domenica 18 gennaio 2015

Pluteus pouzarianus var. pouzarianus Singer

Scheda redatta dall'amico Marino Zugna del Forum AMB Muggia

Pluteus pouzarianus var. pouzarianus Singer, Sydowia 36: 283 (1983)


Sistematica: Pluteaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Descrizione della raccolta
Pileo fino a 130 mm di diametro, all'inizio convesso, quindi, da largamente campanulato a piano-
Pluteus pouzarianus var. pouzarianus
 convesso con largo e basso umbone ottuso. Cuticola innatamente fibrillosa, di colore bruno-grigiastra, bruno-nerastra nell'umbone "in exsiccatum grigio metallizzato", nel giovane esemplare rugolosa al disco, liscia e leggermente untuosa negli adulti, non igrofana, orlo intero, tendenzialmente liscio, negli esemplari adulti appena lievemente striato per trasparenza.
Lamelle molto fitte, ventricose, libere al gambo, intercalate da 1-3 lamellule, inizialmente di colore bianco, quindi rosate, infine rosa-ocraceo, filo lamellare concolore.
Stipite 80-120 x 10-15 (25) mm, cilindrico con base da leggermente ed ampiamente allargata e spesso ricurva, di colore grigio-biancastro, ricoperto da fibrille brunastre disposte nel senso longitudinale, apice leggermente pruinoso.
Carne biancastra, piuttosto acquosa. Odore non testato. Sapore leggermente rafanoide "exsiccatum".
Sporata "ottenuta su vetrino posto in exsiccatum" = ocraceo-rossastra. 

Descrizione microscopica. Spore (7,45) 7,81-9,91 (10,54) x (5,03) 5,70-6,77 (7,22) µm; in media 8,74 x 6,21 µm Q. = (1,20) 1,28-1,54 (1,67), Q.m.= 1,41; Vol. (98) 133-230 (282), Vol.m.= 178, da subcilindriche ad ellissoidi fino ad ovoidi, con una o più guttule, ialine in KOH 5%.
Spore di Pluteus pouzarianus var. pouzarianus - Photo by Marino Zugna
Basidi 24,3-33,0 x 8,2-9,9 µm, in media 28,4 x 9,0 µm, Q.m.= 3,14; Vol.m.= 1226, strettamente clavati e con strozzamento mediano, tetrasporici. G. a F. scarsamente presenti nei basidi 10%, costantemente presenti nei basidioli 90%. Molto probabilmente quando il basidio matura, il giunto degenera, rimanendo, a testimoniare la sua primitiva presenza, solo la cicatrice basale. In passato ho potuto osservare la medesima caratteristica anche nel genere Entoloma. 
Trama lamellare formata da ife cilindriche, settate, ialine, le più grosse con diametro 5,6-8,8 µm, prive giunti a fibbia, quelle sottili aventi per diametro 2,6-4,9 µm, con giunti a fibbia. G. a F. mediamente presenti 50%.
Cheilocistidi 26,07-53,9 x 10,9-18,4 µm, in media 39,5 x 14,8 µm, Q.m.= 2,69; Vol.m.= 4714, da clavati a largamente clavati e pedicellati, a parete sottile, ialini, disposti lungo tutto il filo lamellare. G. a F. costantemente presenti 90%.
Pleurocistidi "coronati" misuranti 54,9-103,6 x 13,1-21,2 µm, in media 84,7 x 16,0 µm, Q.m.= 5,30; Vol.m.= 11792, metuloidi, prevalentemente d'aspetto strettamente fusiforme, in minor numero di forma largamente lageniforme, abbondantissimi, muniti di (2) 3-4 (5) uncini, posti nella zona apicale. G. a F. costantemente presenti 90%.
Pleurocistidi intermedi "non coronati" simili ai pleurocistidi coronati per misure e forme, a parte l'assenza di corona all'apice. G. a F. costantemente presenti 90%.
Pileipellis tipo cutis, formata da uno sottile strato di ife cilindriche e settate, aventi per diametro 3,5-13,0 µm, ialine; soprastanti un altrettanto sottile strato di ife, di pari spessore, pigmentate di brunastro. G. a F. mediamente presenti 40%.
Trombopleurogene abbondantemente presenti. Pileocistidi non osservati. Ife della trama pileica appena più larghe, ialine.
Caulopellis di tipo cutis, formata da ife parallele, cilindriche, settate, le più esterne con diametro di 2,6-5,0 µm, quelle interne con diametro 10,5-18,8 µm, ialine. Non osservati veri caulocistidi ma solo alcuni terminali leggermente emergenti, di forma cilindrica o lievemente allargata, misuranti 29,6-59,5 x 8,4-10,6 µm. G. a F. mediamente presenti 40%.
Trombopleurogene scarsamente presenti.
Giunti a fibbia presenti. 

Dati di ritrovamento: N. scheda: 4668. Data di ritrovamento: 20/05/2011. Località: Ceppo - abetaia secolare. Comune: Rocca Santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III; TERAMO. Altezza s.l.m.: f. 4. Habitat: nelle vicinanze di ceppi di Abies alba. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B. Data inserimento in erbario: 29/05/2011

Osservazioni Per i pleurocistidi metuloidi e la pileipellis filamentosa, formata da ife coricate o solo saltuariamente raddrizzate, Pluteus pouzarianus si colloca nel Genere Pluteus, Sezione Pluteus, la quale, comprende più o meno una ventina tra specie e varietà, ulteriormente suddivise in due gruppi. Il primo racchiude tutte le specie afibbiate. Il secondo quelle più o meno costantemente fibbiate. All'interno di questo secondo gruppo, trova sistemazione la specie in oggetto di studio. In questo gruppo, tra la decina di specie che lo compongono (comprese forme e varietà), si riconosce per i colori pileici bruno-grigiastri* che, con il secco assumono un aspetto metallizzato. Per la presenza di fibrille radiali innate e per la sua crescita in conifera "sia su legno che a terra ma sempre nei pressi di ceppaie". Microscopicamente, per la buona presenza di giunti a fibbia, anche se non con la stessa percentuale nei differenti tessuti.
Le specie che più gli si avvicinano sono:
P. sandalioticus Contu & Arras, 2001, con giunti a fibbia comunemente (+/-?) presenti in tutti i tessuti. Su legno di latifoglia, principalmente Quercus ilex e Q. suber. 
P. brunneoradiatus Bonnard 1987, con giunti a fibbia presenti in una quantità non superiore al 10% dei tessuti. Su legno di latifoglia.

Di seguito, elenchiamo le specie o varietà bianche, possedenti giunti a fibbia:
P. pouzarianus var. albus Bonnard, con caratteristiche simili alla var. pouzarianus. Su legno di conifera.
P. brunneoradiatus var. albus Bonnard, con caratteristiche simili alla var. brunneoradiatus. Su legno di latifoglia.
P. pellitus (Pers.: Fr.) P. Kumm., (non P. pellitus sensu Vellinga). Su legno di latifoglia.
P. primus var. purus Bonnard nom. prov., con cheilocistidi lunghi fino a 200 µm. Su legno di conifera.

* In natura si conoscono diverse specie, o varietà, bianche di plutei, delle quali in altro articolo - scheda di P. pouzarianus - abbiamo già esposto il nostro punto di vista.

Materiali e metodi Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato KOH 5%, NH4OH 6%, H2O, secondo necessità. I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr. Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, da sporata, effettuate in proiezione laterale, senza tener conto dell'apiculo, scartando spore ancora evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga1998: Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary. Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata ed i nomi degli Autori, abbiamo fatto riferimento a http://www.indexfung...names/Names.asp e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx . Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio del trinoculare di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.

Bibliografia
P. Banerjee & Sundberg W. J. 1995 – The Genus Pluteus Sez. Pluteus (Pluteaceae, Agaricales), in the Midwestern United States. Mycotaxon – Vol. LIII pp. 189-246.
Bas, C., Kuyper, Th.W., Noordeloos, M.E. & Vellinga, E.C. (eds) (1990). Flora Agaricina Neerlandica 2. Pleurotaceae, Pluteaceae, and Tricholomataceae.
Breitenbach J. & Kränzlin F., 1995- Champignons de Suisse. Tome 4. Champignons à lames 2ème partie. 
M. Citérin & Eyssartier G., 1998 – Cle Analitique du Genre Pluteus Fr. Documents Mycologiques – Tome XXVIII – Fascicule n° 111 – Jun 1998
Contu M. - 2001- Studi sulle Pluteaceae della Sardegna - II. Una nuova specie di Pluteus con giunti a fibbia. Mycol. Helvetica 11 (2): 137-144.
A. Justo, & Castro, M. L. 2007. Pluteus nothopellitus sp. nov. and a review of white species in Pluteus section Pluteus. Mycotaxon 102, 221-230.
A. Justo & M.L. Castro 2007 - Observations in Pluteus section Pluteus in Spain: two new records for Europe. Mycotaxon. Volume 102, pp. 209–220 
Justo A, Castro ML, Rodríguez-Ramos N, Infante F. 2007. La familia Pluteaceae (Basidiomycetes) en la provincia de Sevilla (España); comentarios corológicos y taxonómicos. Acta Bot. Malacitana.

Orton, P.D. - 1984. British Fungus Flora. Agarics and Boleti 4. Pluteaceae: Pluteus and Volvariella.

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