Russula cavipes Britzelm., Ber. naturhist. Augsburg 9: 17 (1893)
Sinonimi: Russula cavipes var. abietina Bon 1987
Russula subfragilis Romell 1912
Posizione sistematica: Russulaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
Russula cavipes |
Basidiomi poco carnosi, di dimensioni medie e consistenza media, presto fragile.
Pileo diametro 40-60 mm, all'inizio subgloboso, poi convesso senza accenno di umbone, infine disteso con leggera depressione al disco, zona marginale lobata-scanalata, margine intero, sottile, all'inizio incurvato poi diritto. Cuticola separabile oltre la metà del raggio, elastica e brillante, viscosa con l'umido, di colore lilla-violetto, lilla-olivastro, bruno-olivastro, spesso decolorata in grigio-crema-biancastro; tendente al violetto negli exsiccata.
Lamelle adnate, da diritte ad lievemente sinuosette, presto spaziate, fragili, spesso bifide all'inserzione allo stipite, scarsamente anastomosate, intervenate ai seni, di colore bianco-crema con tendenza ad ingiallire con l'età, raramente intramezzate da lamellule molto allungate, filo lamellare intero, concolore o leggermente giallognolo.
Stipite 40-80 x 10-20 mm, da cilindrico a subcilindrico con base lievemente allargata e porzione apicale appena svasata, corteccia piuttosto spessa ma fragile, da finemente pruinoso a perpendicolarmente rugosetto di colore bianco con tendenza ad ingiallire leggermente, all'inizio pieno, presto midolloso cavernoso.
Carne all'inizio soda, in breve fragile e cassante, di colore bianco, chiaramente ingiallente con l'età. Odore non testato. Sapore molto piccante.
Sporata: "Ottenuta su vetrino posto in exsiccatum" biancastra = IIa - IIb (codice di Romagnesi).
Reazioni macrochimiche "fide Legit"
FeSo4 = nullo poi rosa.
Guaiaco = marrone poi verde.
Fenolo = nullo.
KOH = nullo.
Quadro microscopico della raccolta
Spore di Russula cavipes - Photo by Marino Zugna |
Spore (7,98) 8,49-9,78 (10,48) x (6,73) 7,22-8,07 (8,62) µm, in media 9,11 x 7,63 µm, Q. = (1,05) 1,13-1,26 (1,33); Q.m. = 1,19; Vol. = (198) 239-322 (382) µm³ ; Vol.m. = 279 µm³; da obovoidi a ellissoidi in proiezione laterale, da sub ellittiche a subglobose in proiezione frontale, echinulate, ornate da spine alte (0,66) 0,68-1,30 (1,37) µm, ad apice ottuso e basse verruche puntiformi, da isolate a collegate per mezzo di bassi connettivi a formare una sorta di zebratura o creste poco appariscenti. Plaga ilare non ben delimitata, mediamente amiloide.
Basidi (35,23) 35,70-352,15 (57,57) x (10,26) 10,42-13,15 (13,87) µm, in media 43,28 x 11,95 µm, Q.m. = 3,62, Vol.m = 3293 µm³, clavati, sia tetrasporici che bisporici.
Cistidi imeniali (49,04) 55,78-110,78 (133,12) x (10,03) 10,12-16,34 (17,07) µm, in media 77,69 x 12,59 µm, Q.m. = 6,09; Vol.m. = 7310 µm³, fusiformi, la maggior parte con apice acuto o breve papilla; molto numerosi. Pleurocistidi numerosissimi, simili per forme, misure e reazione chimica.
Pileipellis formata da peli flessuosi, cortamente plurisettati, larghi (1,74) 2,15-3,49 (3,84) µm, in media 2,80 µm, apice da appena clavato a subcilindrico o attenuato.
Dermatocistidi con ventre misurante (3,84) 5,48-8,20 (8,43) µm, in media 7,10 µm, solitamente unicellulari, cilindrico-fusiformi con apice spesso ornato da un mucrone, più raramente capitulati, molto abbondantemente distribuiti sulla pileipellis.
Reazioni microchimiche: cistidi imeniali e della pileipellis leggermente ingrigenti dopo il passaggio in SBA.
Osservazioni
Sistematicamente, R. cavipes è posta nel Sottogenere Russula (Pers.) Fries, Sezione Russula Singer, Subsezione Sardoninae Singer, Serie Sardonia Sarnari, assieme a Russula sardonia Fries 1838, simbionte di Pinus sp (altre conifere?), microscopicamente, si differenzia per le spore con verruche basse (non superiori a 0,7 µm) e dermatocistidi sottili (non oltre 6 µm). Russula queletii Fries 1872, simbionte di Picea abies; microscopicamente, si differenzia per le spore a verruche isolate, l'assenza di connettivi ed i dermatocistidi con apice non differenziato. Russula torulosa Bres. 1929, simbionte di Pinus sp., si distingue per le colorazioni porpora-violacee di pileo e stipite; microscopicamente, si differenzia per le spore con verruche basse (non superiori a 0,6 µm) e con reticolo ben evidente.
Una specie, non appartenente alla Serie Sardonia, ma che, in un modo o nell'altro si avvicina alla raccolta in oggetto è Russula fragilis (Pers.: Fr.) Fries 1825, simbionte di conifera e latifoglia; microscopicamente, si distingue per possedere spore reticolate, verruche basse (non superiori a 0,7 µm) e dermatocistidi plurisettati.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato in KOH 2%, in Ammoniaca 2% o in H2O secondo i casi.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari, Sulfobenzaideide = (SBA) per testare la reazione di pileocistidi e cistidi imeniali.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione laterale o, nel caso di spore inequilaterali anche in proiezione frontale, ottenute da sporata, scartando spore ancora evidentemente immature e senza tenere conto di eventuali ornamentazioni che, nel caso, si sono misurate a parte, per le rimanenti tipologie cellulari si sono fatte un minimo di 20 misure a tipologia.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary.
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Dati relativi alla raccolta: N. scheda: 4649. Data di ritrovamento: 26/09/2009. Località: Prati di Tivo – lariceto. Comune: TERAMO. Coordinate geografiche: 42°31'0.66"N 13°33'57.77. Altezza s.l.m.: 1280. Habitat: Bosco misto di Abies alba e altre conifere. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento: 22/04/2011
Bibliografia consultata
BON M. (1988) - Clé monographique des russules d'Europe, Doc. myc Tome XVIII - N° 70-71.
CETTO, B. (1989-1993) - I funghi dal vero, I-VII. Saturnia, Trento.
Cesalena Z. (1991) – Il genere Russula. Gruppo Micologico Bresadola - Vigevano
COURTECUISSE, R. & DUHEM, B. (1994) - Champignos de France et d'Europe. Lousanne.
Galli R. (1996) - Le russule Ed EN – EDINATURA.
Kränzlin F., 2005- Champignons de Suisse. Tome 6. Russulaceae. Luzern, 340 pp.
Romagnesi H. (1967) - Les Russules dìEurope et d'Afrique de Nord. Bordas, Paris.
Sarnari M. (1998) - Monografia illustrata del Genere Russula in Europa, Tomo primo.
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