mercoledì 26 dicembre 2018

Inocybe obsoleta (Quadr. & Lunghini) Valade

Inocybe obsoleta (Quadr. & Lunghini) Valade

Raccolta determinata dall'amico Roberto Cagnoli, sue foto micro e nota microscopica.
Descrizione macro e osservazioni sulla sinonomia di questa specie con I.rimosa sono dell'amico Marino Zugna dal Forum AMB di Muggia

Inocybe obsoleta (Quadr. & Lunghini) Valade
Index Fungorum 165: 1 (2014)
Basionimo: Inocybe rimosa var. obsoleta Quadr. & Lunghini, Quaderni dell'Accademia Nazionale dei Lincei 264: 109 (1990)
Sinonimi: Inocybe obsoleta Romagn., Flora Analytique des Champignons Supérieurs: 218 (1953) Nom. inval., Art. 40.1 (Melbourne).
Inocybe obsoleta Romagn., Bull. trimest. Soc. mycol. Fr.: 145 (1958) Nom. inval., Art. 40.1 (Melbourne)
Posizione sistematica: Agaricales, Inocybaceae, Inocybe, Rimosinae.

Descrizione macroscopica della raccolta

Pileo: 28-40 mm di diametro, carnosetto, largo fino a 7 mm nella zona centrale, da conico-campanulato a conico-convesso, con umbone al disco; margine da involuto a orizzontale, rivestimento pileico asciutto, di colore bruno-rossiccio, con fibrille radiali dorate, un po' lubrificato, sericeo, rivestito interamente da un velo bianco, feltroso, abbondante ed eccedente al margine.

Lamelle: arrotondato-annesse, da rettilinee a leggermente ventricose, subacute in avanti, fitte, sottili, intercalate da lamellule di diversa lunghezza, dapprima di colore bianco puro, poi beige chiaro, prive di sfumature olivastre, filo lamellare finemente eroso, inizialmente concolore alle facce, poi più chiaro.

Stipite: 50-55 x 7-8 mm, cilindrico, slanciato, leggermente clavato alla base, superficie fibrillosa-sericea, bianca, pruinosa all’apice.

Carne: bianca, immutabile, odore molto debole, privo di note spermatiche, leggermente farinaceo alla sezione o alla contusione, sapore mite.

Microscopia:
spore fino a 13(14) micron
cheilocistidi prevalentemente clavati.

Osservazioni:
Nella sistematica proposta da Bon (1997) Inocybe obsoleta è collocata nel Sottogenere Inosperma Kühner per le spore lisce e l’assenza di cistidi metuloidi, nella Sezione Rimosae (Fr.) Sacc. per il cappello conico, da fibrilloso-vergato a rimoso, nella Sotto-sezione Rimosinae (Fr.) Bon per il gambo leggermente clavato, non marginato e nella Stirpe Fastigiata per i colori pileici bianchi, piuttosto pallidi, oppure ocracei, fulvastri fino a brunastri.

Inocybe obsoleta potrebbe essere scambiata con Inocybe arenicola (Heim) Bon per la presenza sul cappello, in entrambe le specie, di abbondanti residui del velo bianco e per il loro portamento massiccio. I. arenicola, tuttavia, si distingue agevolmente dalla specie in trattazione per l’habitat sabulicolo, la crescita sovente semipogea, l’odore spermatico e le spore mediamente più lunghe.

Inocybe fastigiata f. argentea Kühner, anch’essa piuttosto simile a Inocybe obsoleta, si differenzia per il cappello da giallo-bruno a bruno-giallo, le lamelle con sfumature olivastre, l’odore spermatico e le spore più grandi.

Questa entità creata da Romagnesi non è stata da tutti gli autori considerata una specie autonoma, tra i più importanti citiamo Kuyper (1986), il quale l’ha sinonimizzata con I. rimosa (Bull. :Fr.) Kumm.

Successivamente Quadraccia (in Quadraccia & Lunghini, 1990) ha proposto una nuova combinazione del taxon come varietà di Inocybe rimosa individuando altresì il typus che era stato omesso da Romagnesi nella diagnosi originale rendendola invalida in base all’art. 37.1 dell’I.C.B.N.

Nella letteratura da noi consultata è documentata in questa specie la presenza in alcune raccolte di resti di un velo bianco alla base dello stipite che assume le sembianze di una piccola volva inguainante (Bizio et al., 2006). Questo singolare carattere accessorio era stato ufficializzato ad interim da Bon (1997) sulla base di una raccolta italiana (Borgotaro).

Nell’ottimo articolo di Bizio et al. (2006) si viene a conoscenza che la presenza di questa pseudovolva è completamente estranea al taxon in questione poiché è da ricondurre alla proliferazione di ife di un deuteromicete che colonizza in particolari condizioni la parte basale del gambo di alcune Inocybe della sezione Rimosae.







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