martedì 17 marzo 2015

Tricholoma ustaloides Romagn

Bellissima disamina del Sig. Andrea Traversi su Nuova Micologia

Tricholoma ustaloides Romagn.

Regno: Fungi


Tricholoma ustaloides
Phylum (Divisione): Basidiomycota

Sub Phylum: Agaricomycotina

Classe : Agaricomycetes

SuperOrdine: Agaricanae

Ordine: Agaricales

Famiglia: Tricholomataceae

Genere: Tricholoma

Specie: Tricholoma ustaloides

Si tratta di specie rinvenibile nel Centro Italia sotto diverse latifoglie (castagno, quercia, carpino e faggio), nel periodo tardo-estivo ed autunnale.
Il “portamento” degli esemplari indirizza l’occhio esperto ad un’agevole collocazione nel Genere Tricholoma; per il raccoglitore amatoriale, invece, la “lettura” delle caratteristiche morfologiche può risultare più complessa.
Occorrerà dunque notare l’assenza di veli, l’aspetto generalmente slanciato dei basidiomi, la caratteristica del margine del cappello più o meno evidentemente striato ed un poco involuto, soprattutto nei giovani esemplari; il tipo di inserzione al gambo delle lamelle (con uncino) e l’eventuale uniformità, sia cromatica che morfologica, delle stesse. E, ancora, se la cuticola è liscia e viscida o asciutta, se con fibrille o senza.
Va detto subito che un carattere di fondamentale ausilio al riconoscimento è dato dal sapore della carne: l’assaggio di un minuto frammento di carne del cappello e lamelle rivelerà, quasi istantaneamente, un sapore nettamente amaro con effetto astringente che perdura alcuni minuti.

Tricholoma ustaloides è stato inserito da Marcel Bon nella Sezione Albobrunnea, S.Sez. Subannulata.
Le colorazioni generali dei basidiomi sono piuttosto stabili: color bruno-fulvo del cappello in contrasto al bianco di lamelle e gambo; la parte inferiore del gambo presenta spesso colorazioni più simili alle tonalità del cappello.
E’ molto importante la verifica della presenza, nella porzione superiore del gambo, di una netta zona pseudoanulare bianca che contraddistingue anche altri Tricholoma (T. aurantium, T. batschi e T. colossus, per limitarsi ai più comuni).
I basidiomi hanno taglia media (cappello con diametro dai 5 ai 10 cm.), con crescita generalmente gregaria e terricola. Come anticipato, il cappello è abbastanza carnoso, emisferico e poi appianato, privo di umbone, solitamente con tonalità più intensamente brune al disco e all’orlo, castano-fulvo alla periferia. Il margine del cappello è sempre striato oppure scanalato. La cuticola appare liscia, da viscosa a glutinosa con tempo umido. Il carattere della vischiosità della cuticola può essere facilmente verificato anche con clima asciutto, inumidendo un dito e passandolo sul cappello o può essere segnalato dalla presenza di frammenti estranei (foglie, fili d’erba) incollati alla cuticola. Il rivestimento glutinoso della cuticola ha un sapore decisamente amaro.


Tricholoma ustaloides
Lamelle non molto fitte, bianche, uncinate al gambo ma non in maniera pronunciata. Va rilevata, negli esemplari più maturi, la presenza sulla faccia delle lamelle di macchioline bruno-ruggine.
Come detto, il gambo è biancastro ed un poco pruinoso solo alla sommità, simulando una sorta di “fascetta” biancastra pseudoanulare alta fino ad un paio di centimetri che contrasta cromaticamente con la parte inferiore del gambo, marroncina, di aspetto “sporco” per la presenza di fibrillosità brunastre, carattere che si accentua con la maturazione degli esemplari; lievemente fistoloso, il gambo tende a restringersi verso l’alto ed ha consistenza fibrosa.
Tricholoma ustaloides ha carne biancastra che assume lentamente sfumature rosate, odore con dominante farinosa ma con sentore di cetriolo (cocomero) e sapore decisamente e a lungo amaro: tale ultima caratteristica lo rende una specie inadatta al consumo.
la sporata in massa è bianca, con spore ellissoidali, di dimensioni variabili (in media 6×5 μm), con guttule ed evidente apicolo; i basidi possiedono sterigmi slanciati.

Tricholoma ustaloides può essere confuso soprattutto con altre specie del Genere Tricholoma.

Il termine ‘ustaloides’ significa letteralmente ‘simile a ustale’ dunque le somiglianze maggiori sono proprio con il Tricholoma ustale: pur condividendo i medesimi habitat, T. ustale non presenta però la netta fascia pseudoanulare bianca, non possiede margine del cappello evidentemente striato (ma al massimo lobato), ha odore insignificante e carne di sapore prima farinoso e poi discretamente amaro.

Una varietà descritta da Bon, Tricholoma ustale var. rufo-aurantiacum, sarebbe presente in habitat mediterraneo associato al leccio e possiederebbe tinte più uniformi ed aranciate, cappello asciutto, finemente squamettato e con orlo scanalato, gambo con granulazioni nel terzo superiore e carne con arrossamento più o meno marcato al taglio.

Tricholoma stans può avere caratteristiche cromatiche e morfologiche simili ma ha odore di farina e carne con sapore amaro ed è specie legata alle conifere (pino).

Tricholoma populinum cresce in habitat differente (dove presente il pioppo) ed emana un gradevole odore di farina oltre ad avere carne di sapore decisamente farinaceo e privo di note amarognole.

Tricholoma pessundatum differisce essenzialmente per l’habitat (conifere), per il portamento più tozzo e per avere carne con odore e sapore farinoso, simile al cetriolo.

Tricholoma imbricatum, ha cuticola asciutta che tende a screpolarsi in squamette, carne di sapore meno amaro e cresce di norma sotto conifere.

Anche Tricholoma pseudonictitans ha cuticola asciutta e sericea, lamelle giallo-crema, carne ingiallente alla scalfittura, odore debolmente farinoso e sapore amarognolo e cresce in habitat misti.

Andrea Traversi


Tricholoma ustaloides

Tricholoma ustaloides


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