Il commento e la scheda, molto appropriati, sono tratti dal sito "I Funghi del Trentino"
Ramaria sanguinea (Pers.) Quélet
Sporoforo: di dimensioni anche grandi, di 10-15 (-20) cm di altezza per 10-20 di larghezza; simile nel complesso ad un cavolfiore, o meglio ad un corallo, con un tronco carnoso che si ramifica in modo molto complesso, per terminare con ramuscoli che misurano solo 1-2 mm di diametro; tronco di colore bianco o biancastro, rami (anche agli apici) colorati di giallo citrino; sul tronco e nella parte inferiore dei rami si notano quasi sempre delle chiazze disordinate rosso vinoso.
Carne: bianca, fragile, con odore e sapore insignificanti, non sgradevoli.
Habitat: soprattutto sotto latifoglia, in estate ed autunno.
Commestibilità: commestibile
Quella qui presentata è una delle due specie di Ramaria commestibili che riteniamo di riconoscimento relativamente immediato e sicuro anche a livello macroscopico. Tra le tante manine con colorazioni più o meno gialle, infatti, Ramaria sanguinea spicca per le chiazze di color vino che quasi sempre si notano facilmente alla base del carpoforo, sul tronco e sui rami principali. Curioso è l'aspetto di questa specie negli esemplari giovani, caratterizzati da rami cortissimi e molto densi che conferiscono al fungo una forma molto vicina a quella di un cavolfiore. Il medesimo aspetto è mantenuto ancora più a lungo da Ramaria botrytis, altra specie commestibile, che avrebbe dei rami colorati di rosa-rosso solo agli apici ed un gradevole odore paragonato da alcuni autori a quello delle fragole. Ripetiamo che, eccezion fatta per queste due entità, riteniamo imprudente il consumo di altre Ramaria, se non identificate con assoluta certezza e dopo un'analisi approfondita.
Ramaria sanguinea |
Ramaria sanguinea |
Ramaria sanguinea |
Nessun commento:
Posta un commento