Exidia glandulosa (Bull.) Fr., Syst. mycol. (Lundae) 2(1): 224 (1822)
raccolta studiata dall'amico Ubaldo Marulli, sue le foto micro
DIVISIONE: Basidiomycota
SUBDIVISIONE: Agaricomycotina
CLASSE: Agaricomycetes
SUBCLASSE: Incertae sedis
ORDINE: Auriculariales
FAMIGLIA: Auriculariaceae
Basidiomi resupinati, singolarmente pulvinati (a forma di cuscino), raramente isolati, più comunemente confluenti tra loro a formare ammassi allungati, con aspetto da circonvoluto a cerebriforme, che ricoprono superfici fino a 30 cm di lunghezza, con spessore fino a 2 cm. La superficie esposta (imenoforo) è lucida e brillante, da grigio-nerastra a nera, indicata come raramente olivastra da Jülich (1989); questa è ricoperta uniformemente da caratteristici e minuti rilievi, ben visibili solo con la lente, definiti pustole oppure verruche glandolari. La carne degli esemplari freschi è molle, gelatinosa ed elastica, mentre, con clima molto asciutto, tutto il basidioma diviene una crosta nera e dura di circa 2 mm di spessore. Nel caso di clima particolarmente umido, la carne dei vecchi esemplari si può presentare in parte deliquescente. Odore e sapore praticamente nulli.
Exidia glandulosa è una specie saprotrofa che colonizza ampie superfici di legno morto di latifoglie, ricoprendone solitamente la parte rivolta verso il basso; parte della letteratura indica la possibilità di rinvenirla, seppur raramente, anche su legno di aghifoglie. Può crescere in qualunque mese ed è abbastanza diffusa.
Raccolta effettuata dall’amico Bruno il 05.05.24, foto N° 0640 su ramo a terra di faggio nel bosco di Intermesoli (TE).
Microscopia: spore allantoidi, liscie, IKI neg.
(12.😎 13 - 15.7 (16.7) × (5.2) 5.6 - 6.7 (6.9) µm
Q = (2) 2.1 - 2.5 (2.7) ; N = 30
Me = 14.2 × 6.2 µm ; Qe = 2.3
Fragmobasidi tetrasporici da rotondeggianti a piriformi, 16.5 - 20.47 × 10.52 - 12.7 µm.
Ife del contesto con gaf., assenza di cistidi.
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