lunedì 27 aprile 2015

Helicobasidium purpureum (Tul.) Pat.

Grazie agli amici del Forum Natura Mediterraneo ed in particolare all'amico Marco Facchini siamo riusciti a studiare in forma completa un fungo che nella sua forma sessuata non produce spore e prende il nome di Helicobasidium purpureum mentre la riproduzione avviene nella sua forma asessuata Rhizoctonia crocorum (Pers.), ovviamente suona strano sentire due nomi per uno stesso fungo e come fa notare il mio amico Gérard Trichies ciò dovrebbe essere in nomenclatura sanato....così come una crisalide di una farfalla ha lo stesso nome nei diversi stadi di metamorfosi.
Il ritrovamento é avvenuto in due fasi nell'attesa di trovare nuovamente il fungo nella forma asessuata.

Classificazione:

Fungi , Basidiomycota , Pucciniomycotina , Pucciniomycetes , Helicobasidiales , Helicobasidiaceae , Helicobasidium


Descrizione fisica
Si manifesta sugli organi ipogei delle piante: radici, fittoni, rizomi e alla base dei "turioni" (negli asparagi) i quali sono soggetti a marcescenza e necrosi. Le parti epigee tendono, di conseguenza, ad ingiallire ed avvizzire.

Ciclo biologico
Sverna sotto forma di sclerozi o micelio. L'infezione avviene in presenza di temperature ed umidità elevate; la riproduzione sessuata è molto rara.

Descrizione biologica

Sverna sotto forma di sclerozi o micelio. L'infezione avviene in presenza di temperature ed umidità elevate; la riproduzione sessuata è molto rara.


                                                          foto nella forma sessuata
Helicobasidium purpureum

Helicobasidium purpureum

Helicobasidium purpureum
foto nella forma asessuata
Rhizoctonia crocorum

Rhizoctonia crocorum

Rhizoctonia crocorum

Micro di Rhizoctonia crocorum - Foto di Marco Facchini




Aggiornamento del 27.04......i primi funghi

Carissimi amici,

la stagione piano piano procede, la neve arretra velocemente e la voglia di uscire comincia a prevalere.
Nel fine settimana in tanti sono usciti per visitare le prime "spinarole" con alterna fortuna, c'è chi ha cominciato a trovare i primi spinaroli (Calocybe gambosa) e chi invece ha constatato che mancano ancora un pò di giorni si Sole e pioggia. La settimana che affronteremo sarà ricca d'acqua e secondo il mio parere sarà quella che determinerà la crescita dei tanto amati prugnoli.
Mentre per i marzuoli ( Hygrophorus marzuolus ) l'ora é giunta, cominciano a trovarsi con discreta quantità sempre sapendo che la sua ricerca é abbastanza difficile e meticolosa, ricordo che il suo habitat é faggio misto abete bianco. I pioppini  probabilmente ancora se ne trovano ma non ne ho avuto notizie certe, anche le verpe ci sono mentre mancano all'appello ancora le morchelle.
Bene, allora ricominciamo ad avere una cadenza di uscite abbastanza regolare e concentriamoci sui funghi di prato.
Buone passeggiate a tutti

bruno
Hygrophorus marzuolus

Verpa bohemica

domenica 19 aprile 2015

Aggiornamento del 19.04....cominciano i primordi

Carissimi amici,

ricominciamo con qualche aggiornamento della nostra crescita fungina nel territorio teramano.
Sarò grato a tutti gli amici che mi vorranno fornire informazioni sia come commento a questo post che con l'invio di racconti, foto e segnalazioni all' email:  bruno.deruvo@gmail.com.

La primavera é arrivata ma l'intensa stagione invernale ancora allunga i suoi effetti di ritardo di ripresa della Natura.
Altre annate ci vedevano già pubblicare foto dei primi marzuoli e degli spinaroli, invece ancora nulla o quasi si muove, anche se, per la verità, qualche amico mi ha inviato raccolti di primordi di Calocybe gambosa ed io, oggi stesso, ho notato la crescita dei primi marzuoli. Buona, invece, la crescita dell'ottimo pioppino mentre morchelle e verpe ancora non si vedono ed allora non ci resta sperare che, in alto, la neve arretri prima possibile per scoprire le fungaie di marzuolo e che nei prati torni a risplendere il sole con qualche bel temporale pomeridiano in modo che gli spinaroli comincino a crescere abbondantemente.......continueremo ad informarvi...grazie a tutti e buone passeggiate.

bruno
Calocybe gambosa - lo spinarolo

sabato 18 aprile 2015

Pholiotina vestita (Fr.) Singer

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

c (Fr.) Singer, Beih. bot. Zbl. 56: 170 (1936)


Basionimo:Galera vestita Fr., in Quélet 1872
Sinonimi:Conocybe vestita (Fr.) Kühner, Encyclop. Mycol.: 155 (1935). Galera vestita Fr., in Quélet, Mém. Soc. Émul. Montbéliard, Sér. 2 5: 235 (1872)

Descrizione della raccolta, parzialmente desunta dalle foto*
Pileo Ø fino a 15 mm, o di poco superiore, all'inizio convesso, poi semisferico, infine largamente campanulato con presenza di largo umbone centrale, di colore ocra-brunastro con sfumature rugginose, più scuro al centro, lucente con l'umidità, giallo-bruniccio con il secco, igrofano, orlo leggermente striato per trasparenza con tempo umido, ornato da copiosi resti di velo, di colore bianco, superficie pileica rugulosa con l'umido.
Lamelle adnate, ventricose, mediamente fitte, intercalate da numerose lamellule, all’inizio ocra chiaro, a maturazione rugginose, filo lamellare bianco, finemente crenulato.
Stipite 30-40 x 1-3 mm, cilindrico, diritto, con, pruinoso su tutta la superficie, fibrilloso nella parte bassa, di colore bianco, sericeo, imbrunente a maturità e per imbibizione specialmente nella zona basale, base bulbosetta,. Resti di velo assenti.
Carne fibrosetta nel gambo, odore e sapore non rilevati.

Spore (6,23) 6,88-7,74 (8,56) x (3,81) 3,99-4,58 (4,74) µm; in media 7,26 x 4,33 µm Q. = (1,56) 1,59-1,78 (1,84) Qm, =1,68; Vol. = (48,1) 58,12-83,9 (99,8) , Vol.m.= 71,6 , amigdaliformi in proiezione laterale, da ellittiche ad ovoidi in proiezione frontale, a parete sottile, gialle in H20, rugginose in ammoniaca, apiculo non evidente, poro germinativo assente.
Basidi (13,1) 14,8-24,4 (25,7) x (4,9) 5,2-7,6 (7,8) µm, in media 19,9 x 6,6 µm, clavati, con o senza leggera costrizione mediana, tetrasporici, pochi quelli bisporici.
Trama imeniale composta da ife cilindriche.
Cheilocistidi lunghezza (12,4) 24,1-51,2 (64,4) µm, in media 36,7 µm; apice Ø (1,4) 2,9-4,6 (5,1) µm, in media 3,8 µm; centro Ø (2,0) 4,3-8,6 (11,6) µm, in media 7,1 µm; base Ø (0,9) 2,6-6,1 (7,6) µm, in media 4,2 µm, da cilindrici a sublageniformi, apice non allargato, sinuosi, fittamente disposti sul filo lamellare. Pleurocistidi assenti.
Pileipellis formata da cellule clavate ialine, a volte con base pigmentata di bruno, misuranti (27,6) 28,1-39,1 (39,9) x (12,0) 12,1-21,4 (21,7) µm, in media 34,1 x 15,8 µm, gelatinizzate.
Caulopellis formata da ife cilindriche, settate, con diametro (1,6) 2,2-5,4 (5,4) µm.
Caulocistidi lunghi (33,4) 37,1-60,7 (65,6) µm, in media 48,8 µm; apice Ø (3,2) 3,2-6,0 (7,6) µm, in media 4,5 µm; centro Ø ; (5,6) 5,6-11,0 (11,4) µm, in media 8,1 µm; base Ø (1,8) 2,3-3,9 (4,1) µm, in media 3,1 µm,, simili ai cheilocistidi, contornati da cellule clavate misuranti 13,4-20,9 x 6,6-10,1 µm, disposti a fitti ciuffetti nella parte alta e su buona parte dello stipite. 
Giunti a fibbia abbondanti in tutto il basidioma.
Reazioni macrochimiche: L’Ammoniaca non produce cristalli nella zona imeniale.

Dati di ritrovamento. N. scheda: 3921. Data di ritrovamento: 11/09/2008. Località: Ceppo - Torrente Castellano. Comune: Rocca santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza slm: f. 4. Habitat: su ceppaia marcescente, tra il muschio.
Legit: de Ruvo Bruno. Determinatore: Zugna Marino.

Osservazioni. 
per la concomitante presenza di velo al margine pileico, cheilocistidi lageniformi, subcilindrici o utriformi, mai capitulati e l'assenza di pileocistidi P. vestita si colloca nella Sezione Vestitae Walting; per le spore lisce viene sistemata nella Sottosezione Vestitinae, assieme a P. velata (Velen.) Hauskn. 1999; P. exannulata (Kühner & Watling) Moser ex Courtec. 1985; P. nemoralis (Harmaja) Bon 1991; e P. mutabilis (Watling) Bon 1991, tutte specie che presentano spore con poro germinativo evidente.
Potremmo confondere P. vestita con esemplari exanulati di P. aporos (Kits van Wav.) Clémençon 1976, specie, anch'essa, con spore prive di poro germinativo, se non che, quest'ultima, cresce prevalentemente in stagione primaverile e presenta spore di taglia maggiore.

Bibliografia:
Arnolds 2005: Flora Agaricina Neerlandica, N°6; 195.
Bon 1992: D. Myc. TOME XXI, Cle monografique des speces GALERO-NAUCURIOIDES; 82-84.

Meusers 1996. Clé des espécies européennes des generes Conocybe et Pholiotina

Pholiotina vestita 

Pholiotina vestita

Pholiotina vestita

Pholiotina vestita

Pholiotina vestita

Spore di Pholiotina vestita - Photo by Marino Zugna

Pholiotina teneroides (J.E. Lange) Singer

Studio micro condotto dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Pholiotina teneroides (J.E. Lange) Singer, (1969)


Pholiotina teneroides

Pholiotina teneroides

Pholiotina dasypus (Romagn.) P.-A. Moreau

Scheda redatta dal Sig. marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Pholiotina dasypus (Romagn.) P.-A. Moreau, (2005)

Sinonimi:
Pholiotina utriformis (P.D. Orton) Bon, Docums Mycol., mém. hors sér. 21(no. 83): 39 (1991)
Conocybe utriformis P.D. Orton, Trans. Br. mycol. Soc. 43: 196 (1960)
Conocybe subnuda Kühner ex Kühner & Watling, in Watling, Notes R. bot. Gdn Edinb. 40(3): 553 (1983)
Conocybe subnuda Kühner, Genre Galera 140 (1935) Invalido
Pholiotina subnuda (Kühner ex Kühner & Watling) Bon, Docums Mycol., mém. hors sér. 21(no. 83): 39 (1991)
Conocybe subverrucispora J. Veselský & Watling, (1972)
Pholiotina subverrucispora (J. Veselský & Watling) M.M. Moser, (1978)

Descrizione della raccolta, parzialmente desunta dalle foto*.
Il pileo di circa un 1 cm di diametro, da prima convesso, quindi spianato, di un bel colore aranciato e lucente con l'umidità, giallo-bruniccio con il secco, igrofano, l'orlo striato per un breve tratto del raggio.
Lamelle leggermente più chiare del pileo, giallognolo-bruniccio, con filo crenulato e biancastro, da adnate a sub adnate.
ll gambo 33 - 40 x 1 - 3 mm, cilindrico e con la base leggermente clavata, di colore interamente bianco, immutabile o appena leggermente imbrunente per imbibizione nella parte basale, completamente invaso da una pruina chiara, specie nella parte apicale, leggermente filaccioso nella parte bassa. Carne fibrosetta nel gambo, odore e sapore n. r.
Microscopia
Spore 9,19 - 12,3 x 5,03 - 6,43 µm; Media 10,4 x 5,76 µm; Q. 1,62 - 1,99; Q.m. 1,81, da amigdaliformi ad ellissoidi fino a ovoidi, lisce ma, a forti ingrandimenti, alcune, dimostrano una leggera punteggiatura, poro germinativo piccolo, poco evidente, sotto forma di breve callus.
Basidi 34 - 42 x 10 - 13 µm, tatrasporici, con sterigmi lunghi fino a 8 µm, clavati.
Trama imeniale composta da ife cilindriche, brevemente settate 5 - 28 µm di diametro.
Cheilocistidi 25 - 40 x 5 - 8 µm, da cilindrici a fusiformi o leggermente allargati all’apice, alle volte settati, fittamente disposti su tutto il filo lamellare, tanto da renderlo sterile. Pleurocistidi assenti.
Pileipellis 27 - 31 x 9 - 11 µm, di tipo imeniderma, composta da cellule clavate, sferopeduncolate o piriformi tra le quali si possono notare, occasionalmente, da scarsi a molto scarsi pileocistidi 31 - 56 x 8 - 11 µm.
Caulopellis tipo cutis, formata da ife cilindriche, settate, con diametro fino a 7 µm.
Caulocistidi 31 - 63 x 7,5 - 17,5 µm, simili ai cheilocistidi ma anche sinuosi e con apice sdoppiato, disposti a ciuffi molto fitti, soprattutto nella parte alta del gambo, via via più spagliati e rarefatti in basso.
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti del basidioma
L’Ammoniaca non produce cristalli. 
* Foto della raccolta di Bruno de Ruvo

Habitat e dati di raccolta: su piccoli rametti nascosti nell'umidità di fogli di pioppo, salice.
Data di ritrovamento: 18/11/2007; Località: Teramo -Torrente Vezzola; Comune: Teramo; Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO; Altezza slm: f. 1.
Habitat: su piccoli rametti nascosti nell'umidità di fogli di pioppo, salice, ecc.
Determinatore: Zugna Marino; Legit: de Ruvo Bruno

Osservazioni: la raccolta in questione presenta una somma di caratteri macro e microscopici pressoché identici a quanto descritto da “Arnolds 2005”, solamente i basidi sono risultati di misura superiore.
Per quanto riguarda la sinonimia con Ph. subnuda e Ph. subverrucispora, si rimanda alle note sulla specie, sempre in “Arnolds 2005”.

Bibliografia:
Arnolds 2005: Flora Agaricina Neerlandica, N°6; 195.

Bon 1992: D. Myc. TOME XXI, Cle monografique des speces GALERO-NAUCURIOIDES; 82-84.

Pholiotina dasypus

Pholiotina dasypus

Pholiotina dasypus

Pholiotina dasypus

Pholiotina dasypus
Pholiotina dasypus
Pholiotina dasypus
Pholiotina dasypus
Pholiotina dasypus
Spore di Pholiotina dasypus - Photo by Marino Zugna

Pholiotina dasypus







Pholiotina brunnea (J.E. Lange & Kühner) Singer

Studio micro effettuato dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Pholiotina brunnea (J.E. Lange & Kühner) Singer
Pholiotina brunnea 

Pholiotina brunnea 

Pholiotina brunnea 

Spore di Pholiotina brunnea - Photo by Marino Zugna




Pholiotina arrhenii (Fr.) Singer, Beih

Studio micro effettuato dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Pholiotina arrhenii (Fr.) Singer, Beih

Pholiotina arrhenii


Pholiotina arrhenii

Pholiotina arrhenii

Pholiotina arrhenii

Pholiotina arrhenii



Spore di Pholiotina arrhenii - Photo by Marino Zugna

Pholiotina coprophila (Kühner) Singer

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum di Muggia

Pholiotina coprophila (Kühner) Singer, Acta Inst. bot. Komarov. Acad. Sci., Pl. Crypt, ser. 2 6: 434 (1950)

Basionimo: Galera coprophila Kühner, Botaniste 17: 169 (1926)
Sinonimi: Galera coprophila Kühner, Botaniste 17: 169 (1926)

Sistematica: Bolbitiaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi

Diagnosi originale
Kühner R., 1926. Le Botaniste 17: 169, s.n. Galera coprophila.
Chapeau atteignant jusqu’à 3 cm. hémisphérique ou campanulé, hémisphérique obtus, opaque, crème ocre ou ocre clair, un peu lubrifié, en temps pluvieux. Chair molle à odeur faible. Lames peu serrées (18 grandes lames avec 7 lamellules dont les extérieurs sont très petites) ocre fauve, assez larges, ascendantes adnées. Stipe (3-4 cm. x 2-2,5 mm.) subégal à base ± renflée ou bulbeuse, entiérement blanc, rayé, sillonné, et villeux pruineux sur une grande longueur, mou et fistuleux. Spore jaune doré, s. l. ellipsoïde 13 x 7 µ avec pore. Basides tétrasporiques. Poils d’arête atypiques, à base ventrue, à sommet atténué piliforme (non capité!). Revêtement piléique hyméniforme avec des poils saillants gélifiés en temps humide. Assez fréquent en Savoie sur les crottins de mulet et les bouses de vache dans les pâturages, etc.

Descrizione macroscopica della raccolta
Pileo 15-30 mm, all’inizio emisferico, quindi campanulato-convesso priva di umbone, quasi mai completamente disteso, porzione periferica non striata, orlo intero, mai ornato da residui velari appendicolati ma alle volte con cuticola leggermente debordante. Cuticola liscia e finemente vellutata “lente”, alle volte finemente screpolata con il tempo secco, viscosetta con l’umido, appena igrofana. In gioventù tendenzialmente di colore ocra chiaro, con l’età tendente color cuoio o ocra-grigiastro, leggermente più scura a zone con l’umidità.
Lamelle adnate, adnate, mediamente rade, inframezzate da lamellule di diversa lunghezza, all’inizio ocracee, poi brunicce, infine rugginose, filo lamellare finemente crenulato, concolore o appena più chiaro delle facce.
Stipite 30-60 x 1-3 mm, cilindrico, ricurvo in basso, rastremato all’apice e leggermente allargato alla base. Longitudinalmente striato, finemente pruinoso nella porzione apicale, finemente pubescente nella porzione basale.
Carne esigua, bruniccia. Odore e Sapore non testati.

Descrizione microscopica della raccolta

Spore (10,4) 11,7-13,7 (14,9) x (6,2) 6,8-7,7 (8,1) µm, in media 12,94 x 7,34 µm; Q. = (1,5) 1,6-1,8 (2,0); Q.m.= 1,77; Vol. = (211) 293-429 (487); Vol.m.= 367 µm³; in proiezione frontale largamente ellittiche, in proiezione laterale ellissoidi con porzione adassiale leggermente appiattita. Di colore rugginoso se osservate in KOH 5%, giallo-ocraceo in H2O. Lisce, con parete spessa 0,5-1,0 µm, poro germinativo con diametro di 0,9-1,5 µm, ben visibile, centrale, appendice ilifera piccola e non molto evidente.
Basidi 21,1-26,5 x 9,8-12,8 µm, in media 23,5 x 10,9 µm, Q.m. = 2,1; Vol.m.= 1497 µm3, clavati, per la stragrande maggioranza tetrasporici, molto raramente bisporici.
Subimenio costituito da ife sottili aventi per diametro 2,3-5,0 µm, ialine e finemente incrostate.
Trama lamellare formato da corte ife inflate con diametro 7,5-23,5 µm, ialine e finemente incrostate.
Cheilocistidi polimorfi 23,4-47,3 x 8,6-14,2 x 3,6-7,3 µm, in media 31,8 x 10,5 x 5,3 µm, di tipologia lageniforme o sublageniforme, a base larga, collo cilindrico e apice da subcapitulato a rastremato, molto spesso con escrescenze e protuberanze digitiformi, più o meno flessuosi, ialini, in alcuni casi con leggera granulazione, tappezzanti il filo lamellare. Filo lamellare sterile. Pleurocistidi non osservati
Pileipellis di tipo imeniderma, formata da cellule misuranti 20,9-44,7 x 12,0-29,7 µm, in media 32,1 x 21,5 µm, Q.m. = 1,52; Vol.m.= 8779 µm3, di tipologia clavata o sferopeduncolata, ialine.
Pileocistidi 34,9-138,3 x 10,3-17,9 x 2,7-6,0 µm, in media 96,2 x 13,5 x 4,6 µm, sublageniformi, subulati, flessuosi, abbondantissimi. Trombopleurogene non osservate.
Caulopellis di tipo cutis, composta da ife cilindriche, settate, con diametro 4,1-7,3 µm, ialine, finemente incrostate. Trombopleurogene non osservate.
Caulocistidi 44,7-114,4 x 11,4-22,7 x 3,1-9,7 µm, in media 70,1 x 15,0 x 6,1 µm, di tipologia lageniforme o sublageniforme con base larga, collo da più o meno cilindrico a rastremato e apice da subcapitulato ad attenuato, piuttosto flessuosi, disposti in folti mazzetti su buona parte dello stipite.
Giunti a fibbia presenti ma di difficile individuazione.

Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 4849. Data di ritrovamento: 27/05/2012. Località: Prati Cantieri di Pizzo Intermesoli. Comune: Pietracamela. Coordinate geografiche: 42°30'0.20"N 13°31'25.65"E. Altezza slm: 1400. Habitat: Su sterco equino (Equus caballus). Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento: 18/07/2012

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto materiale secco, reidratato con KOH 5%, NH4OH 6%, secondo necessità.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale, prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all'Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Osservazioni
All’interno del Genere, questo taxon si fa riconoscere macroscopicamente per l’habitat strettamente fimicolo i suoi colori decisamente chiari e l’assenza di velo. Microscopicamente sono di valido aiuto per una corretta determinazione, i cheilocistidi lageniformi, molto volentieri capitatulati e con escrescenze digitiformi, le spore grandi, con poro germinativo distintamente evidente e rugginose in KOH.   
Per la somma delle caratteristiche sopra elencate P. coprophila trova posto nella Sezione Piliferae Hauskn. & Krisai 2007, Serie Coprophila Hauskn. & Krisai 2007, al momento, unica entità e typus della Serie Coprophila.
Delle altre Pholiotina fimicole, a livello Europeo si conosce P. mairei var. stercorea Tkalčec, Mešić & Hauskn. 2009,
sistemata nella Sezione Pilifere, Serie Mairei, la quale possiede spore piccole, in media (5,7-6,9 x 3.5-4,1 µm) e cheilocistidi lanceolati.
P. veregregia Contu 1997, raccolta in Sardegna su sterco bovino, attualmente è considerata (Hauskn. 2009), un sinonimo di C. coprophila.
A livello mondiale per il North America si conosce P. fimicola (Watling) Enderle 1997, sistemata nella Sezione Pholiotina, Serie Vexans, specie con velo anuliforme sempre presente o sotto forma di anello o di lembi appendicolati al margine del pileo e spore piccole (7-9 x 4,5-6 x 4-5,5 µm).
Sempre per il North America si conosce P. stercoraria (Watling) Enderle 1997, e per l’Asia-Oceania P. indica K.A. Thomas, Hauskn. & Manim. 2001, entrambe inserite nella Sezione Pholiotina, Serie Teneroides, ambedue con caratteristiche macro e microscopiche simili a quelle di P. fimicola.



Bibliografia
Arnolds - 2006: Flora Agaricina Neerlandica n° 6
Bon M. - 1992: D. Myc. TOME XXI, Cle monografique des speces GALERO - NAUCURIOIDES
Breitenbach J. & F. Kränzlin - 1995: Champignons de Suisse Tome 4
Consiglio G. - 1999: Contributo alla conoscenza dei macromiceti dell’ Emilia-Romagna. XV. Famiglia Bolbitiaceae. Boll. Gr. Micol. Bresadola-Nuova Ser. 42 (2): 67-77.

Consiglio G. - 1999: Funghi interessanti dell’Emilia-Romagna. Terzo contributo. Micol. Veg. Medit. 14 (2): 97-113.

Contu M. - 1997: Studi sulle Bolbitiaceae della Sardegna. 1 – Tre nuove specie nei generi Agrocybe e Pholiotina. Cryptogamie, Mycol. 18 (4): 349-353.
Doveri F. - 2004: Funghi fimicoli Italici. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici.
Hausknecht A. - 2009: Fungi Europaei. Conocybe & Pholiotina. Edizioni Candusso 2009
Index Fungorum: http://www.indexfung...Names/Names.asp
Meusers M. - 1996: Clè de Espécies européennes des genres Conocybe et Pholiotina

Noordeloos M.E., Kuyper Th.W., & Vellinga E.C. (eds) – 2005 : Flora Agaricina Neerlandica 6. Coprinaceae, Bolbiticeae. Rotterdam: Balkema. 227 pp.

Pholiotina coprophila


Pholiotina coprophila

Ife di Pholiotina coprophila - Photo by Marino Zugna




venerdì 17 aprile 2015

Conocybe tenera (Schaeff.): Fr. Fayod 1889

Studio micro effettuato dal Sig Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Scheda tratta dal sito "Il Mondo dei Funghi"

Conocybe tenera (Schaeff.): Fr. Fayod 1889

Sinonimi

Agaricus tener Schaeffer, Derminus tener (Schaeff.) J. Schröter, Galera tenera (Schaeff.) Quèlet, Galera tenera f. tenella  J.E.Lange, Galera tenera f. typica Kühner.

Etimologia

Conocybe = con il capo a forma di cono (dal greco kònos = cono e kùbe = testa, capo); 
tenera = tenero (dall’ analogo aggettivo latino)

 Sistematica

Regno: Fungi, Divisione: Basidiomycota, Classe: Homobasidiomycetes, Subclasse; Agaricomycetideae, Ordine: Cortina-riales,, Famiglia: Bolbitiaceae,  Tribù: Bolbitieae,  Genere: Conocybe,  Specie: tenera.

Descrizione

Questo piccolo ed esile funghetto, alto appena 6 o 7 centimetri e con un cappello che al massimo può avere un diametro di 3 centimetri, si può trovare frequentemente tra l’erba nei prati  su terreno nudo nelle radure dei boschi o lungo i margini dei sentieri. Cresce anche nei parchi, nei giardini e persino nei vasi dei balconi o dei terrazzi prediligendo terreni grassi e concimati.

I colori del ricettacolo sono molto variabili compresi tra un giallo ocra uniforme, un ocra nocciola, fino a un bruno ruggine più o meno carico ma di solito con tonalità più chiare nello stipite.

Il cappello, conico-campanulato, ha una superficie liscia, igrofana e lievi striature lungo il margine.

L’imenio è costituito da lamelle adnate o sublibere, non troppo fitte, ocra-gialle tendenti al ruggine, poi concolori al cappello.

Il gambo è cilindrico, sottile e termina con un piccolo bulbo alla base, pruinoso o fioccoso, vertical-mente striato, ocra.giallo che diviene bruno rossastro con l’età.

Carne esigua, concolore, priva di odori o di sapori significativi.

Microscopicamente si notano basidiospore ellissoidali o ovali, 10,5 / 13 x 5 / 7,5 μm, fornite di poro germinativo. Sporata bruno-ruggine.

Frequente in estate e in autunno, negli habitat sopra descritti, di solito in gruppi numerosi.

Possibilità di scambio
Il Genere Conocybe una quarantina di specie, piuttosto difficili a identificarsi senza l’ausilio di osservazioni microscopiche. Le specie più prossime sono C. subovalis e C. semoglobata le cui spore hanno dimensioni diverse ed i cui cappelli mostrano striature marginali più marcate.

Foto di habitat di Conocybe tenera

Conocybe tenera

Conocybe tenera

Spore di Conocybe tenera - Photo di Marino Zugna