giovedì 22 gennaio 2015

Bolbitius reticulatus var. pluteoides (M.M. Moser) Arnolds

Scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia

Bolbitius reticulatus var. pluteoides (M.M. Moser) Arnolds, Persoonia 18(2): 210 (2003)
Basionimo: Bolbitius pluteoides M.M. Moser, Fungorum Rariorum Icones Coloratae 7: 27 (1978)
Posizione sistematica: Bolbitiaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
Pileo 20 mm, convesso con basso umbone ottuso, di colore bianco-avorio frammisto a tonalità
Bolbitius reticulatus var. pluteoides

leggermente rosato-olivastre, beige nella zona discale, bianco e finemente striato nella porzione marginale. Fortemente glutinoso, tanto da far aderire residui di substrato, persistenti anche in exsiccatum. Reticolo rugosità e venosità assenti.
Lamelle libere, abbastanza fitte, intercalate da lamellule, all’inizio di colore bianco con leggere sfumature rosate, poi rugginose, filo lamellare bianco, finemente fioccoso.
Stipite 30 x 2-4 mm, cilindrico, leggermente allargato verso il basso, striato longitudinalmente, finemente pruinoso, fioccosetto, bianco candido, cavo.
Carne esigua, odore e sapore non testati.
Sporata rugginosa.

Quadro microscopico della raccolta
Spore (7,23 ) 8,61-10,47 (11,11) x (3,80) 4,27-5,11 (5,40) µm, in media 9,6 x 4,67 µm, Q. = 1,86-2,25 , Q.m. = 2,06, Vol. = 86-140 µm³, Vol.m = 110 µm³, subamigdaliformi in proiezione laterale, da strettamente ovoidi a subcilindriche in proiezione ventrale, lisce, parete leggermente inspessita (≤ 0,5 µm), rugginose in KOH 5%, poro germinativo largo fino a 1,2 µm, apiculo visibile.
Spore di Bolbitius reticulatus var. pluteoides - Photo by Marino Zugna
Basidi 17,5-24 x 7,6-10 µm, Q.m. = 2,30, Vol.m = 926 µm³, claviformi e con corti sterigmi, tetrasporici. Subimenio formato da uno strato di 2-3 cellule subisodiametriche. Trama lamellare regolare. Pseudoparafisi presenti.
Cheilocistidi 34-70 x 6-12 µm, apice 5-10 µm, versiformi (in maggioranza), sublageniformi con collo robusto e flessuoso, apici di pari spessore o leggermente allargati, raramente ad apice bifido, in minor numero clavati o subcilindrici, filo lamellare sterile. Pleurocistidi non osservati.
Pileipellis tipo imeniderma, formata da cellule clavate o sferopeduncolate, congofile, misuranti 20-39 x 10-21 µm; Q.m. = 1,8; Vol.m =3829 µm³, frammiste alle quali sorgono dei peli ifali pluriarticolati, con terminale cilindrico o inflato, disposti in tricoderma, congofobi, ifa terminale misurante 17-36 x 3,5-8,5 µm, Q.m. = 4,7; Vol.m = 423 µm³.
Stipitipellis tipo cutis formata da ife cilindriche, settate, ialine, con diametro 3,5-14 µm, quelle esterne, 9,5-23 µm, quelle più interne.
Caulocistidi (la misura si riferisce all’ultima cellula) 33-64 x 8-20 µm, apice 5-14 (bifidi 24) µm, nella forma sostanzialmente simili ai cheilocistidi, molto frequentemente con apice bifido, in minor numero clavati o subcilindrici, sormontanti una serie concatenata di 1-2 o più cellule inflate. 
Giunti a fibbia rarissimi nella stipitipellis, non osservati negli altri tessuti del basidioma.

Osservazioni
B. reticulatus s.l. comprende, oltre alla nostra, un’ulteriore varietà e una forma così suddivise:
B. reticulatus var. reticulatus fo. reticulatus (Pers.: Fr) Ricken, (1915), si differenzia per possedere colori pileici più scuri (grigio-violaceo, grigio-bruno con il disco nerastro), ed un vistoso reticolo venoso. 
B. reticulatus var. reticulatus fo. aleuriatus (Fr.) Enderle, (1996), con colorazioni pileiche simili al precedente ma totalmente privo, o solo con un accenno di reticolo o venature.
Altre specie con colori pileici molto chiari e confondibili, in qualche modo, con la raccolta in oggetto sono: Bolbitius lacteus J.E. Lange, Fl. Agaric. Danic. 1(Appendix): 2 (1940) che presenta spore più grandi (in media 11,5-12 x 6,6-7 µm), cheilocistidi più piccoli e di forma differente, inoltre predilige condizioni edafiche diverse.
Bolbitius albipes G.H. Otth. (1871) = Conocybe albipes Hauskn. (1998), che possiede un quadro microscopico completamente differente (cheilocistidi lecitiformi).
Nota1: da segnalare la presenza, seppur rara, di giunti a fibbia nelle ife della stipitipellis.
Nota2: nell’exsiccatum il basidioma ha assunto tonalità pileiche grigiastre (più scure al disco “grigio-ardesia”), lo stipite e la carne tonalità ocracee, del tutto simili a precedenti raccolte da noi determinate, in passato e poste in erbario con i seguenti numeri scheda: n° 334, n° 2585, n° 2822, n° 3270, n° 3440, con l’epiteto Bolbitius aleuriatus (Fr.) Singer 1951, ora revisionate e ricondotte a B. reticulatus var. reticulatus fo. Aleuriatus.

Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato in KOH 5%.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O, ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. 
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale, prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono fatte un minimo di 30 misure a tipologia. 
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary. 
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l’ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Dati relativi alla raccolta N. scheda: 4565. Data di ritrovamento: 12/08/2010. Località: Prati di Tivo - Zona Camping. Comune: TERAMO. Coordinate geografiche: 42°30'17.98"N 13°34'12.89"E. Altezza s.l.m.: 1525. Habitat: Sui resti di una ceppaia marcescente di Fagus sylvatica, in commensalità con Pluteus cervinus, P. phlebophorus e Sculellinia subhirtella. Legit: Bruno de Ruvo. Determinatore: Marino Zugna 

Bibliografia consultata
ARNOLDS E., 2003b. Notulae ad Floram Agaricinam Neerlandicam – XXXIX. Bolbitius. Persoonia 18 (2): 225-230.
BON MARCEL 1992. Genre Bolbitius. Documents Mycologiques - Tome XXI - Fascicule 84 – 1/1992
ENDERLE M., KAJAN E. & KRIEGLSTEINER G.J., 1985. Studien in der gattung Bolbitius Fries. Mittelungen Arbeitsgem. Pilzk. Nieder. 3 (1): 5-34.
INDEX FUNGORUM: http://www.indexfung...Names/Names.asp
LANGE J. E., 1938. Studies in the agarics of Denmark. Part 12. Hebeloma, Naucoria, Tubaria, Galera, Bolbitius, Pluteolus, Crepidotus, Pseudopaxillus, Paxillus. Additional descriptions and supplementary notes to part 1-11. Dansk Botanisk Arkiv, 9 (6) : 1-112.
MOSER M., 1980. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Guida alla Determinazione dei Funghi Vol 1. Arti Grafiche Saturnia, Trento, 564 p.
NOORDELOOS, M.E. , KUYPER, TH.W., & VELLINGA, E.C. (EDS) (2005). Flora Agaricina Neerlandica 6. Coprinaceae, Bolbiticeae. Rotterdam: Balkema. 227 pp.
RYMAN S., 1992. Bolbitius in Nordic Macromycetes 2. Nordsvamp-Copenhagen.
WATLING R., 1982. Bolbitiaceae : Agrocybe, Bolbitius & Conocybe. British Fungus Flora. Agarics and Boleti. 3. Ed. D. M. Henderson, P. D. Orton & R. Watling, Royal Botanic Garden, Edinburgh, 139 p.


Bolbitius reticulatus var. pluteoides

Bolbitius reticulatus var. pluteoides

Bolbitius reticulatus var. pluteoides

Bolbitius reticulatus var. pluteoides

Bolbitius reticulatus var. pluteoides

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