Pholiotina aporos (Kits van Wav.) Clémençon, Schweiz. Z. Pilzk. 54(10): 151 (1976)
Basionimo: Conocybe aporos Kits van Wav., Persoonia 6(1): 144 (1970)
Posizione sistematica: Bolbitiaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
Pileo 10-20 mm di diametro o poco più, da prima convesso, quindi semisferico, infine largamente
Aggiungi didascalia |
campanulato con presenza di largo umbone centrale, di colore ocra-brunastro con sfumature rugginose, più scuro al centro, lucente con l'umidità, giallo-bruniccio con il secco, igrofano, l'orlo striato per un breve tratto del raggio, ornato da resti di velo non sempre molto abbondanti, di colore bianco.
Lamelle leggermente più chiare del pileo, all’inizio da ocra chiaro a bruniccio-giallognolo, rugginose a maturazione, con filo crenulato e biancastro, adnate, ventricose, lamellule presenti 1L/3l.
Pholiotina aporos |
Quadro microscopico della raccolta
Spore (4,24) 5,52-7,30 (8,25) x (2,72) 3,51-4,44 (4,98) µm, in media 6,33 x 3,98 µm, Q. (1,20) 1,44-1,78 (2,06); Q.m. 1,59, Vol. = (16) 34-74 (95) µm³ , Vol.m = 53 µm³, da ellittiche ad ovoidi in proiezione frontale, amigdaliformi in proiezione laterale, con evidente eterosporia e dimorfismo, a parete sottile, gialle in H20, rugginose in ammoniaca, apiculo breve ma evidente, poro germinativo assente.
Pholiotina aporos |
Trama imeniale composta da ife cilindriche con il medio-strato di cellule da allantoidi a inflate.
Cheilocistidi 29-57 x 4,5-12 µm, con apice 5-11 (15) µm, versiformi, da cilindrici a lageniformi, fusiformi, clavati, con apice molto diversificato, da cilindrico ad allargato e fino a lobato, fittamente disposti sul filo lamellare. Pleurocistidi assenti.
Pileipellis formata da cellule gelatinizzate, ialine, sferopeducolate, clavate, piriformi, con base ristretta e pigmentata di bruno-giallastro 19-38 x 11-17 µm, suprapellis a ife filamentose con pigmento incrostante giallastro, subpellis differenziata, formata da ife allantoidi 3-4,5-13,5-14,5 µm. Giunti a fibbia molto numerosi soprattutto alla base delle cellule della pileipellis.
Caulopellis formata da ife cilindriche, settate, con diametro 2,5-3-7,5-8,5 µm.
Caulocistidi lunghi 30-62 x 3-11 µm, con apice 6-13 (19) µm, simili ai cheilocistidi, disposti a ciuffi molto fitti nella parte alta del gambo.
L’Ammoniaca non produce cristalli nella zona imeniale.
Osservazioni.
Le moderne chiavi dicotomiche del genere Pholiotina (Arnolds 2005, Meusers 1996, Bon 1992), si basano principalmente sulla presenza/assenza di velo sotto forma di anello o di resti fioccosi al margine del pileo, inoltre, essendoci la possibilità che il velo sia labile, e quindi non più visibile in esemplari non giovani, c’è bisogno di un’ulteriore chiave che inglobi tutte le specie con velo dubbio (omettendo tutte le specie che, già nei primordi, dimostrano una assoluta assenza di velo).
A questo punto dovremo prendere in considerazione le specie che presentano spore prive di poro germinativo e con misure che non superano 10 µm di lunghezza.
L’assenza di poro germinativo, e contemporaneamente la lunghezza sporale inferiore a 10 µm, è prerogativa di poche Pholiotina , ed esse sono P. aporos e P. vestita.
Le due specie, quando appaiono in habitus tipico, sono ben differenziabili già macroscopicamente, la prima per un vistoso velo membranaceo sotto forma di anellino che circonda lo stipite, la seconda per i vistosissimi resti di velo che rimangono attaccati, penzolanti, al bordo del pileo.
C’è, in ogni caso, la possibilità che entrambe perdano la maggior parte o addirittura tutti i residui velari, ed allora, come in questo caso, i dubbi possono essere legittimi e le perplessità molte, soprattutto, quando nemmeno le caratteristiche microscopiche sono stabili.
In questo caso, le differenze tra la due specie si sommano nella diversa forma dei cheilocistidi: in P. aporos la maggior parte dei cheilocistidi si presentano capitulati o subcapitulati, mentre in P. vestita, essi non sono capitulati ma cilindrici e flessuosi con al massimo una leggero allargamento all’apice.
Sostanzialmente, la raccolta da noi studiata ha caratteristiche microscopiche che, sebbene non uniformi al 100% “vedi la diversa forma dei cheilocistidi”, si addicono a P. aporos. Il periodo di crescita primaverile consoliderebbe ulteriormente tale ipotesi determinativa.
In sintesi, potremmo considerare questa raccolta come una forma exanulata di P. aporos.
Ad un metro di distanza è stata fatta una seconda raccolta, messa in erbario con il numero di scheda: 3801, riconducibile, anch’essa, alla specie in questione, sostanzialmente identica nelle caratteristiche microscopiche ma, esteriormente diversa per caratteristiche macroscopiche, dovute, a nostro avviso, al differente stadio di maturazione dei basidiomi.
In questo seconda raccolta il velo era ancora meno vistoso e la difficoltà di dare un nome alla specie, se non fosse stata reperita nei pressi della prima, sarebbe stato ancora maggiore.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto sia su materiale fresco sia secco; quest'ultimo, reidratato in KOH 2%, in Ammoniaca 2% o in acqua secondo i casi.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 200 unità, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia.
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto macro sono eseguite in habitat dal Legit. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d’erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati di ritrovamento: N. scheda: 3801. Data di ritrovamento: 20/04/2008. Località: Teramo -Torrente Vezzola. Comune: Teramo. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza slm: f. 1. Habitat: Macchia degradata con prevalenza di robinia, in terra fra il muschio. Determinatore: Zugna Marino; Legit: de Ruvo Bruno
Bibliografia:
Arnolds 2005: Flora Agaricina Neerlandica, N°6.
Bon 1992: D. Myc. TOME XXI, Cle monografique des speces GALERO-NAUCURIOIDES; 82-84.
J. Breitenbach & F. Kränzlin 1995: Champignons de Suisse Tome 4
Hauskneht A. 2009: Fungi Europaei. Conocybe & Pholiotina. Edizioni Candusso 2009
Meusers M. 1996: Clè de Espécies européennes des genres Conocybe et Pholiotina
Pholiotina aporos |
Pholiotina aporos |
Pholiotina aporos |
Pholiotina aporos |
Nessun commento:
Posta un commento