Interessante sapere che il fungo che vedete é solo in una fase della sua vita perché il suo ospite bersaglio é il Melo, infatti viene comunemente individuato come Ruggine del Melo.
Interessante leggere queste brevi note:
Questa ruggine eteroica è poco diffusa in Italia e può essere osservata solo in zone montane delle regioni settentrionali. I sintomi sono rilevabili sulle foglie sotto forma di maculature tendenzialmente circolari, della dimensione di 0,5-1 cm, ove sono visibili nella parte centrale anche piccole punteggiature nerastre (picnidi). In dette macchie, in corrispondenza della pagina fogliare superiore, si può notare in particolare una zona centrale di colore bruno-scuro, contornata da un alone giallo arancio di intensità gradualmente minore verso il margine.
Molto caratteristici nella pagina inferiore sono poi gli ecidi che appaiono come formazioni tubercoliformi, riunite in gruppi, le quali diventano prominenti col progredire della stagione raggiungendo in estate un’altezza di circa 2 millimetri.
L’ospite intermedio è costituito dal ginepro sui cui rami si differenzia la forma teleutosorica che appare come escrescenze inizialmente gelatinose e poi polverulente, costituite da teleutospore bicellulari che assicurano la conservazione del patogeno e dalla cui germinazione si producono basidiospore che danno avvio ad un nuovo ciclo infettivo sul melo. Nella letteratura fitopatologica sono segnalate, nei diversi continenti, altre specie di Gymnosporangium agenti di ruggine su melo.
Nei confronti di questa malattia non sono mai giustificati specifici trattamenti fungicidi, mentre può essere utile eliminare dalle zone prossime al frutteto le piante di ginepro.
Gymnosporangium tremelloides |
Gymnosporangium tremelloides |
Gymnosporangium tremelloides |
Spore di Gymnosporangium tremelloides - Photo by Marino Zugna |
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