sabato 20 gennaio 2024

Lycoperdon dermoxanthum Vittad. , Monogr. Lycoperd. (Torino): 178 (34 di prepr.) (1842)

 Lycoperdon dermoxanthum Vittad. , Monogr. Lycoperd. (Torino): 178 (34 di prepr.) (1842)

Raccolta studiata dall'amico Marino Zugna dell'AMB di Muggia, sua la foto micro

Descrizione dal sito Funghi del Bormio:

Carpoforo 8-15 mm di diametro, da globoso a subgloboso, base con un'evidente sottile cordoncino miceliare grigiastro.

Esoperiodo con superfice prima liscia, poi farinosa, forforacea, a volte in minute areole simili averrucche, biancastro, bianco-giallino, ingiallente alla manipolazione, grigio-ocraca-brunastro in essiccata.

Endoperiodo sottile, papiraceo, flessibile con l’umidità, grigio-giallastro, grigio-grigio-ocraceo, all'apice a maturità si rompe producendo un'apertura irregolare, fimbriata, (ostiolo) che favorisce la dispersione delle spore.

Gleba (carne) omogenea, all'inizio bianca, infine a maturità bruno-olivastra costituita da una polvere sporale e capillizio, ma senza ciuffo di capillizio basale.

Subgleba appena accennata o del tutto assente.

Etimologia del nome di specie: dermoxantha, dal greco "dérma"= pelle, superfice, e "xanthòs" giallo, per la superfice del carpoforo con macchie giallastre





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