Sinonimi: Clavariella bataillei Maire, Ann. Mycol. 11: 351, Tab. 18, 1913.
Clavaria bataillei (Maire) Trotter in Sacc., Syll. Fung. XXIII: 488, 1925.
Carpofori: coralloidi, di taglia media, alti 80-130 mm, larghi 50-100 mm, riccamente ramificati. Tronco basale alto fino a 40 mm, largo in alto altrettanto, obconico ma anche subcilindrico o irregolarmente conformato, singolo ma spesso formato da più elementi saldati insieme, profondamente infisso nel substrato; di colore bianco sporco nella parte interrata, a lungo di un bellissimo e tipico colore rosa geranio pallido, rosa salmone, rosa-arancio pallido, rosso chiaro, fino a rosso-brunastro nella porzione emergente dal terreno, in alto sfumato nel colore dei rami, poi marrone sporco a maturità. Rami principali numerosi, larghi 5-12 mm all’attaccatura al tronco, assottigliati progressivamente verso l’alto e divisi sia in modo dicotomico sia in modo policotomico diverse volte, di sezione rotondeggiante, lisci o leggermente rugosi longitudinalmente, specialmente in basso. L’angolazione dell’attaccatura dei rami è prevalentemente ottusa (selle a U), con terminazioni apicali inizialmente sottili, poi più o meno smussate. Il colore dei rami è giallo mais, giallo-ocra, ocra cannella, sino a giallo-arancio nei giovani carpofori, ben presto sfumato di grigiastro-porpora, poi a partire dal basso, marrone violetto, grigio-bruno porpora; apici inizialmente giallo oro, poi fulvo-ocraceo, quindi concolori ai rami. Tutto il fungo vira velocemente al bruno-porpora poi al bruno cioccolato dove manipolato. Carne biancastra, marmorizzata con il tempo umido, fragile nei ramoscelli apicali, soda e fibrosa nel gambo, esposta all'aria assume rapidamente un colore bruno-violaceo caratteristico; odore debole, terroso-acerbo, sapore molto amaro.
Polvere sporale: in massa giallo-ocra.
Reazioni macrochimiche: non testate. PETERSEN (1979: 35) segnala per questa specie le seguenti reazioni: verde scuro immediato con solfato ferrico 10% e anche con solfato ferrico 10% seguito da alcol etilico assoluto; blu scuro con tintura di guaiaco; lentamente nero con olio di anilina; color rame o trasparente con idrossido di potassio 20%. Negativi pirogallolo, idrossido d'ammonio 20% e alfa-naftolo 5%.
Habitat: nei boschi montani di conifere, prevalentemente dell'Europa centrale, associata con preferenza a Picea abies, cresce spesso in modo gregario formando cerchi o striscie lunghe numerosi metri, caratteristica questa comune a molte altre Ramaria. Specie poco comune.
Spore: (11,6) 12-15,5 (16,6) x 4,4-5,6 µm, leggermente lenticolari, oblunghe-amigdaliformi viste di faccia, subcilindriche di profilo, ornamentate, giallastre in acqua, con apicolo evidente e parete sottile, iodio-negative; ornamentazione costituita da verruche, isolate, raramente con brevi connessioni, distintamente cianofile in blu-cotone. Basidi: 50-70 x 7-10 µm, cilindrico-clavati, tetrasporici, sterigmi lunghi circa 4-6 µm, con giunto a fibbia basale; basidioli frequenti, di dimensioni più ridotte, specialmente nella larghezza.
Sistema ifale: monomitico, costituito da ife generatrici cilindriche, larghe 2-15 µm, settate, prive di setti secondari, irregolari nel subimenio, più regolari altrove, con frequenti rigonfiamenti ampollosi ai setti, parete liscia, poco spessa (fino a 0,7 µm); ife gloeopore presenti, larghe 3-5 µm, cianofile in blu-cotone. Rizomorfe fragili, bianche, con incrostazioni di cristalli aciculari. Giunti a fibbia: presenti in tutti i tessuti fungini.
Sistema ifale: monomitico, costituito da ife generatrici cilindriche, larghe 2-15 µm, settate, prive di setti secondari, irregolari nel subimenio, più regolari altrove, con frequenti rigonfiamenti ampollosi ai setti, parete liscia, poco spessa (fino a 0,7 µm); ife gloeopore presenti, larghe 3-5 µm, cianofile in blu-cotone. Rizomorfe fragili, bianche, con incrostazioni di cristalli aciculari. Giunti a fibbia: presenti in tutti i tessuti fungini.
Ramaria bataillei |
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Spore di Ramaria bataillei - Photo by Marino Zugna |
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