsi, quasi spianarsi a maturità.

Microscopia
Aschi ottosporici, amiloidi, 225-290 x 15-19 micron. Parafisi sottili, multisettate, di lunghezza inferiore agli aschi, con apice dritto, in alcuni casi appena ingrossato. Spore ellittiche finemente e distinatamente verrucose, quelle immature appaiono "grossolanamente" biguttulate,particolare che scompare completamente in quelle mature. 18-20 x 8,5-10,5. Subimenio di colore bruno scuro alla lente, con struttura globoso-angularis, excipulm medullare pluristratificato, excipulum ectale anch'esso brunastro alla lente, costituito da ife che vanno dal globoso a piriformi allungate, rigonfie con radi e corti ciuffetti di peli che eccedono la struttura.

Note
Molte le specie simili per morfocromatismi che potrebbero essere confuse con P.arvernensis. Peziza varia ha spore 15x10, quindi nettamente più piccole, parafisi moniliformi e superfice esterna biancastra o grigio-brunastra chiara più o meno forforacea.
Peziza pseuvesiculosa ha imenoforo fulvo-brunastro, più o meno scuro, talora con riflessi violacei, e superfice esterna subliscia verso la base, forforacea all'orlo, spore 14-16(17) x 8-9 micrometri, ellissoidali, finemente verrucose, con molte piccole guttule (Fonte Medardi - Ascomiceti d'Italia).
Peziza subumbrina ha un diametro degli apoteci che vanno dai 10 ai 15 mm di diametro, spore più marcatamente e diversamente ornamentate ed diversa struttura del sub-imenio e dell'excipulum. (Fonte RdM, 2008 1:23-32 - Angela Lantieri).


Peziza arvernensis

Peziza arvernensis

Aschi con spore di Peziza arvenensis - Photo by Marino Zugna

venerdì 18 dicembre 2015

Peziza michelii (Boud.) Dennis

Peziza michelii (Boud.) Dennis

Tassonomia
Divisione Ascomycota
Classe Pezizomycetes
Ordine Pezizales
Famiglia Pezizaceae

Foto e descrizioni

Singoli o gregari su terreno argilloso sotto latifoglia. Apotecio 10-40 mm. di diametro, sessile, cupuliforme; superficie imeniale liscia, da violaceo-lilacino a fulvo-cannella con sfumature rosa-lilacine;  superficie esterna  grigiastra poi più o meno concolore, pruinosa; orlo da involuto a disteso-ondulato; carne ceracea, grigiastra, ingiallente a maturazione o alla frattura; latice poco abbondante, ialino, esposto all’aria vira al giallo-acido.

Peziza michelii

Peziza michelii

Peziza michelii

Asco con spore di Peziza michelii - Photo by Marino Zugna

mercoledì 16 dicembre 2015

Lachnellula subtilissima (Cooke) Dennis

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Lachnellula subtilissima (Cooke) Dennis, Persoonia 2(2): 184 (1962)

N. scheda: 3806
Data di ritrovamento: 30/03/2008
Località: Ceppo - abetaia secolare
Comune: Rocca Santa Maria
Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO
Altezza slm: f. 4
Habitat: su corteccia e legno di abete rosso.
Determinatore: Zugna M.
Legit: de Ruvo B.


piccolissimi aschi di colore giallo con contorno quasi orlato di colore bianco vegetante su legno d'abete, la grandezza non supera i 2-3 mm di diametro.

Lachnellula subtilissima 

Lachnellula subtilissima 

Lachnellula subtilissima 

Lachnellula subtilissima 

Spore di Lachnellula subtilissima  - Photo di Marino Zugna

Mitrophora semilibera

Scheda fonte AMINT - Tutto Funghi

Mitrophora semilibera (DC.) Lév.

Tassonomia
Divisione Ascomycota
Classe Pezizomycetes
Sottoclasse Pezizomycetidae
Ordine Pezizales
Famiglia Morchellaceae

Etimologia
Dal latino semi e libera = libera a metà.

Nome italiano
Spugnola, Spugnola semilibera.

Ascocarpo
Di dimensioni e forma variabile 2,5-6(8) × 2-5(7) cm, con crescita tipicamente primaverile, la mitra si presenta generalmente di forma conica, talvolta arrotondata, con costolature longitudinali evidenti e marcate ed altre disposte traversalmente ma meno in rilievo, insieme formano gli alveoli. Le costolature verticali spesso sono disposte in modo rettilineo e sono sempre di colore più scuro del resto della mitra e possono attestarsi su toni decisamente nerastri in maturazione o con clima secco. La superficie esterna, che è anche la parte fertile dell'ascocarpo, può presentarsi con colorazioni alquanto variabili, da ocra-brunastro a bruno-grigiastro, bruno olivastro o bruno con sfumature rossastre. Nella parte interna e libera della mitra, che è ruvida e di colore biancastro nei giovani esemplari e crema pallido in maturazione, si trova la vallecola, ovvero il punto di inserzione al gambo, situata pressapoco nella metà superiore della sua lunghezza.

Gambo
3-7(9) × 1-2,5 cm, ruvido, delicatamente granuloso, cilindrico, talvolta schiacciato alle estremità e solcato nella sua lunghezza, colore biancastro, crema chiaro se imbevuto d'acqua o in vecchiaia, a volte con macchie rugginose verso la base, internamente è cavo, forforaceo e generalmente subconcolore alla parte esterna.

Carne
Esigua, fragile, moderatamente elastica nella mitra, fragile e un poco ceracea nel gambo; odore subnullo o leggermente spermatico; sapore gradevole, dolciastro o leggermente acidulo.

Habitat
Fruttifica in primavera, spesso accompagnata a esemplari di Morchella esculenta, nelle immediate vicinanze di corsi d'acqua quali fossi e canali e lungo il corso di fiumi e torrenti, sempre in prossimità di Pioppi, Olmi, Frassini, Biancospini, Testucchio (Acer campestre); fungo gregario e fedele negli anni al luogo di crescita.

Microscopia
Spore lisce, ampiamente ellittiche, misuranti 22-25 × 12-15 µm; aschi di forma cilindrica, ottosporici, non reagenti al Melzer (inamiloidi), parafisi settate, di forma cilindrica e con apice dilatato.

Commestibilità o Tossicità
Commestibile anche di buona resa e qualità previo consumo dopo adeguata cottura, infatti contiene sostanze termolabili che si annullano dopo prolungata esposizione alle alte temperature.

Somiglianze e varietà
Per la colorazione della mitra e per la morfologia in generale potrebbe essere confusa con Morchella elata (= Morchella conica); la diversa attaccatura della mitra al gambo, il diverso areale di crescita, generalmente sotto conifera, sono elementi che permettono di evitare l'errore determinativo. Altra possibile confusione potrebbe insorgere con esemplari tardivi di Verpa bohemica (= Ptycoverpa bohemica), l'inserzione della gambo alla mitra situato nella parte apicale e la disposizione delle costolature celebriforme permettono una facile distinzione su campo.

Osservazioni
Secondo alcuni Autori Mitrophora semilibera sarebbe collocata nel Genere Morchella, questi sostengono che la sola particolarità della disposizione della vallecola a circa metà, o anche fino a due terzi, della mitra non sia sufficiente per avallare un Genere a sè stante.
Preferiamo in questa sede proporlo differenziato, anche per la diversa morfologia degli alveoli e la consistenza della carne.
In letteratura esistono interpretazioni sulle diverse colorazioni pileiche e sulla morfologia, le quali hanno certamente contribuito a creare nuove entità.
Secondo alcuni Autori le specie con toni rossastri sono prerogativa di Mitrophora fusca, mentre le piccole dimensioni, specialmente nel rapporto gambo-cappello e le colorazioni più chiare con toni olivastri sono attribuibili a Mitrophora varisiensis, oltre per la conformazione delle parafisi senza rigonfiamento apicale e poco ramificate. Diversa interpretazione è data per Mitrophora gigas, la quale si manifesta con dimensioni imponenti e cappello bruno-marrone.

Secondo il nostro punto di vista queste differenze non sono sufficienti per proporre singole specie e sono probabilmente dovute alle diverse tipologie dell'areale di crescita, la diversa composizione del substrato e non ultime le condizioni ecologiche particolari. In un futuro, ormai vicino, le osservazioni dei caratteri filogenetici (DNA) ci permetteranno di avallare o meno queste discordanze.

Mitrophora semilibera

Mitrophora semilibera

Mitrophora semilibera

Mitrophora semilibera

Mitrophora semilibera

Aschi e spore di Mitrophora semilibera - Photo by Marino Zugna

martedì 15 dicembre 2015

Peziza proteana f. proteana (Boud.) Seaver

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Peziza proteana f. proteana (Boud.) Seaver, Mycologia 9(1): 1 (1917)

Classificazione: Fungi, Ascomycota, Pezizomycotina, Pezizomycetes, Pezizomycetidae, Pezizales, Pezizaceae, Peziza 

Basionimo: Galactinia proteana (Boud.) Sacc. & P. Syd. 1902

Sinonimi: 
Aleuria proteana Boud., (1899)
Peziza proteana (Boud.) Seaver, Mycologia 9(1): 1 (1917)

Descrizione macro “parzialmente desunta dalle fotografie della raccolta e dall'exsiccatum”.
Ascomi a forma di coppa, larghi fino a 50 mm, sessili, superficie imeniale liscia, da biancastra a grigiastra o anche rosata, ocra chiaro in vecchiaia e con il secco, superficie esterna liscia in basso, forforacea verso il margine dell’apotecio, da biancastra e con toni rosato fino a ocra, nocciola a maturità e con tempo secco, margine intero, ondulato alle volte parzialmente denticolato, carne biancastra, di consistenza elastica, non fragile, odore spermatico.
In alcuni esemplari, ai bordi esterni degli apoteci si sono notate delle tonalità giallastre, forse originate da una presenza di sostanze liquide, presenti negli esemplari freschi.
Descrizione micro:
Aschi: J+ all’apice, 200 - 250 x 8 - 10 µm, cilindrici, contenenti otto spore uniseriate, con base attenuata, pleurorinca.
Spore: (10,81) 11,23-12,305 (12,70) x (5,58) 5,722-6,214 (6,43) µm, in media 11,71 x 5,95 µm, Q. (1,72) 1,861-2,059 (2,16); Q. medio 1,97; ellittiche, con due guttule, verrucose, a volte crestate per congiunzione delle verruche ma mai a formare un vero e proprio reticolo, le guttule sono meno evidenti e alle volte non si notano affatto.
Parafisi:, larghe 2,5-3 µm, settate, non forcate e con terminale a volte ricurvo, allargato fino a 8 µm, contenente delle granulazioni giallastre colorantesi in blu con Blu Cotone Lattico
In un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne misurava 1500 µm abbiamo riscontrato 5 strati così differenziati:
Imenio spesso 250 µm.
1/ subimenio spesso 65-75 µm, formato da cellule a textura intricata con tendenza a globuloso angularis larghe 5-12 µm.
2/ excipulum medullare superiore spesso 600µm, a textura globulosa angularis, composta da cellule subglobose con diametro fino a 80-90 µm.
3/ excipulum medullare medio spesso 300 µm, a textura intricata disposta prevalentemente perpendicolare all’imenio, formata da ife cilindriche larghe 5 - 10 µm.
4/ excipulum medullare inferiore spesso 200 µm, a textura globulosa angularis, con cellule subglobose 60-90 µm, di diametro.
5/ excipulum ectale spesso 80-100 µm, composto da cellule subglobose con diametro 10-15 µm, contenenti un pigmento intracellulare giallastro.

Osservazioni: 
macroscopicamente la raccolta appare molto simile a Peziza petersii Berkeley 1875, tanto che, abbiamo avuto non poche perplessità prima di azzardare la determinazione proposta.
Da P. petersii, si discosta per alcune peculiarità macroscopiche, tra cui, la presenza di un siero giallognolo e dai colori degli apoteci, dissimili, anche se in non poche circostanze le due specie possono evocarsi.
Microscopicamente, il carattere che più si nota è la textura della carne formata da cinque strati e le parafisi contenenti granulazioni giallastre.
Dalle foto verrebbe da pensare ad una specie di color ocra-nocciola, in verità il colore iniziale è biancastro con tonalità che possono assumere sfumature grigiastre e/o rosate, come si nota in diversi esemplari nelle molteplici foto. Il colore ocra-nocciola viene a sorgere soltanto in seguito, quando, gli esemplari giungono a maturazione oppure per conseguenza di fattori climatici avversi. Da quanto ci risulta la forma proteana è poco comune, mentre, risulta molto più comune la forma sparassoides.

Dati relativi alla raccolta:
N. scheda: 3828; Data di ritrovamento: 09/05/2008; Località: Bosco del Bucione Santo Stefano; Comune: Torricella Sicura; Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO; Altezza slm: f. 3; Habitat: in boshetto di quercia bruciato, tra i resti carboniosi.; Determinatore: Zugna M.; Legit: de Ruvo B.

Bibliografia:
Baiano, Filippa & Garofoli 2000: Ascomiceti interessanti del Nord Italia, Funghi non Delineati.
Breintenbach & Kranzlin 1984: Champignons de Suisse Tome 1.
Donadini J. C. 1981: Le genre Peziza dans la sud-est de la France.
Dougoud R. 2001: Clés des Discomycétes carbonicoles. Doc. Myc. Tome XXX Fasc. n° 120 - mars. 2001
Jamoni P.G., 1997: Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.

Monti, Marchetti, Gorreri, Franchi. 1992: Funghi e cenosi di aree bruciate - Indagine nell'ambiente del Parco, 1992, 1029

Peziza proteana f. proteana

Peziza proteana f. proteana

Peziza proteana f. proteana

Peziza proteana f. proteana

Peziza proteana f. proteana

Peziza proteana f. proteana

Spore di Peziza proteana f. proteana - Photo by Marino Zugna

Peziza proteana f. proteana

Peziza succosa Berk.

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Peziza succosa Berk., British Fungi: no. 156 (1841)
Sinonimi:
Galactinia succosa (Berk.) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 8: 106 (1889)
Otidea succosa (Berk.) Thüm.
Plicaria succosa (Berk.) Rehm

Descrizione macro “parzialmente desunta dalle fotografie della raccolta e dall'exsiccatum”.
Ascomi con Ø fino a 20 mm, a forma di coppa con i bordi lievemente involuti ed un po' lobati, base sessile; superficie imeniale di colore molto mutevole, specialmente nel confronto tra esemplari giovani e adulti; all'inizio biancastra, quindi di color cuoio poi grigiastra con tonalità brunastre, più cariche al centro, non notate tinte violastre o rossastre. Superficie esterna forforacea verso il margine dell’apotecio "forfora di colore rugginoso", finemente pruinosa nelle pareti, biancastra, bianco-plumbeo "concolore all'imenio nei giovani esemplari", con l'età rimane spesso più chiara dell'imenio, a zone e verso la base leggermente macchiata di ruggine, nei punti lesionati e nelle vecchie fratture si notano evidenti tracce gialle dovute al latice ossidato all'interno della carne.
Carne di poco superiore il millimetro, all'inizio pallida o lievemente ocracea, ingiallente per l'emissione di copioso latice, elastica, odore lievemente spermatico dopo reidratazione. Immergendo un pezzo di exsiccatum in acqua, per alcuni minuti, questa diviene di un bel colore giallo zolfo, quindi, giallo-arancio.
Descrizione micro.
Aschi cilindrico-clavati, 280-320- x 15-20 µm, amiloidi, aporinchi, contenenti 8 spo­re uniseriate.
Spore ellittiche, (15,5)16,4-18,7 (19,1) x (9,2) 9,6-11 (11,5)µm, in media 17,6 x 10,2 µm, Q. = (1,5) 1,5-1,9 (1,9), Q.m.= 1,7; Vol. = (753,3) 834,89-1179,54 (1228,4), Vol.m.= 967,2; biguttulate, quando ancora immature, quindi con un'ampia guttula centrale che, a completa maturità, risulta non più visibile per la concomitante presenza di verruche più o meno grosse alte 1-2,5 µm e multiformi, spesso con profilo conico-aguzzo, ma anche angoloso, quadrangolare o a bottone, singole o riunite da basse e poco evidenti connessioni, alle volte riunite in brevi creste lunghe 3,5-5 µm; parafisi con Ø 4,5-5,5 µm, cilindriche, settate, forcate nell'ultimo setto, con sommità dello stesso spessore o allargata fino a 6-8 µm, pigmentate di giallastro.
In un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne misurava circa 1100 µm, si sono evidenziati i seguenti strati con gli spessori di seguito indicati: 
Imenio 300 µm, subimenio 50 µm, composto da cellule multiformi di 5-10 µm;
1/ Excipulum medullare superiore 150 µm, a textura intricata relativamente fitta, disposta perpendicolarmente all'imenio;
2/ Excipulum medullare inferiore 450 µm, a textura globulosa con cellule vesci­colose di Ø (21)-39-50-(58) µm, mischiate a scarse ife laticifere;
3/ Excipulum ectale di 150 µm, costitui­to da cellule di piccolo calibro, mescolate ad ife subcilindriche, settate, costituenti una textura intricata ben differenziata dall'excipu­lum medullare superiore.

Dati relativi alla raccolta. N. scheda: 3851. Data di ritrovamento: 06/07/2008. Località: Coste di Contradarno. Comune: Pietracamela (TE). Coordinate geografiche: 349-I-MONTORIO AL VOMANO. Altezza slm: 1000. Habitat: boschetto di Corylus avellana, Quercus sp., Populus sp. Legit: de Ruvo Bruno. Determinatore: Zugna M. 

Osservazioni
La specie che più si avvicina a P. succosa è senz'altro P. succosella che, abitualmente, possiede ascomi di taglia e spessore inferiori e un tono di colore imeniale molto scuro già negli esemplari giovani; microscopicamente, le spore con ornamentazione minore e di differente aspetto e le paralisi rigonfie alla sommità.
le caratteristiche principali che contraddistinguono le due specie, non sempre sono così eclatanti come si vorrebbe, nel nostro caso, le misure riscontrate sono state quasi tutte minori di quanto riportato dalla bibliografia, per questa specie.
Per contro, l'ornamentazione delle spore è risultata essere molto pronunciata ed in tutto simile a quanto riportato nella monumentale opera di (Le Gal M. - 1947), questo particolare, sommato agli altri, ci consente di poter attribuire con una relativa certezza l'epiteto presunto a questa raccolta.
Di seguito riportiamo parte della chiave elaborata da (Garofoli D. & G. Baiano - 1996), che porta alla discriminazione tra le due specie:
· Apoteci di piccole dimensioni (0,5-1-1,5 cm) e sottili. Imenio di colore grigio o grigio nerastro scuro. Spore ellittiche 17,5-20 x 10-11 µm, monoguttulate, orna­te da verruche disposte regolarmente. Paralisi con sommità allargata a capitu­lo, fino a 12-15 µm, e contenente grossi granuli giallo-bruni P. succosella
· Apoteci più grandi. Latice molto abbondante. Parafisi moderatamente in­grossate alla sommità, fino a 8-9 µm, contenenti granulazioni meno evidenti. Spore ellittiche 18,5-21,5 x 9-12,5 µm, ornate da verruche grossolane ed eviden­ti a completa maturazione. Excipulum medullare inferiore a textura globulosa-intricata formata da cellule globose frammiste ad ife cilindriche P. succosa

Bibliografia:
Breintenbach J. & F. Kranzlin - 1984: Champignons de Suisse Tome 1.
Donadini J. C. - 1981: Le genre Peziza dans la sud-est de la France.
Garofoli D. & G. Baiano - 1996: Il genere Peziza I° contributo: specie a lattice ingiallente. RdM, 3/1996. p. 233-258.
Jamoni P.G. - 1997: Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.

Le Gal M. - 1947: recherches sur les ornementations sporales des discomycétes operculés. Masson et Cie éditeurs 1947 PARIS

Peziza succosa

Peziza succosa

Peziza succosa

Aschi e spore di Peziza succosa - Photo by Marino Zugna

Neobulgaria pura var. pura (Pers.) Petr.

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Neobulgaria pura var. pura (Pers.) Petr., Annls mycol. 19(1/2): 45 (1921)

Basionimo: Peziza pura Pers., Observ. mycol. (Lipsiae) 1: 40 (1796)

Sinonimi: Bulgaria pura (Pers.) Fr., Syst. mycol. (Lundae) 2(1): 168 (1822). Craterocolla pura (Pers.) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 6: 779 (1888). Neobulgaria pura (Pers.) Petr., Annls mycol. 19(1/2): 45 (1921). Ombrophila pura (Pers.) Quél., Enchir. fung. (Paris): 230 (1886). Peziza pura Pers., Observ. mycol. (Lipsiae) 1: 40 (1796)

Descrizione macro: 
Apotecio all'inizio emisferico poi a forma di piccola coppetta poco profonda, quindi turbinato, poi, via via più spianato, infine quasi completamente disteso, con Ø fino a 20 mm, d'aspetto tremelloide, sessile o con breve pseudostipite; superficie imeniale liscia, alle volte lobata, di colore biancastro frammisto a tonalità lilacine, margine intero o finemente crenulato, superficie esterna da quasi liscia a corrugata, spesso forforacea, biancastra o con lievi sfumature lilacine, alle volte marcatamente ocra, carne di consistenza elastica, gelatinosa, praticamente ialina, comunemente riunito in numerosi esemplari con base comune a formare piccoli gruppetti, raramente singolo, odore e sapore indistinti.

Descrizione micro.
Spore (7,4) 7,5-9,1 (9,7) x (3,1) 3,8-4,7 (4,9) µm, in media 8,4 x 4,3 µm; Q. = (1,5) 1,7-2 (2,4) Qm, = 1,94; Vol. = (38) 64-102 (113) , Vol.m.= 84,9; da subellittiche a subfusiformi, con una o, più frequentemente, due guttule, lisce.
Aschi: 70-85 x 7-9 µm, J+, cilindrici, contenenti otto spore uniseriate, con apice leggermente attenuato, pleurorinchi.
Parafisi con Ø 1,5-2,5 µm, diritte, brevemente settate, biforcate nella parte basale, di poco più lunghe degli aschi.
Imenio 70-90 µm. 
Subimenio a textura intricata, formato da ife filamentose.
Excipulum medullare a textura intricata gelatinosa, composto da ife sottili con Ø 1,5-2,5 µm, inglobate in uno spesso gel.
Excipulum ectale a textura prismatica formata da cellule subisodiametriche con Ø 7-13,5 µm, non gelatinizzata. 
Strato esterno a textura gelatinosa, composto da ife simili a quelle del excipulum medullare superiore, inglobate in un denso e spesso gel.

Osservazioni: la nota sottostante e tratta da: taxonomic corrections and remarks on the inoperculate discomycetes presented in "Fungi of Switzerland", J. Breitenbach & F. Kränzlin, vol. 1, Ascomycetes, 2nd ed., 1984, partly based on restudied material H.-O. Baral, J. Deny and R. Dougoud. (1998 -2001).
The separation of Neobulgaria is mainly based on the presence of a cortical gel layer lying outside the ectal excipulum. However, there are several species of Ombrophila (including the type species, O. violacea) which have a (mostly thin) cortical gel layer in addition to the generally strongly gelatinous, very thick medullary excipulum characteristic of both genera. The hymenial (including ascus) characters of the two genera are the same, therefore both have been united (Baral, in Baral & Krieglsteiner, 1985). Lizon et al. (1997), however, separated Neobulgaria (Leotiales) from Ombrophila (Helotiales) at ordinal level (!), mainly by a single character (external gel).

Dati relativi alla raccolta N. scheda: 3971. Data di ritrovamento: 28/09/2008. Località: Colle dell'Asino. Comune: Pietracamela. Coordinate geografiche: 42°29'53.18"N 13°31'11.69"E. Altezza slm: 1460. Habitat: su rami di Fagus sylvatica.
Legit: de Ruvo Bruno. Determinatore: Zugna Marino.

Bibliografia:
Breintenbach & Kranzlin (1984): Champignons de Suisse Tome 1.
BARAL, H.O.; KRIEGLSTEINER, G.J. (1985). Bausteine zu einer Askomyzeten-Flora der Bundesrepublik Deutschland: In Süddeutschland gefundene Inoperkulate Diskomyzeten - mit taxonomischen, ökologischen, chorologischen Hinweisen und einer Farbtafel. - Z. Mykol., Beiheft 6: 1-160

LIZON, P.; ITURRIAGA, T.; KORF, R.P. (1998). A preliminary discomycete flora of Macaronesia: part 18, Leotiales. - Mycotaxon 67: 73-83

Neobulgaria pura var. pura

Neobulgaria pura var. pura

Neobulgaria pura var. pura

Neobulgaria pura var. pura

Neobulgaria pura var. pura
Neobulgaria pura var. pura

Aschi e spore di Neobulgaria pura var. pura - Photo by Marino Zugna


lunedì 14 dicembre 2015

Peziza pseudovesiculosa Donadini

Scheda redatta sal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Peziza pseudovesiculosa Donadini, Bull. Soc. linn. Provence 30: 60 (1978) [1977]

Basionimo: Peziza amplissima P. Karst. 1869 
Sinonimi: Peziza amplissima P. Karst. 1869
Non Peziza amplissima Fr. 1849 = Sarcosphaera eximia (Durieu & Lév.) Maire, (1917)

Classificazione: Fungi, Ascomycota, Pezizomycotina, Pezizomycetes, Pezizomycetidae, Pezizales, Pezizaceae, Peziza

Descrizione macro:
Ascomi all’inizio a forma di coppa, quindi leggermente appiattiti e ondulati, larghi (15) 20-30 mm, sessili o con breve pseudo stipite e corta rizomorfa.
Superficie imeniale liscia, all’inizio di colore ocra chiaro, a maturità color nocciola.
Superficie esterna, da giovane liscia, poi finemente forforosa; colori di fondo ocra-nocciola, schiarente fino al biancastro a maturità; bordo intero. Carne di consistenza cassante, punta con uno spillo non secerne alcun siero. Carne elastica, aquosetta, molto fragile. Odore fortemente spermatico.
Descrizione micro: 
Spore (16,59) 16,84-18,34 (19,61) x (8,93) 9,13-10,04 (11,06) µm, In media 17,65 x 9,60 µm, Qm = 1,84 µm, Vol.m = 854 µm³; ellittiche, mediamente verrucose, verruche isolate o riunite in brevi creste, guttulate da immature.
Aschi 250-280 x 12,5-16,5 µm, contenenti otto spore uniseriate, J+ all’apice, cilindrici, base pleurorinca.
Parafisi: parafisi con Ø 3-5 µm, filiformi, settate, terminali fino a 7-8 µm, ialine.
Imenio 280 µm.
Descrizione degli excipuli: in un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne misurava all’incirca 1450 µm, abbiamo riscontrato 5 strati: sub imenio in media 70 µm, excipulum medullare superiore in media 350 µm, excipulum medullare medio, in media 200 µm, excipulum medullare inferiore in media 400 µm, excipulum ectale in media 150 µm.
1/ subimenio spesso in media 70 µm, formato da cellule a textura globulosa misuranti in media 11-27,5 x 11-22 µm.
2/ excipulum medullare superiore spesso in media 350 µm, a textura globulosa, orientata prevalentemente in senso perpendicolare all’imenio, composta da cellule globose o subglobose con diametro medio 38-90 µm.
3/ excipulum medullare medio spesso in media 200 µm, a textura intricata disposta prevalentemente perpendicolare all’imenio, formata da ife cilindriche lunghe in media 45- 150 x 7-11,5 µm.
4/ excipulum medullare inferiore spesso 400 µm, a textura globulosa, simile all’excipulum medullare superiore, con cellule da globose a subglobose in media 57-92 µm, di diametro.
5/ excipulum ectale spesso 150 µm, composto da cellule subglobose con diametro con diametro medio 15-34,5 µm; strato più esterno, formato da ife cilindriche, catenulate, lunghe nel totale 80-156 µm, disposte prevalentemente parallele all’imenio, con articoli terminali ad apice leggermente allargato misuranti in media 30-60 x 9-16 µm. 

Osservazioni: non sempre Peziza pseudovesiculosa evidenzia le caratteristiche che la separano da P. arvernensis,
“come osservato in questa raccolta”, di fatto, le due specie sono molto vicine, al punto che, diversi AA., le ritengono conspecifiche (Baiano, Filippa & Garofoli 2000).
Oltre ad una lieve differenza nelle misure sporali, il carattere principale che le separa è la differente struttura della carne e, più nello specifico, quella dell’excipulum ectale che, mentre in P. pseudovesiculosa è formato da una textura globulosa sormontata, nella parte più esterna, da peli che, nelle raccolte tipiche vanno a formare una palizzata parallela all’imenio “non è il caso della raccolta oggetto di questo studio”, in P. arvernensis i peli sono sostenuti da una struttura a textura intricata (Donadini, J.-C. -1981).
Se, come nel nostro caso, questi si dimostrassero, poco numerosi o, per cause accidentali, mancanti “presumibilmente”, trascinandosi dietro l’excipulum a textura intricata, verrebbe a mancare un elemento basilare per una corretta determinazione.
Inoltre, abbiamo osservato delle spore con un’ornamentazione alquanto differenziata. Mentre la maggior parte delle spore osservate in Blu Lattico a freddo, evidenziavano un’ornamentazione formata da basse ed isolate verruche. Una minima percentuale, evidenziava un’ornamentazione di verruche, brevi creste e basse connessioni, quasi a formare un reticolo incompleto, particolare questo, che non abbiamo riscontrato nella bibliografia da noi consultata.

Materiali e Metodi: i preparati microscopici sono stati osservati in Melzer “relativamente all’amiloidia degli aschi”, 
Rosso Congo “per evidenziare e rilevare le misure di aschi e parafisi, H2O “per rilevare gli excipuli, gli eventuali pigmenti e le misure sporali; Blu Cotone Lattico “a freddo”, per rilevare l’ornamentazione sporale.
Le dimensioni sporali si basano su 100 misurazioni “da sporata” ; per le rimanenti tipologie cellulari si sono effettuate 20 misurazioni a tipologia. Le misurazioni sporali e di tutti gli elementi sono stati effettuati con il software Mycométre.
Dati relativi alla raccolta: N. scheda: 4089. Data di ritrovamento: 31/05/2009. Località: Rio Arno, zona monumento. Comune: Pietracamela. Coordinate geografiche: 42°29'39.36"N 13°32'34.19"E. Altezza slm: f. 4. Habitat: tra i faggi, in luogo molto umido, a terra tra le foglie e l'humus. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B

Bibliografia:
Baiano, Filippa & Garofoli 2000: Ascomiceti interessanti del Nord Italia, Funghi non Delineati.
Breitenbach, J. & F. Kränzlin -1981- Champignons de Suisse. Tome 1. Les Ascomycètes. Lucerne.
Dennis, R.W.G. -1981- British Ascomycetes. Vaduz, 585 pp. + addenda and corrigenda (avec planches).
Donadini, J.-C. -1981- Le genre Peziza dans le Sud-Est de la France, avec clé du genre pour la France. Université de Provence. Marseille, 199 pp. (+ planches).
Grelet L. J. 1979 : Réédition Les discomycètes de France d’aprés la classifications de Boudier
http://www.indexfung...Names/Names.asp
Jamoni P.G., 1997: Lo studio del genere Peziza- Funghi e Ambiente 1997.
Le Gal, M.:1947- Recherches sur les ornementations sporales des Discomycètes operculés. Thèse. Ann. Sc. Nat. Bot. 11 (8) : 73-297.

Medardi G.: 2006 - A.M.B. Ascomiceti d’Italia p. 199.

Peziza pseudovesiculosa 

Peziza pseudovesiculosa 

Aschi e spore di Peziza pseudovesiculosa - Photo by Marino Zugna



Otidea cantharella var. cantharella

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Otidea cantharella var. cantharella (Fr.) Quél.

Basionimo: Peziza cantharella Fr., Syst. mycol. (Lundae) 2(1): 48 (1822)
Sinonimi: Flavoscypha cantharella (Fr.) Harmaja, Karstenia 14: 107 (1974). Otidea concinna (Pers.) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 8: 96 (1889). Peziza cantharella Fr., Syst. mycol. (Lundae) 2(1): 48 (1822). Peziza concinna Pers., Mycol. eur. (Erlanga) 1: 221 (1822)

Descrizione della raccolta 
Ascomi di forma otideoide, da gregari a subcespitosi, a forma di coppa e con evidente fenditura laterale, sessili o subsessili.
Superficie imeniale ceracea, liscia o appena leggermente corrugata, da biancastra a crema-chiaro più o meno soffuso.
Superficie esterna giallo-limone, margine intero, ondulato, base grinzosa, alle volte ricoperta da un basso strato di feltro miceliare bianco. 
Carne elastica, biancastra, odore e sapore non testati.

Caratteri micro
Spore (9,65) 10,46-12,04 (12,39) x (4,82) 5,03-5,62 (5,78) µm, in media 11,28 x 5,38 µm; Q. = 1,95-2,20; Q.m.= 2,1; Vol. 144-193, Vol.m.= 171; ellittiche, biguttulate, alle volte con una sola guttula centrale, lisce.
Aschi: 120-160 x 8-9 µm, J-, cilindrici, contenenti otto spore uniseriate, con base pleurorinca.
Parafisi: cilindriche, settate con diametro fino a 2,5 µm, e apice fino a 2,5-4µm, leggermente capitulato, non a pastorale o soltanto leggermente ricurvo, forcate alla base.
Imenio spesso 180 µm.
In un esemplare della raccolta, in cui la sezione della carne misurava circa 1100 µm, abbiamo riscontrato 3 strati così differenziati:
1/ subimenio spesso 70 µm, formato da ife a textura intricata con diametro 3-5 µm.
2/ excipulum medullare spesso 680 µm, a textura intricata, orientata prevalentemente in senso perpendicolare all’imenio, composta da ife settate, cilindriche, filamentose, con diametro 2,5-5,5 µm.
3/ excipulum ectale spesso 220 µm, a textura angularis, composto da una serie di cellule subisodiametriche, catenulate, disposte prevalentemente parallele all’imenio, misuranti 12,3-18,6 x 8,3-11,9 µm, seguite da uno strato più esterno, spesso formato da articoli cilindrici più volte settati, con articoli terminali da clavati a subcellulosi larghi 8-10 µm, con presenza di pigmento parietale giallastro.

Materiali e Metodi: lo studio è stato effettuato su materiale secco, reidratato con H2O.
Per la descrizione macroscopica ci siamo valsi del supporto di foto a forte risoluzione e di uno stereo microscopio Optech trinoculare.
I preparati microscopici sono stati osservati in H2O per evidenziare eventuali pigmenti e per effettuare le misure sporali, Rosso Congo per rilevare le forme e misure di aschi, parafisi ed excipuli.
Il reattivo di Melzer relativamente ad eventuali amiloidie.
Le misure sporali si basano su 50 misurazioni, per le rimanenti tipologie cellulari si sono effettuate da 20 a 30 misurazioni a tipologia.
Le foto relative alla microscopia sono state effettuate con una fotocamera Reflex EOS 50D e con l’ausilio di un microscopio biologico Optech Biostar B5 con testa trinoculare, supportato da ottiche Plan-APO, Illuminazione alogena 12V-50W a luce riflessa con regolatore di intensità.
Le misure di tutti gli elementi sono state effettuate con il software di calcolo Mycométre.
Le collezioni d’erbario sono conservate in erbario di A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati relativi alla raccolta:
N. scheda: 3827; Data di ritrovamento: 19/06/2008; Località: San Biagio; Comune: Rocca Santa Maria; Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO; Altezza slm: f. 3; Habitat: boschetto di latifoglia, su terreno molto umido. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.

Osservazioni: per le note fare riferimento alla raccolta N. scheda: 3827; Data di ritrovamento: 19/06/2008
http://www.ambmuggia...;hl=cantharella

Bibliografia:
Breintenbach & Kranzlin 1984: Champignons de Suisse Tome 1.
Cao, J.Z., Fan, L. and Liu, B. 1990: Some species of Otidea from China. Mycologia 82: 734-741. 1990
Dennis, R.W.G. 1968: British Ascomycetes. J. Cramer, Lehre. 1968
Franchi, L. Lami & M. Marchetti, 1999: Helvella leporina, nome corretto per Helvella silvicola RdM 1: 62-72 1999
Kanouse BB. 1949. Studies in the genus Otidea. Mycologia 41: 660-677
Jamoni P.G., 2001: Funghi non Delineati, Pars XIV
Jamoni P.G., 2003: Appunti sul genere Otidea- Funghi e Ambiente 93. 2003.
Saccardo PA. 1889. Sylloge Fungorum. Vol. 8. Saccardo. Padova.
Wen-Ying Zhuang 2005: Notes on Otidea from Xinjiang, China. MYCOTAXON Volume 94, pp. 365–370 2005

Zugna M. 1994: Wynnella auricula (Schaeff.) Boud., 1907. In Società Veneziana di Micologia, Erbario Micologico del "Museo Civico di Storia Naturale di Venezia, scheda n. 403

Otidea cantharella var. cantharella

Otidea cantharella var. cantharella

Otidea cantharella var. cantharella

Aschi e spore di Otidea cantharella var. cantharella - Photo by Marino Zugna

domenica 13 dicembre 2015

Otidea alutacea (Pers.) Massee

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Otidea alutacea (Pers.) Massee, British Fungus Flora. Agarics and Boleti (Edinburgh) 4: 446 (1895)

Basionimo: Peziza alutacea Pers., Syn. meth. fung. (Göttingen) 2: 638 (1801)
Sinonimi: Otidea alutacea (Pers.) Massee, British Fungus Flora. Agarics and Boleti (Edinburgh) 4: 446 (1895). Peziza cochleata ß alutacea (Pers.) Fr., Syst. mycol. (Lundae) 2(1): 50 (1822). Plicaria alutacea (Pers.) Fuckel, Jb. nassau. Ver. Naturk. 23-24: 327 (1870). Scodellina alutacea (Pers.) Gray, (1821)

Descrizione della raccolta
Ascomi di forma otideoide, da gregari a sub-cespitosi, più o meno profondamente cupulati, raramente allungati a forma di orecchio, lobati, con fenditura laterale avvolgente profonda fino alla base, sessili o con corto peduncolo, base ricoperta da micelio cotonoso di colore biancastro, risalente per 1/2 la superficie della parete esterna.
Superficie imeniale liscia, in alcuni casi leggermente corrugata, di aspetto glassato, di colore ocra, ocraceo-brunastro, con leggera sfumatura grigia o grigio-olivastra.
Superficie esterna da liscia a finemente forforacea, non pustolosa, di colore tendenzialmente bruniccio, margine intero, raramente rivolto verso l'imenio.
Carne mediamente spessa, di consistenza molto fragile, odore e sapore non verificati.

Descrizione micro
Spore (14,86) 15,2-17,17 (17,95) x (6,61) 6,98-8,14 (8,32) µm, in media 16,17 x 7,6 µm; Q. = 2,031-2,23, Q.m.= 2,13; Vol. 392-580, Vol.m.= 492; strettamente ellittiche, non navicolari, con due vistose guttule, iodio negative.
Aschi: 180-200 x 11-13 µm, opercolati, cilindrici, con base pleurorinca, iodio negativi, contenenti otto spore uniseriate.
Parafisi larghe fino a 2,5 µm, emergenti dalla palizzata degli aschi, plurisettate, spesso forcate a metà altezza, apice lobato, da moderatamente a fortemente incurvato a pastorale, con diametro a 3-6 µm.
Imenio spesso fino a 200 µm. 
Da un esemplare secco, alto 25 mm, abbiamo prelevato una porzione a circa 5 mm dall'orlo superiore, in cui la sezione della carne misurava circa 850 µm di spessore, abbiamo riscontrato 3 strati così differenziati:
1/ subimenio spesso fino a 50 µm, formato da ife a textura intricata con Ø 3-6 µm.
2/ excipulum medullare superiore spesso fino a 360 µm, a textura intricata, composta da ife con Ø 3-6,5 µm.
3/ excipulum ectale spesso fino a 240 µm, a textura globuloso angularis, composto da cellule pseudo parenchimatiche negli strati più interni, subglobulose in quelli esterni con diametro 9,5-21,5 µm, catenulate, disposte prevalentemente parallele all’imenio e articoli terminali larghi 6-14 µm. 

Materiali e Metodi: lo studio è stato effettuato su materiale secco, reidratato con H2O.
Per la descrizione macroscopica ci siamo valsi del supporto di foto a forte risoluzione e di uno stereo microscopio Optech trinoculare.
I preparati microscopici sono stati osservati in H2O per evidenziare eventuali pigmenti e per effettuare le misure sporali, Rosso Congo per rilevare le forme e misure di aschi, parafisi ed excipuli.
Il reattivo di Melzer relativamente ad eventuali amiloidie.
Le misure sporali si basano su 50 misurazioni, per le rimanenti tipologie cellulari si sono effettuate da 20 a 30 misurazioni a tipologia.
Le foto relative alla microscopia sono state effettuate con una fotocamera Reflex EOS 50D e con l’ausilio di un microscopio biologico Optech Biostar B5 con testa trinoculare, supportato da ottiche Plan-APO, Illuminazione alogena 12V-50W a luce riflessa con regolatore di intensità.
Le misure di tutti gli elementi sono state effettuate con il software di calcolo Mycométre.
Le collezioni d’erbario sono conservate in erbario di A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Osservazioni: la specie si fa riconoscere per i colori ocracei nell'excipulum e ocra-grigiastri nell'imenio. Microscopicamente, le spore di taglia media (>12 µm), un po' navicolari, evita confusioni con specie vicine. 

Dati relativi alla raccolta: N. scheda: 4225. Data di ritrovamento: 19/09/2009. Località: Prati di Tivo - lariceto
Comune: TERAMO. Coordinate geografiche: 42°31'0.66"N 13°33'57.77. Altezza slm: 1280
Habitat: bosco di larice e altra aghifoglia, a terra tra i muschi. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B. 

Bibliografia:
Breintenbach & Kranzlin 1984: Champignons de Suisse Tome 1.
Cao, J.Z., Fan, L. and Liu, B. 1990: Some species of Otidea from China. Mycologia 82: 734-741. 1990
Dennis, R.W.G. 1968: British Ascomycetes. J. Cramer, Lehre. 1968
Franchi, L. Lami & M. Marchetti, 1999: Helvella leporina, nome corretto per Helvella silvicola RdM 1: 62-72 1999
Kanouse BB. 1949. Studies in the genus Otidea. Mycologia 41: 660-677
Jamoni P.G., 2001: Funghi non Delineati, Pars XIV
Jamoni P.G., 2003: Appunti sul genere Otidea- Funghi e Ambiente 93. 2003.
Saccardo PA. 1889. Sylloge Fungorum. Vol. 8. Saccardo. Padova.
Wen-Ying Zhuang 2005: Notes on Otidea from Xinjiang, China. MYCOTAXON Volume 94, pp. 365–370 2005

Zugna M. 1994: Wynnella auricula (Schaeff.) Boud., 1907. In Società Veneziana di Micologia, Erbario Micologico del "Museo Civico di Storia Naturale di Venezia, scheda n. 403
Otidea alutacea

Otidea alutacea

Otidea alutacea


Otidea alutacea

Otidea alutacea

Otidea alutacea

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Spore ed aschi di Otidea alutacea - Photo by Marino Zugna