Psathyrella bipellis (Quél.) AH Sm., Journal of the Elisha Mitchell Scientific Society 62: 187 (1946)
Raccolta studiata dal Sig. Daniel Deschuyteneer, sue le foto micro
descrizione tratta dal sito AMINT
Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Psathyrellaceae
Sinonimi
Psathyra bipellis Quél. 1884
Drosophila bipellis (Quél.) Quél. 1888
Pilosace bipellis (Quél.) Kuntze 1898
Etimologia
L'epiteto Psathyrella, diminutivo di psathyra, deriva dal greco, ψαθυρος [psathyros] = fragile soffice.
L'epiteto bipellis deriva dal latino bi [bis]= due volte, pellis dal latino [pĕllis] = pelle, doppia pelle.
Cappello
Misura da 1 a 5 cm di diametro, si presenta conico campanulato poi convesso ed infine disteso a maturità, il margine è striato per trasparenza, irregolare, appendicolato, ricoperto da resti di velo cotonosi e biancastri. Cuticola rugosa e igrofana, di colore inizialmente bruno porpora con riflessi violacei, che tende a schiarire con lo sviluppo e asciugandosi per igrofaneità, fino ad assumere tonalità castano rosate.
Imenoforo
Lamelle adnate, rade, ventricose, con filo lamellare bianco, eteromorfo, alternate a brevi lamellule, inizialmente si presentano di colore rossastro con sfumature violacee, assumono poi una colorazione bruno nerastra con la maturazione delle spore.
Gambo
Cilindrico sinuoso e allungato, cavo, da biancastro a violaceo, finemente granuloso nella parte alta dove si inserisce nell'imenio, alla base presenta abbondanti resti miceliari, bianchi e filamentosi.
Carne
Poco consistente, fragile nel cappello, leggermente fibrosa nel gambo, odore erbaceo appena percettibile.
Habitat
Fortemente gregario, su detriti organici, in zone aperte ai margini del bosco.
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